Cenni storici: |
Baia anticamente dovette essere uno dei tanti porti creati dai Cumani lungo
l'arco del Golfo di Napoli al fine di controllare meglio il territorio ed il
mare. Una leggenda ne ricollega il nome al compagno di Ulisse Baios, che su
questo litorale sarebbe stato sepolto. In ogni caso lo sviluppo
dell'insediamento di Baia è essenzialmente di età romana. Già a partire dal
II sec. a.C., l'amenità del luogo e le numerose acque termali che sgorgavano
dalle colline circostanti, favorirono l'edificazione di numerose ville, per
lo più arroccate sulla collina e munite come fortilizi, giacché il pericolo
dei pirati era una minaccia concreta in questi luoghi. Ma fu soprattutto
dopo che Pompeo ebbe debellato la pirateria che lo sviluppo edilizio di Baia
non ebbe più freni: in pochi decenni tutto il litorale e l'arco delle
colline fu riempito di edifici sicché il geografo greco Strabone, in età
augustea, scrisse: "Colà è sorta un'altra città, non inferiore a Pozzuoli,
per la continua aggiunta di edifici ad edifici".
In realtà Baia non fu mai una città (le mancava ad esempio un nucleo di
edifici pubblici, per cui continuò a dipendere da Cuma), ma un enorme
agglomerato di ville, terme, alberghi che addirittura occuparono il mare (è
il caso delle terme di Marco Crasso Frugi, costruite su un isola artificiale
per sfruttare una polla termale sgorgante in mezzo al mare). L'edilizia di
piacere assunse a Baia forme di fasto quali forse non si realizzarono
neanche a Roma, tanto che parecchi scrittori come Varrone, Seneca e
Properzio criticarono aspramente la vita mondana condotta a Baia. Possedere
una villa baiana non rappresentava infatti una pura spesa voluttuaria; a
parte il prestigio che conferiva il poter risiedere accanto a personaggi
come Cesare o Pompeo, la gestione della villa comportava anche introiti
derivanti dalle annesse campagne o dai vivai per frutti di mare o
piscicultura. In ogni caso possedere una villa nella zona flegrea
significava non perdere, neanche nell' "otium", i contatti con la vita
economica e politica, l'opportunità di utili pubbliche relazioni; così della
sua villa cumana Cicerone scriveva: "... desiderabile sì, ma purtroppo da
evitare per la folla di chi mi richiedeva". Non bisogna poi dimenticare che
le banche di cui si servivano per i loro affari e le loro speculazioni i
grandi della politica romana erano a Puteoli.
Con l'età traianea e la costruzione di un porto presso Ostia, inizia la
decadenza di Puteoli e con essa quella di tutta la regione flegrea, compreso
il sito di Baia. Durante il III sec. d.C., si aggiunge anche il fenomeno del
bradisismo a contribuire allo spopolamento della zona: inabissatisi moli,
ville ed edifici, Baia si riduce ad una povera borgata arroccata sulla
collina che cessa di vivere nel corso del IV sec. d.C.
Col Medioevo le virtù terapeutiche delle acque baiane furono riscoperte:
vennero ricordate da Boccaccio e da Petrarca il quale riferisce la leggenda
secondo la quale i medici della famosa Scuola salernitana, ingelositi dalla
fama delle acque di Baia, ne avrebbero distrutto gli impianti, scontando poi
la colpa, al ritorno, con un naufragio nelle acque di Capri. Anche nel XVII
secolo, con il viceré spagnolo Pedro Antonio d'Aragona, le acque baiane
furono rivalutate, ma il declino definitivo incominciò agli inizi del nostro
secolo. |
Illustrazione del sito: |
Superstite
dello splendore passato è il complesso monumentale del parco archeologico.
Per tutto il complesso è stata avanzata l'ipotesi di identificazione con il
Palatium Imperiale. E' noto infatti il favore che la residenza imperiale di
Baia godette presso vari imperatori, da Augusto a Marcello e ad Alessandro
Severo. Scavato a partire dal 1941, il complesso non rappresenta un
monumento unitario, ma un settore dell'ininterrotto continuo di edifici
posti sulla collina. In tal modo non si ha una chiara visione delle
costruzioni, che per tradizione sono divise in cinque settori.
Il primo settore che si incontra è la "villa dell'ambulatio", ritenuta fino
a pochi anni fa un complesso termale. L'area scavata di questo settore
comprende sei livelli costruiti su terrazzamenti che seguono l'andamento
della collina: per questo il complesso è anche detto "delle terrazze". Si
accede al terrazzo mediano che doveva essere un corridoio coperto a doppia
volta, appunto un "ambulatio" (da cui il nome alla villa). Al di sopra di
tale livello sono una serie di cisterne sulle quali è impiantata un'altra
terrazza comprendente una serie di ambienti residenziali. Più in basso è la
terza terrazza detta "a pilastri". Ancora più in basso sono la quarta e la
quinta terrazza comprendenti una serie di ambienti termali e di soggiorno
costruiti su un ampio basamento (la cosiddetta "basis villae"). Infine, in
basso, è la sesta terrazza costituita da un ampia area a giardino.
A nord è il cosiddetto "settore di Mercurio", un complesso unitario il cui
livello di calpestio attuale è ben più alto di quello antico. Domina il
complesso la grandiosa aula del frigidarium denominata Tempio di Mercurio.
Tale nome deriva dalla tradizione antiquaria settecentesca quando essa era
già allagata per effetto del bradisismo: la sala ha un diametro di circa 22
metri e costituisce l'esempio più antico di cupola girata, precedendo anche
il Pantheon di Roma. L'entrata odierna è ricavata con un foro del muro. Alle
spalle dell'aula sono altri due ambienti termali allagati, ma pertinenti
alla "villa dell'ambulatio". Altri ambienti sono tuttora da scavare.
Attraverso un suggestivo corridoio ad archi, si passa al "complesso di
Sosandra", cosiddetto dal rinvenimento di una replica romana della statua di
Afrodite Sosandra. In basso è un'area scoperta circondata da portici (forse
una piscina). La terrazza sovrastante ospita un teatro-ninfeo con vasca
circolare. Tale luogo era utilizzato sia come piacevole luogo di riposo che
per rappresentazioni mimiche, musicali, ecc. Segue, sulla terrazza
superiore, un vero e proprio quartiere di residenza, rimaneggiato in varie
epoche. In esso spiccano un piccolo "balneum" decorato con stucchi ed una
sala mosaicata con scena centrale raffigurante due attori teatrali.
Si passa infine al settore di Venere, centro del quale è il cosiddetto
Tempio di Venere, posto all'esterno del recinto degli scavi. Tale aula era
in realtà una grandiosa sala termale circolare all'interno ed ottagonale
all'esterno, oggi interrata per effetto del bradisismo. Il complesso si
sviluppa su tre livelli. Quello inferiore si sviluppa intorno ad un grande
salone rettangolare con un'ampia abside sulla parete di fondo e con vasca
che occupa tutta l'area dell'aula. Da notare anche una piccola sala
mosaicata. Ad un livello intermedio è un'altra area termale costituita da
più ambienti terminanti in una sala ottagonale (laconicum). Il livello più
alto è quello detto "delle piccole terme", il più antico dell'area. La prima
costruzione risale, infatti, al I sec. a.C.
Al di fuori del parco archeologico, presso la vecchia stazione della Cumana,
è l'ultimo settore, quello delle Terme di Diana. Di esso è visibile solo la
grandiosa sala termale, detta Tempio di Diana, in parte sezionata, a pianta
circolare. |