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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: BUCCINO (Sa)
Sito archeologico: Necropoli
Ubicazione: Località Santo Stefano
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Salerno (tel.089224266)
Modalità di visita: Per la visita rivolgersi al comune di Buccino
Cenni storici:

Vedere la scheda generale.

Illustrazione del sito: Tra le aree di necropoli volceiane la più nota è quella individuata in località Santo Stefano. Nella parte orientale della necropoli, al di sopra delle tombe databili dalla fine del VII alla metà del IV sec. a. C., sorgono, intorno alla fine del IV sec. a. C., alcuni edifici, in uno dei quali si distingue una sala da banchetto con pavimentazione musiva in tessere, lava pesta e cocciopesto. La composizione decorativa del pavimento presenta, al centro, un emblema con la stella macedone a sei punte; ai quattro angoli sono sei delfini saltanti, mentre tutt’intorno corrono fasce a meandri e onde correnti. Attorno al mosaico, leggermente rilevato rispetto a questo, corre una larga fascia in cocciopesto dove si è riconosciuta la preparazione per undici letti triclinari. Le pareti della sala, costruite in argilla cruda su basamento in pietra, erano intonacate, dipinte e decorate con motivi architettonici in stucco, quali lesene e capitelli corinzi. A poca distanza da questo edificio (meno di 70 m), su una terrazza più bassa, è un complesso monumentale, costituito da due muri in opera poligonale di grandi blocchi di pietra locale, con evidente funzione di terrazzamento, che delimitano un’area scoperta, lastricata con basoli di pietra, irregolari, disposti su una spessa massicciata di scaglie di pietra. L’area lastricata, caratterizzata dalla presenza di due pozzi, è delimitata da un lungo e stretto podio, distinto da due filari di blocchi regolari che terminano in una leggera depressione quadrangolare sotto il muro sud. Nello stesso punto, a sud del muro, ad una quota più alta, è posta la captazione di una sorgiva la cui acqua, filtrando attraverso il muro stesso, si va a raccogliere nella vasca sottostante. Il rinvenimento, nell’area della vasca e della sorgiva, di oggetti, quali falcetti in ferro e vasetti miniaturistici o fondi di coppe con segni graffiti, evidenzia il carattere sacro della piazza, dedicata forse ad un culto delle acque. Il legame spaziale con l’edificio da banchetto suggerisce l’ipotesi che si tratti di un unico complesso santuariale disposto su terrazze. I margini dell’area santuariale sono segnati, ad ovest, da due tombe monumentali: la 104 e la 270. La prima, con inumato di sesso maschile, è una tomba a camera, con pitture di tipo pestano, databile alla metà del IV sec. a. C. Il corredo ha restituito frammenti vascolari di una lekythos, firmata da Asteas, e il cratere a figure rosse con il mito di Issione, attribuito al pittore apulo "della nascita di Dioniso". La tomba 270, sempre a camera ma con inumato di sesso femminile, si distingue per la presenza di un ricco corredo, della metà del IV secolo a. C., disposto intorno al letto funebre e sulla defunta: vasi in ceramica; vasi in bronzo; oggetti da toletta in argento; due vasi in argento decorati in oro; una ricca parure in oro, costituita da un bracciale con terminazioni a teste leonine; due orecchini con testa di leone contrapposta ad una di ariete; una collana con pendenti lanceolati; due borchie decorate in filigrana; due anelli, uno dei quali con castone di corniola incisa, accompagnavano la defunta, caratterizzandola come membro dell’aristocrazia ricca e potente della città.   
Situazione attuale: Discreta

IMMAGINI DEL SITO

 

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