Cenni storici: |
Il comune di Caggiano
vanta antichissime origini e sembra che il sito fosse già frequentato in età
preistorica da gruppi umani insediatisi nella grotta dello Zachito. Alcuni
scavi archeologici portati avanti per tutto il secolo XIX e l’inizio del XX
hanno portato fortuitamente alla luce vasi, anfore, capitelli ed epigrafi
risalenti almeno al VI – VII secolo a.C. e tali reperti testimoniano una
certa continuità nell’insediamento umano nel luogo. Quando i Lucani giunsero
in questo territorio si trovarono dinanzi delle tribù piuttosto primitive di
pastori e di guerrieri , i Sabelli, che per lungo tempo avevano dominato in
questi luoghi. Il successivo ritrovamento di resti antichi, lance di bronzo
e cocci di vasi molto diversi da quelli greci o sabellici hanno avvalorato
l’ipotesi che Caggiano, escludendo la gola di Veteranuso, sorgesse sui resti
di Ursentum, capitale del regno degli Ursentini (VI secolo), distrutta
durante la seconda guerra punica. In età romana, probabilmente il territorio
fu legato alla famiglia senatoriale degli Insteii, come testimonia un
monumento funerario rinvenuto in località S. Stasio. Caggiano per la sua
posizione strategica è stato, nel corso dei secoli, una “tappa obbligatoria”
di transito per gli eserciti, che molto spesso in questa zona svolgevano le
loro battaglie. Lo stesso Annibale lo scelse come luogo dove realizzare un
agguato al console romano Marco Marcello. Con la caduta dell’Impero Romano,
i nuovi invasori ed in particolare i germani, tentarono di creare regni
saldi, ma l’ostilità dei vinti, la desolazione della campagne ed il
brigantaggio resero nullo ogni sforzo. |
Illustrazione del sito: |
Resti di un
monumento funerario riferibile alle famiglie degli Insteii e dei Gresii, di
epoca augustea (inizi I sec. d.C.) aveva originariamente forma di tempietto
su podio come testimoniano i resti della struttura in sito e gli elementi
decorativi e architettonici rinvenuti che sono ora esposti in una mostra
permanente nella Biblioteca del paese. Sarcofagi di epoca repubblicana ed
imperiale, pavimenti in mosaico, ruderi di ville rustiche romane ,
sepolcreti con tombe che hanno restituito reperti metallici e ceramici,
iscrizioni in osco e in latino sono attestate da segnalazioni e ritrovamenti
avvenuti nei confini del territorio comunale dalla fine del secolo scorso ad
oggi e in particolar modo nelle contrade Pratiello, Massarione e Santo
Stasio. In quest’ultima località sono ancora rilevabili, oltre a diverse
aree di frammenti fittili, ben due fregi dorici a triglifi e metope, una
statua acefala togata di calcare, una base di statua con attacco del piede,
un gruppo di cinque iscrizioni di epoca imperiale incise su blocchi di
calcare locale, numerosi materiali architettonici di epoca romana, strutture
murarie pertinenti con molta probabilità alla pars rustica di una villa di
epoca tardo-romana. In contrada Massavetere vengono segnalate tracce di
unità abitative, tombe di epoca romana e una grande quantità di frammenti
laterizi: tre iscrizioni si conservano presso la proprietà della famiglia
Cantalupo. Così nelle contrade Verruzza, Fabbricata e Casale, si segnala la
presenza di mattoni triangolari laterizi, resti di blocchi di calcare
squadrati, cippi sepolcrali con iscrizioni. Altre iscrizioni sono nella
piazzetta del castello, in località La Torre, nel fondo di proprietà Carusi
e in contrada S. Barbara. |