Cenni storici: |
Adagiato sulla sommità
di un colle tufaceo, l’abitato di Calitri domina l’Alta Valle dell’Ofanto,
fiume che caratterizza l’habitat dell’intero territorio e presenta siti
fluviali e naturalistici di grande attrazione. I primi insediamenti
abitativi nel territorio risalgono all’epoca neolitica (V – III millennio
a.C.) come testimoniano le caverne – oggi adibite a stalle, cantine,
depositi -, localmente denominate “gruttuni”, nelle quali sono stati
ritrovati vasi, lame, pugnali, punte di lance, punteruoli, utensili di
pietra e le necropoli nelle località Sierro, S. Sofia e Serroni, con tombe
ricche di corredi funerari riconducibili alla prima Età del Ferro. Discussa
è la tesi che ritiene Calitri sorta in epoca etrusca con il nome di Aletrium,
citata da Plinio e Livio; sicuramente furono presenti nel territorio i
Romani, come è attestato dal ritrovamento di due epigrafi e da numerosi
reperti. Nel periodo medioevale, Calitri è uno dei tanti territori
sottoposti all’amministrazione longobarda prima e normanna e sveva poi;
proprio sotto queste due ultime dinastie vive una forte crescita e
prosperità, anche per la vicinanza a Melfi, centro di primaria importanza
sia per i normanni che per gli svevi. Sin dal tramonto dell’impero romano,
la storia di Calitri e del suo territorio è comunque legata alle sorti del
gastaldato di Conza, importante crocevia commerciale e strategico, di cui
Calitri farà parte per lungo tempo. |
Illustrazione del sito: |
Cippo funerario
romano: rinvenuto nella masseria Gallo, testimonia la presenza di Numidio
Modesto che, quando morì la moglie Orania, volle che sulla tomba fosse
apposto il cippo con iscrizione.
Gruttuni: alla base della collina su cui è
adagiato il paese vi sono delle caverne dette “gruttuni” che testimoniano la
presenza dell’uomo nella terra calitrana fin dall’epoca neolitica; oggi
vengono utilizzati come cantine, stalle o depositi. |