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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: CUMA (Na)
Sito archeologico: Necropoli, Tomba a Tholos, Mausoleo delle teste cerate
Ubicazione: Via Provinciale Cuma - Licola
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Napoli - Ufficio scavi di Cuma (Via Cuma n. 434 - tel.0818040830)
Modalità di visita: L'unica tomba visibile è quella a Tholos rivolgendosi all'ufficio scavi. Il Mausoleo delle teste cerate è visibile liberamente dall'esterno
Cenni storici:

Vedi scheda generale su Cuma

Illustrazione del sito: L'aspetto più noto della frequentazione del sito di Cuma è fornito dalle necropoli. I ritrovamenti di tombe si situano in un’area ubicata a Nord dell’abitato per un’estensione pari a circa 3 km, e sono riferibili a tutti i periodi di frequentazione del sito.
Alla prima generazione sono riferibili delle sepolture a cremazione, chiaramente del ceto dominante. Le ceneri erano deposte all'interno di un calderone di bronzo ricoperto da uno scudo; il calderone era posto all'interno di una custodia di tufo. Intorno alla custodia erano deposti gli oggetti facenti parte del corredo, invece, nel calderone, frammisti alla cenere, sono stati ritrovati ornamenti personali. Questo tipo di sepoltura è attestato anche nella madrepatria, ad Eretria, in una piccola necropoli dove sono sepolti i membri di una famiglia ricca e nobile. Solo in tombe maschili di questo genere si rinvengono armi, simbolo del potere e del dominio del defunto. Per quanto riguarda gli oggetti d'ornamento sono state ritrovate fibule d'argento ad arco serpeggiante nelle deposizioni maschili; fibule a navicella, fermatrecce e collane sempre d'argento in quelle femminili. In contrasto con questa ricchezza di metalli si ha una quasi totale mancanza di ceramica. Per gli strati medi ed inferiori della popolazione abbiamo un tipo di sepoltura molto più semplice, privo talvolta anche di corredo. A questa carenza di dati materiali va aggiunto anche che lo scavo fu condotto senza alcuna cura. La ceramica attestata per le prime due o tre generazioni di coloni è la protocorinzia, che influenzerà poi anche una classe di produzione locale. Si ha la presenza di oggetti provenienti da officine dell'Etruria meridionale: prodotti in bronzo sbalzato, fermagli per vesti in oro con decorazioni, un kantaros in bucchero, prodotti che si riferiscono senza dubbio alla classe dominante cumana.
Nel VI e V sec. a.C. i riti di sepoltura rimangono invariati, decresce invece la presenza di oggetti nel corredo. La ceramica attestata è quella attica a figure.
Nel periodo sannitico la tipologia delle sepolture subisce una modifica: prevalgono le "tombe a cassa" con lastre di tufo, il rito praticato è quello dell'inumazione. Sono attestate, anche se non frequentemente, "tombe a camera", con una decorazione pittorica molto semplice. I corredi funerari comprendono vasi a figure rosse campani e a vernice nera. Notiamo anche una certa abbondanza di oggetti personali in oro ed argento, in prevalenza di uso femminile.
Di questo periodo è la cosiddetta "Tomba a tholos", di eccezionale fattura, visibile nel Fondo Artiàco lungo Via Cuma-Licola. Scavata nel 1902 e nuovamente riportata alla luce di recente, si tratta di un mausoleo a pianta circolare composto da una parte inferiore a tamburo, realizzata con blocchi di tufo, e da una copertura a falsa volta conica, realizzata con filari di blocchi aggettanti. All’interno sono una serie di nicchie.
Con l’epoca romana, la necropoli diventa molto popolata e raccolta intorno a mausolei lungo le strade extraurbane. A questo periodo risale il cosiddetto "Mausoleo delle teste cerate", situato a pochi metri dalla "Tomba a tholos". Si tratta di un mausoleo a coronamento poligonale in laterizio e tufelli non più accessibile all’interno. Il nome deriva dal rinvenimento, nella camera ipogeica, di quattro scheletri la cui testa era stata sostituita da maschere funerarie di cera.
Situazione attuale: Discreta per la tomba a tholos di recente restauro; precaria per il restante

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