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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: FORINO (Av)
Sito archeologico: Resti vari d'epoca romana
Ubicazione: Località Petruro
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Avellino (Via Ciccarelli n. 5 - tel.0825781862)
Modalità di visita: Liberamente visibile
Cenni storici:

L’epoca di fondazione del “loci Forino” può essere indicata con certezza facendo riferimento ad un avvenimento storicamente importante: la costruzione, voluta dall’imperatore Augusto, dell’acquedotto noto con il nome di “FONTIS AUGUSTEI ACQUAEDUCTUS” . Esso scendeva dalla fonte Acquaro fino ad Aiello e, per via sotterranea, attraversava i monti per giungere ai territori di Mercato S. Severino, Sarno, Palma, Somma e quindi a Napoli. Si tratta di una grandiosa opera idraulica, la cui esecuzione comportò l’apertura di svariati cantieri di lavoro. Dunque, se il ”censor” (revisore del censo delle famiglie) aveva concesso in quei luoghi il “nemus corilianum” (bosco coltivato a nocciole) per dare incremento all’agricoltura, se l’imperatore Augusto aveva dato inizio alla costruzione della “fontis Augustea” che comportò l’impiego di schiavi e di funzionari che si insediarono nel territorio dove oggi sorge Forino, si può ritenere che, già pochi anni prima di Cristo, gruppi consistenti di persone occupavano questi luoghi dando vita ad un primo nucleo abitato. Altre considerazioni fanno ritenere che intorno al 300 d. C. si era già formato il “locus forino”. In molti scritti di quest’epoca, infatti, si fa riferimento al “loco praetorio in pertinensiis Abellini”. Il Praetorio romano indicava, in Forino, il luogo dove si amministrava la giustizia. E’ certo poi che, all’epoca della dominazione longobarda, Forino era sede di curia notarile e giudiziaria. Una ulteriore dimostrazione dell’antichità dell’insediamento sta nel fatto che alcuni atti dei notai di Forino risalgono all’anno Mille. Intorno al 400 d. C., con l’inizio delle invasioni barbariche, l’Italia divenne teatro degli scontri tra Visigoti ed Ostrogoti. Questi ultimi, nel 552, furono sconfitti dalle truppe bizantine sul monte Lattaro. Ebbe così inizio, in Italia meridionale, l’epoca della dominazione bizantina, che ha lasciato tracce anche nelle usanze religiose a Forino: il culto per il vescovo di Mira, San Nicola, patrono della città. Nel 568 fecero la loro apparizione sul suolo italiano i Longobardi, che si spinsero fino al meridione, occupando alcuni territori nel napoletano e fondando nel 571 il Ducato di Benevento. Anche Forino passò sotto la dominazione longobarda con l’obbligo di pagare tasse e balzelli ad uno “sculdascio”, delegato del gastaldo. Intorno all’830 il gastaldato fu affidato a Goffredo, grazie al quale Forino divenne un importante centro culturale, sede notarile e giudiziaria. Le successive lotte tra gli aspiranti al trono di Benevento furono risolte con l’intervento di Ludovico II, che, nell’849 , operò la divisione del “Ducatus Beneventani” nei due Principati di Salerno e di Benevento, includendo Forino nel principato di Salerno. La necessità di uno schieramento difensivo sul confine fece assumere a Forino quell’importanza strategica, da cui derivò la decisione di eleggerlo a gastaldato (Castaldatum Furini). In questo periodo fu ampliato e fortificato il castello che, in epoca bizantina, era stato costruito come semplice fortilizio. La pace imposta da Ludovico II con la spartizione del territorio tra il principato di Benevento ed il principato di Salerno non durò, però, a lungo per il sorgere di nuove mire egemoniche. Il “Castaldatum Furini”, vedetta di tutto lo schieramento difensivo del principato salernitano, divenne, così, luogo di scontri tra le milizie salernitane e le truppe del principato beneventano per i frequenti tentativi di annessione di altri territori. Nel 977 Pandolfo Capodiferro, ricostituendo il Principato di Benevento e Capua, dopo una breve parentesi di conquista bizantina del territorio, estese il suo dominio anche su quello di Salerno riportando così tutta la Campania nell’egemonia longobarda, che ha lasciato tracce nelle pratiche religiose a Forino. I longobardi professavano il culto dell’Arcangelo Michele e, ancora oggi, i cittadini della frazione di Petruro si recano in processione al santuario dedicato all’Arcangelo.

Illustrazione del sito: Le evidenze archeologiche più importanti della zona e che ne attestano una frequentazione in età romana sono dovute alla scoperta di una necropoli in località Petruro e ai resti dell’acquedotto di epoca imperiale (fonti Augustei Aquaeductus) che attraversa con un lungo condotto sotterraneo la collina di Bufoni. Dalla località Breccelle di Forino provengono una coppa con al centro del fondo un'impressione a stampiglia, uno skyphos ed una coppetta con vernice nera piuttosto diluita, una patera acroma con decorazione a onde sotto l’orlo (Museo Irpino di Avellino). Di recente, durante lavori di scavo per la messa in opera di tubature nel centro storico del paese, è stato recuperato in situ un grande dolio fittile di epoca romana.
Situazione attuale: Precaria

IMMAGINI DEL SITO

 

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