Cenni storici: |
L’epoca di fondazione
del “loci Forino” può essere indicata con certezza facendo riferimento ad un
avvenimento storicamente importante: la costruzione, voluta dall’imperatore
Augusto, dell’acquedotto noto con il nome di “FONTIS AUGUSTEI ACQUAEDUCTUS”
. Esso scendeva dalla fonte Acquaro fino ad Aiello e, per via sotterranea,
attraversava i monti per giungere ai territori di Mercato S. Severino, Sarno,
Palma, Somma e quindi a Napoli. Si tratta di una grandiosa opera idraulica,
la cui esecuzione comportò l’apertura di svariati cantieri di lavoro.
Dunque, se il ”censor” (revisore del censo delle famiglie) aveva concesso in
quei luoghi il “nemus corilianum” (bosco coltivato a nocciole) per dare
incremento all’agricoltura, se l’imperatore Augusto aveva dato inizio alla
costruzione della “fontis Augustea” che comportò l’impiego di schiavi e di
funzionari che si insediarono nel territorio dove oggi sorge Forino, si può
ritenere che, già pochi anni prima di Cristo, gruppi consistenti di persone
occupavano questi luoghi dando vita ad un primo nucleo abitato. Altre
considerazioni fanno ritenere che intorno al 300 d. C. si era già formato il
“locus forino”. In molti scritti di quest’epoca, infatti, si fa riferimento
al “loco praetorio in pertinensiis Abellini”. Il Praetorio romano indicava,
in Forino, il luogo dove si amministrava la giustizia. E’ certo poi che,
all’epoca della dominazione longobarda, Forino era sede di curia notarile e
giudiziaria. Una ulteriore dimostrazione dell’antichità dell’insediamento
sta nel fatto che alcuni atti dei notai di Forino risalgono all’anno Mille.
Intorno al 400 d. C., con l’inizio delle invasioni barbariche, l’Italia
divenne teatro degli scontri tra Visigoti ed Ostrogoti. Questi ultimi, nel
552, furono sconfitti dalle truppe bizantine sul monte Lattaro. Ebbe così
inizio, in Italia meridionale, l’epoca della dominazione bizantina, che ha
lasciato tracce anche nelle usanze religiose a Forino: il culto per il
vescovo di Mira, San Nicola, patrono della città. Nel 568 fecero la loro
apparizione sul suolo italiano i Longobardi, che si spinsero fino al
meridione, occupando alcuni territori nel napoletano e fondando nel 571 il
Ducato di Benevento. Anche Forino passò sotto la dominazione longobarda con
l’obbligo di pagare tasse e balzelli ad uno “sculdascio”, delegato del
gastaldo. Intorno all’830 il gastaldato fu affidato a Goffredo, grazie al
quale Forino divenne un importante centro culturale, sede notarile e
giudiziaria. Le successive lotte tra gli aspiranti al trono di Benevento
furono risolte con l’intervento di Ludovico II, che, nell’849 , operò la
divisione del “Ducatus Beneventani” nei due Principati di Salerno e di
Benevento, includendo Forino nel principato di Salerno. La necessità di uno
schieramento difensivo sul confine fece assumere a Forino quell’importanza
strategica, da cui derivò la decisione di eleggerlo a gastaldato (Castaldatum
Furini). In questo periodo fu ampliato e fortificato il castello che, in
epoca bizantina, era stato costruito come semplice fortilizio. La pace
imposta da Ludovico II con la spartizione del territorio tra il principato
di Benevento ed il principato di Salerno non durò, però, a lungo per il
sorgere di nuove mire egemoniche. Il “Castaldatum Furini”, vedetta di tutto
lo schieramento difensivo del principato salernitano, divenne, così, luogo
di scontri tra le milizie salernitane e le truppe del principato beneventano
per i frequenti tentativi di annessione di altri territori. Nel 977 Pandolfo
Capodiferro, ricostituendo il Principato di Benevento e Capua, dopo una
breve parentesi di conquista bizantina del territorio, estese il suo dominio
anche su quello di Salerno riportando così tutta la Campania nell’egemonia
longobarda, che ha lasciato tracce nelle pratiche religiose a Forino. I
longobardi professavano il culto dell’Arcangelo Michele e, ancora oggi, i
cittadini della frazione di Petruro si recano in processione al santuario
dedicato all’Arcangelo. |