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SCHEDA INFORMATIVA
A CURA DI ARCHEMAIL |
Comune: |
Francolise (Ce) |
Sito archeologico: |
Villa romana di
San Rocco |
Ubicazione: |
Località San
Rocco, appena si entra in paese sulla destra provenendo dall'Appia |
Ente di riferimento: |
Soprintendenza
Archeologica di Napoli e Caserta - Ufficio scavi di Sessa Aurunca (Piazza
Castello - tel.0823936455) |
Modalità di visita: |
La villa è
visitabile rivolgendosi alla Soprintendenza o al Gruppo Archeologico Agro
Falerno-Caleno (tel. 0823877500) |
Cenni storici: |
Francolise è un piccolo
comune di 800 abitanti (5000 se si considerano le frazioni) con un
patrimonio archeologico e monumentale sorprendente: una vasta necropoli del
IV sec. a. C., due ville romane dell’alto periodo repubblicano, due chiese
affrescate del XII e XIII sec., una chiesa romanica con tavole di scuola
giottesca, un castello normanno tra i più antichi della provincia di Caserta
e il grande palazzo baronale della famiglia De Renzis, che ha ospitato tra
le sue mura i Baroni Leopoldo e Stanislao De Renzis, martiri della
Repubblica Napoletana e Francesco De Renzis, diplomatico e letterato, che
sposò Edith Sonnino, sorella dell’allora Presidente del Consiglio Sidney, e
fondò nel 1870 il Fanfulla. A Francolise poi c’è la fonte Cantarone,
elogiata da Plinio e Valerio Massimo per le sue acque inebrianti. E poi
ancora affreschi, legni e sculture che destano meraviglia in un Comune così
piccolo. |
Illustrazione del sito: |
Gli scavi
vennero effettuati negli anni 1962-64 sotto la direzione della Dr. M.A.
Cotton, per conto della Scuola Britannica di Roma e finanziati dalla
fondazione Batchelor e dall’Università di New York. Si tratta di una tipica
villa rustica del tardo periodo repubblicano, abitata dalla fine del II sec.
a.C. al II sec. d.C. Il sito è ubicato in località San Rocco, in un
territorio che in epoca romana si trovava probabilmente ai confini dell’Ager
Calenus e dell’Ager Falernus. La superficie iniziale era di circa 800 mq.
che venne successivamente ampliata a circa 4.400 mq.
La villa comprendeva circa 30 stanze e l’approvvigionamento idrico era
assicurato da tre grosse cisterne. Era articolata intorno ad un ampio
peristilio, circondato da quatto portici colonnati, la cui pavimentazione
consisteva in un mosaico costituito da tessere bianche inframmezzate da
piccoli frammenti di pietra colorata (lithostroton), con un bacino o fontana
di marmo nel mezzo del giardino. Gli ambienti principali, anch’essi
pavimentati con mosaici, comprendevano un tablinum ed un triclinium, che
rappresentavano rispettivamente soggiorno e sala da pranzo. Vi erano inoltre
una serie di cubicula, piccoli ambienti destinati a vari usi, un terrazzo
con portico coperto e, nella fase dell’ampliamento, furono realizzati degli
ambienti termali comprendenti un praefurnium, un frigidarium, un tepidarium
con piscina e un calidarium; queste ultime due stanze furono pavimentate con
grandi lastre di marmo cipollino.
Un’altra innovazione fu la trasformazione ad uso industriale di tre stanze
che fiancheggiavano il probabile ingresso principale, dove vennero
realizzate altrettante vasche per la separazione dell’olio d’oliva, una
pressa e un forno per la cottura di laterizi. L’oleum (sistema di
lavorazione dell’olio) si effettuava in due zone, una dedicata alla
pressatura con il trapetum ed il torcularium, l’altra dedicata alla
separazione dell’olio dall’amurca e dalla polpa. Una terza zona era
rappresentata dalle vasche di separazione. Dopo la raccolta si schiacciavano
le olive per separare i semi dalla polpa, a questo scopo era usato il
trapetum. Una depressione rotonda nel pavimento in "opus spicatum" formava
la base. La base ed il bordo erano costruiti con mattoni quadrati. Al centro
c’era un blocco di calcare rettangolare più alto della base e fermamente
fissato ad essa. Nel blocco c’era un foro quadrato che penetrava anche la
base. Questa faceva da sostegno ad una struttura superiore mobile, il
mortarium o trapetum. Il mortarium aveva base rotonda con lati curvi sia
all’interno che all’esterno ed un miliarum centrale. La base era incastrata
intorno al blocco centrale quadrato in modo da non poter scivolare durante
la lavorazione. Il miliarum aveva un foro quadrato nel quale era posto un
chiodo (columella) che collegava la parte di legno chiamata cupa. Dopo aver
sistemato gli emisferi di pietra (orbes) il trapetum era pronto. Il
torcularium serviva per schiacciare le olive. Era formato da tre parti: i
fulcri (arbores) che sostenevano la leva (prelum) e la tavola-pressa (orbis),
la pressa di pietra (ara) e gli argani (stipites) che sostenevano il
cilindro con la corda (sucula) per tendere la leva. Dalla polpa, schiacciata
dal praelum, scorreva l’olio nell’incavo dell’ara e poi in una scanalatura
nel pavimento che attraversava la parete e lo portava in un luogo attiguo.
Il sistema di sedimentazione era formato da: un trogolo per il capulator che
si trovava in un bacino di sedimentazione rettangolare ed un bacino rotondo
coperto in cui l’olio veniva raccolto prima della conservazione o vendita.
Una seconda separazione avveniva per mezzo di una piattaforma rotonda
sporgente ed un bacino rotondo aperto. Il capulator faceva riempire il
bacino con l’olio proveniente da torcularium, mentre il canale che conduceva
al bacino rotondo era chiuso con un tappo. Quando l’amurca residua era
precipitata, il capulator apriva il canale e faceva passare l’olio nel
bacino rotondo. E’ possibile che la polpa, da cui era stato estratto l’olio
vergine, venisse trattata nuovamente. La polpa e l’amurca, con l’acqua
bollente, davano un olio di seconda qualità. La polpa ripressata veniva
trasferita alla piattaforma rotonda e poi nel bacino rotondo che serviva a
schiumare l’olio o a ricevere l’amurca da un contenitore sulla piattaforma o
a contenere un dolium in cui veniva versato l’olio. Non si sa esattamente.
Un terzo procedimento usava due grandi vasche di separazione scavate al di
sotto del pavimento, inclinate verso il centro dove c’erano grandi bacini in
cui si raccoglieva l’acqua che si separava dall’olio. Quest’olio di terza
scelta veniva usato per trattare le pelli o il legno o per le lampade.
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Situazione attuale: |
discreta |
IMMAGINI DEL SITO |
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