Cenni storici: |
Su di una collina di
arenaria, che domina il torrente Osento, dove la Campania confina con Puglia
e Basilicata, sorge il centro agricolo di Lacedonia, il cui nucleo più
antico, nonostante le distruzioni causate da oltre 10 terremoto nell’ultimo
millennio, conserva il caratteristico impianto di cittadella medioevale. Le
prime notizie certe sul paese risalgono al periodo degli Osci ed il nome
AKUDUNNIAD (“madre cicogna”), da cui deriva il toponimo, fu, secondo Tito
Livio, modificato nel latino Aquilonia quando il centro sannitico venne
conquistato da Roma nel 293 a.C. Il nome del paese, variamente attestato in
epoche diverse, nel “Catalogo dei Baroni” (1150-1168) compare come Cedonia,
cui venne aggiunto l’articolo “La”, la cui unione costituisce l’attuale
denominazione della cittadina. Il ricco patrimonio archeologico, riferibile
ad epoca sannitica e romana e costituito da lapidi, steli, monete,
iscrizioni funerarie, un tempio della dea Iside sulle cui rovine fu
costruita la Chiesa di S. Maria della Cancellata, fa presumere l’esistenza
di un importante Municipium costituito dopo la guerra sociale, la città di
Aquilonia, appunto. Quando, in seguito alla caduta dell’Impero, la penisola
fu invasa dai barbari, la città, che ormai aveva assunto il nome di Cedonia,
non fu risparmiata da tutta una serie di saccheggi e devastazioni che, dal
409 circa al 476, la prostrarono economicamente e demograficamente. Possesso
dei monaci benedettini ai quali era stato donato dall’Imperatore Giustiniano
nel 517, il paese passò poi sotto il dominio longobardo dei Conti di Conza.
Importante sede vescovile fin dal 1059, nel 1278 il feudo fu assegnato da
Carlo I d’Angiò a Giovanni Gagliardo |