Cenni storici: |
Scavi, che hanno portato
alla luce lapidi, sepolcri, resti di un acquedotto e di un edificio termale,
testimoniano le origini romane del luogo, il cui toponimo deriverebbe dal
latino malus (Melo). Il castello con torrioni cilindrici e rettangolari,
costruito in età normanna e rifatto in epoca aragonese, e intorno a cui si
ergeva il paese, fu, di volta in volta, proprietà dei conti di Ariano, dei
Gesualdo, dei della Marra, dei d’Aquino, dei Caracciolo, dei Pisanelli e dei
marchesi Pagano, che ne furono, dal 1784, ultimi feudatari. Si chiamò Melito
Valle Bonito dal 1862 al 1923. |
Illustrazione del sito: |
L'esistenza
dell'antica Melito, in contrada Pezza, Difinsella e Ruocchio, a circa due
chilometri da quella attuale, è confermata dalla presenza di una necropoli
romana, con tombe disposte in fila parallela tra loro, e di un complesso
termale realizzato alla maniera cosiddetta pompeiana, con piastrini di
fabbrica laterizia, tubo calorifero di piombo e pavimento a mosaico. E'
stato rinvenuto, inoltre, anche un tempietto, un acquedotto e due case con
un altro tempietto composto da una cella quadrata che si conclude ad abside,
preceduta da un pronao tetrastile sorretto da quattro colonne corinzie di
marmo africano.
Alla destra del tempietto sono stati ritrovati i resti di un'ara, mentre
alla sinistra un lupo in marmo pentelico, mancante del capo e della parte
posteriore, che si abbraccia ad un albero. Nella stessa area è stato
ritrovato un frammento di statuetta calamitata, un festone di acanto e
monete repubblicane ed imperiali che testimoniano la presenza in quest'area
di un luogo abitato. Inoltre, in contrada Fontana Marotta sono state
rinvenuti tubi di piombo di un acquedotto. |