Cenni storici: |
Nel corso del 2000 nel
territorio del comune di Poggiomarino è avvenuta una straordinaria scoperta,
un insediamento risalente al II millennio a.C. è venuto alla luce in
località Longola, a pochi chilometri a Nord-Est di Pompei. Una "Venezia di
3500 anni fa", un arcipelago formato da isolotti e canali artificiali che
farebbe pensare alla esistenza di un porto fluviale sul Sarno di
significativa rilevanza.
Lo scavo, effettuato dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei per lo
studio del territorio in relazione alla costruzione del depuratore del Sarno,
sta progressivamente mettendo in luce una serie di abitati, sovrapposti
l'uno all'altro, databili dal II millennio a. C. (tardo bronzo) fino a tutto
il VII secolo a. C.
E' la prima volta che in Campania si rileva una continuità di insediamento
dal 1500 a.C. sino al 700 a.C. e la presenza di palafitte (terramare) finora
rinvenute soltanto nel Nord Italia. Scoperte che aprono nuovi scenari e
interpretazioni della protostoria di tutta l'Italia meridionale.
Il luogo è caratterizzato da piccoli isolotti delimitati da canali, i bordi
dei quali sono stati rafforzati con tronchi d'albero infitti verticalmente,
poi sostituiti da travi squadrate. La superficie degli isolotti, bonificata
e rialzata con varie tecniche nel corso dei secoli d'insediamento, conserva
i resti delle capanne e varie suppellettili che confermano la presenza di
una comunità rivolta anche alla lavorazione del bronzo e dell'ambra.
Il sito, secondo una prima ricostruzione degli studiosi, venne poi
abbandonato, a causa di una alluvione, all'inizio del VI a.C. Ed è proprio
dalla migrazione di questi abitanti e di quelli della valle superiore del
Sarno che potrebbe essere nata l'antica Pompei.
L'indagine di scavo e di cantiere è stata finanziata dal Ministero
dell'Ambiente con i fondi assegnati al Prefetto di Napoli - Commissario per
l'emergenza ambientale del bacino del fiume Sarno. Le operazioni sui
materiali sono finanziate dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei.
Gli scavi sono eseguiti sotto la direzione scientifica della dott.ssa
Caterina Cicirelli della Soprintendenza Archeologica di Pompei, con la
collaborazione di 16 archeologi coordinati dalla prof.ssa Claude Albore
Livadie dell'Istituto nazionale delle Ricerche (CNRS Parigi).. |