Cenni storici: |
Grazie alla presenza di
caratteristiche grotte, particolarmente adatte ad accogliere le comunità
dell'uomo preistorico, probabilmente, fin dal secondo millennio a.C., qui ci
furono insediamenti di popolazioni preindoeuropee e mediterranee; infatti
sono numerosi gli oggetti preistorici ritrovati come selci lavorate e
ceramiche della media e tarda età del bronzo. Dopo la seconda migrazione
indoeuropea, i Sanniti si stabilirono nel territorio di Rupecanina,
dovendosi "accontentare" della dorsale appenninica, dato che le pianure
erano già state occupate dai Latini. Nel 326 a.C., i Romani riuscirono a
conquistare i centri Sanniti di Allifae, Callifae e Rufrium. In seguito alla
distruzione dell'abitato, gli abitanti di Rufrium, si stanziarono in una
parte più elevata dei monti vicini, divenendo così uno dei tanti villaggi di
Alife. Secondo l'ipotesi più accreditata, l'antica denominazione Rupecanina
è dovuta all'appartenenza del territorio alla famiglia romana Canina,
secondo la consuetudine in base alla quale i territori prendevano il nome
dei loro proprietari. Sotto il dominio romano, la pace regnò fino alla prima
metà del I secolo a.C., quando Lucio Cornelio Silla conquistò il Sannio
deportando gran parte del popolo in Africa e in Spagna. Il territorio fu
diviso tra sette potenti famiglie che vi edificarono le loro ville, i loro
sepolcri, corredando il tutto con iscrizioni scolpite nella pietra. Ed è di
questo periodo, il più fiorente per la pianura alifana, che va sino al I
secolo D.C., la realizzazione di palazzi e monumenti religiosi di dignitosa
architettura di cui sono testimonianza i resti delle ville romane nelle
varie contrade e le numerose epigrafi presenti sul territorio.
Successivamente al crollo dell'Impero romano, nella zona si stanziarono gli
Ostrogoti, La presenza maggiore fu, però, quella dei Longobardi che qui si
stabilirono dal VI all'XI secolo. |
Illustrazione del sito: |
Nel bosco comunale, ai confini con il
comune di Ailano, sono osservabili ruderi risalenti ad epoche differenti. I
ruderi, circondati da una fitta vegetazione, formano due strutture
sovrapposte, delle quali la prima si suppone che sia una Statio romana di
epoca imperiale, mentre quella sovrastante è, forse, la medievale chiesa di
S. Pietro in Cervaro. Nello stesso bosco, ma in proprietà privata e in un
punto di difficile accesso, si trovano anche resti di un Acquedotto Romano.
|