Cenni storici: |
La località prende il
nome dalla presenza di una sorgente che sgorga in una ridente valletta posta
lungo la direttrice viaria che conduce a Roccadaspide.
La presenza dell'acqua ha certamente determinato un insediamento precoce
sulle collinette poste a ridosso, mentre, nei pressi della sorgente, è
sorto, ben presto, un luogo di culto. Tutta l'area è caratterizzata dalla
presenza di basse collinette (Tempa Alta, Tempa Bianca, Tempa Rossa) che
hanno restituito tracce consistenti di abitati e necropoli. Di particolare
rilievo sono i rinvenimenti a Tempa Alta dove i materiali provenienti da una
necropoli si datano a partire dalla seconda metà del VII sec. a.C. e fino a
tutto il IV sec. a.C. documentando quindi la presenza di Indigeni, nel
territorio, prima della fondazione della città greca di Poseidonia, avvenuta
tra la fine del VII ed i primi decenni del VI sec. a.C. |
Illustrazione del sito: |
L'impianto del
santuario, sulla riva destra di un piccolo torrente, si data proprio ai
primi decenni del VI sec. a.C. ed è opera dei Greci di Poseidonia che ne
fanno un luogo di incontro e di scambio con gli Indigeni confinanti.
Le numerose statuette in terracotta restituiscono l'iconografia della grande
dea Era, nei suoi molteplici aspetti di protettrice della fertilità, delle
nozze, dei giovani, degli animali, del territorio.
Le strette affinità con la dea venerata in città, nel santuario meridionale,
ma ancora più con quella fuori città, nel grande santuario alla foce del
Sele, non lasciano dubbi sulla natura e sulle funzioni del santuario di
Fonte che segna i confini di un territorio ormai sotto il controllo dei
Greci, che stabiliscono con i precedenti abitanti rapporti di contatto e
scambio, all'insegna del sacro. |