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SCHEDA INFORMATIVA A CURA DI ARCHEMAIL

Comune: SAN PIETRO INFINE (Ce)
Sito archeologico: Cinte fortificate sannitiche, resti romani
Ubicazione: sul Monte Sambucaro e in località Santa Maria del Piano
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta
Modalità di visita: Liberamente visibili
Cenni storici:

In posizione strategica, punto di passaggio tra Campania, Lazio e Molise, il paese di San Pietro Infine ha origini antichissime risalenti alle genti sannitiche.Il centro deriva il nome dall’apostolo Pietro ed è nel luogo di una stazione della Via Latina denominata ad flexum, sita al confine tra Lazio e Campania, da dove partiva una deviazione per Venafrum. Con la caduta dell’impero e per tutto l’Alto Medioevo, San Pietro, le cui prime notizie sull’insediamento medioevale risalgono al 1047, allorché Pandolfo IV tentò di riconquistare il principato di Capua, subì numerose invasioni e saccheggi. Solamente a partire dall’età angioina conobbe un periodo di relativa calma e benessere, determinati anche dallo stretto legame instauratosi nel tempo con l’Abbazia di Montecassino, della cui diocesi ancora oggi il paese fa parte.

Illustrazione del sito: Sulla propaggine di Sant'Eustachio, visibili anche da lontano, sorgono due muraglie che convergono verso l'alto. Esse racchiudono ad est e ad ovest un'area, protetta a valle da un burrone e sono raccordate, sulla sommità dello sperone, da mura circolari. Quest'area delimitata dalle mura circolari, era probabilmente sacra, infatti, al centro si può vedere una grossa sporgenza di roccia simile ad un'ara, che forse in epoca pagana ha assunto tale funzione. Durante il Medioevo, vi fu poi costruita in onore di Sant'Eustachio, una piccola chiesa della quale tutt'oggi sono visibili i ruderi. Non molto lontano, più in alto, si trova la cinta fortificata del colle Marena-Falascosa, un'altra propaggine del monte Sambucaro che fa parte del territorio di San Vittore del Lazio.

In località Santa Maria del Piano sono venuti alla luce alcuni resti archeologici di epoca romana, durante i lavori effettuati per il primo tratto della ferrovia Venafro- Rocca d'Evandro nella prima metà degli anni ottanta. Si tratta di pezzi di mosaici, cisterne, tombe, muri, cunicoli d'acquedotto appartenenti soprattutto a ville residenziali romane. E' anche presente un piccolo tratto di strada romana, la Via Latina che era un'importante arteria di collegamento del Sannio a Roma. Agli inizi degli anni ottanta, gran parte del tracciato in località Santa Maria del Piano, fu distrutto a causa dei lavori dell'ampliamento del viottolo che ne ricalcava il percorso.

IMMAGINI DEL SITO

 

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