Il territorio
di Bacoli entrò a far parte della storia dei Campi Flegrei, poco dopo la
fondazione di Cuma da parte di coloni greci. Durante il VI sec. a.C.,
infatti, l'area misenate costituì uno dei punti fondamentali del sistema
difensivo attuato dai Cumani per la difesa del Golfo di Napoli: tale
fortificazione rimase in uso almeno fino al III sec. a.C., quando Annibale
si spinse fin qui per le sue devastazioni.
Nuovo impulso all'urbanizzazione del territorio flegreo, si ebbe a partire
dalla fine del II sec. a.C. quando vennero impiantate numerose e lussuose
ville ed impianti ad esse connessi.
All'agglomerato di Bacoli fu dato il nome di Bauli il cui toponimo si fa
derivare dalle stalle -boàulia- che Ercole vi costruì per ricoverare i buoi
sottratti a Gerione.
Bauli non divenne mai una città vera e propria, né ebbe una propria
autonomia amministrativa: costituì piuttosto il continuo della regio baiana,
ossia di quell'agglomerato fastosamente residenziale che caratterizzò Baia.
E come la vicina città termale continuò ad esercitare il suo richiamo
sull'aristocrazia romana almeno fino al IV sec. d.C.
- un teatro marittimo conosciuto come "Sepolcro di Agrippina"
- una cisterna di villa denominata "Cento Camerelle"
- la cisterna terminale dell'Acquedotto del Serino, la "Piscina Mirabile"
- un mausoleo funerario
- un faro
- un ninfeo di una villa
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