Torna alla pagina precedente

Comune: BAIA (Na) - frazione del comune di Bacoli
Sito archeologico: Strutture romane sommerse
Ubicazione: Nel mare antistante il litorale da Punta Epitaffio al Castello
Ente di riferimento: Soprintendenza Archeologica di Napoli - Ufficio scavi di Bacoli (Via Castello n. 39 - tel.0815233797)
Modalità di visita: Una parte delle strutture sommerse sono visibili sia con un battello dal fondale trasparente, sia in immersione come subacquei - rivolgersi a www.baiasommersa.it o www.ulixes.it
Cenni storici:

Vedere la scheda sul Parco archeologico

Illustrazione del sito: Sul declivio di Punta dell'Epitaffio si scorgono ancora i resti di un edificio in laterizio e in opera reticolata che studi recenti ravvisano come il palazzo baiano dell'imperatore Claudio. I resti murari rilevati compongono un compatto isolato grosso modo rettangolare, articolato in due nuclei di diversa funzione ed orientamento, ascrivibili ad altrettante fasi costruttive. Il primo di essi, quello meridionale, comprende le sale termali e risale all'epoca neroniana (metà I sec. d.C.), il secondo invece è di epoca domizianea (fine I sec. d.C.) ed è disegnato attorno ad un singolare ninfeo affacciato su un cortile rettangolare ornato da un lungo bacino di fontana addossato sul lato di fondo. Due ambulacri musivi garantivano il collegamento tra le parti del complesso e confluivano nell'ampia corte che ancora si apre ai piedi della breve rampa di scale che costituiva l'accesso dalla strada. Fino a che non venne occluso da un setto murario, l'ambulacro meridionale adduceva al ninfeo di Claudio e rientrava perciò nel medesimo contesto architettonico. Nell'area esplorata e' dunque da ravvisare niente altro che la propaggine termale di uno dei sontuosi palazzi imperiali di Baia, aggiunta all'organismo preesistente in epoca neroniana, abbellita con l'inserzione di un nuovo ninfeo ai tempi di Domiziano e destinata poco dopo, ad assolvere ad una nuova e ben diversa funzione.
La parte centrale del golfo di Baia, in età romana, era il Baianus lacus, un vero e proprio lago costiero citato da Seneca, Tacito e Marziale, scomparso per il bradisismo, ma riconoscibile dai resti antichi sulle sponde. Vi si accedeva da un canale individuato anni fa a -6/8 m al centro della rada moderna. Un'altra villa imponente sorse in età adrianea (117-138 d.C.) a sud-est della Punta sui resti della più antica (fine I sec. a.C. - inizi I sec. d.C.), attribuita alla famiglia dei Pisoni per i bolli impressi su una conduttura idrica di piombo. Dotato di terme, giardini e un quartiere marittimo, con vani di soggiorno, cisterne e peschiere, difeso da barriere frangiflutti, l'edificio mostra analogie architettoniche con la Villa Adriana a Tivoli. Ciò fa pensare a interventi dello stesso Adriano e all'appartenenza della villa al demanio imperiale, dopo la confisca di quella dei Pisoni, seguita forse alla fallita congiura contro Nerone (65 d.C.).
A nord del canale erano terme, forse pubbliche, visto il carattere urbano degli edifici, evidenziato da tabernae e da una strada.
Le sponde est e ovest del lago, chiamato Portus Baiarum da Plinio il Vecchio e Floro, si individuano da altre strutture, poste sotto la banchina portuale, dove anni fa si rinvennero sculture e decorazioni marmoree, del III sec. d.C. Altri resti sono sui fondali antistanti i Cantieri di Baia.
Peschiere monumentali sono state poi di recente scoperte davanti al Castello Aragonese, sul cui sito gli studiosi ubicano la villa di Giulio Cesare.
Situazione attuale: Precaria per alcuni resti, discreta per altri
Link ad altri siti in materia: www.baiasommersa.it - www.ulixes.it

IMMAGINI DEL SITO

Non si assume alcuna responsabilità per eventuali difformità da quanto riportato in questa pagina

Torna alla pagina precedente