Illustrazione del sito: |
L'area abitata fin dall'inizio fu racchiusa entro una possente struttura
muraria costruita in blocchi di tufo locale. Col succedersi dei secoli. fu
rinforzata e a tratti ricostruita. In epoca imperiale, lo sviluppo delle
mura era di circa 3,8 km. per un'area di 72 ha.
Il circuito murario seguiva il seguente andamento: via Costantinopoli, S.
Pietro a Majella, S. Domenico Maggiore, via Mezzocannone, Corso Umberto (con
andamento irregolare per la presenza del litorale), piazza Calenda, Castel
Capuano, S. Giovanni a Carbonara, via Settembrini, base della collina di
Caponapoli.
Le mura vennero costruite in tufo giallo napoletano che sembra provenire in
gran parte da cave prospicienti le mura stesse.
Le porte che si aprivano nelle mura erano almeno sei: le porte di San
Domenico Maggiore e di piazza Calenda sul Decumano Inferiore, le porte di
San Pietro a Majella e Castel Capuano sul Decumano Massimo, la porta di S.
Sofia sul Decumano Superiore (che non aveva sbocchi dal lato di via del
Sole); un'altra porta doveva trovarsi sul posto dell'attuale Porta San
Gennaro; infine vari studiosi hanno ipotizzato la presenza di porte e
postierle a Via Mezzocannone (altezza cortile del Salvatore), Via
Donnaregina ed, in genere, sul lato est. Le mura di Piazza Cavour
Dietro l'Istituto Casanova, visibile anche dall'alto della Rampa M. Longo, è
un tratto ben conservato di mura del IV sec. a.C:, costituente il
rafforzamento di una cortina del secolo precedente. In questo luogo,
infatti, la collina degradava in modo molto dolce, rendendo più facile
l'accesso alla città. Di qui la necessità di rafforzare il complesso.
Le mura di piazza Bellini
La fortificazione di Piazza Bellini fu messa in luce nel 1954. Essa è
costituita da blocchi di tufo compatto ed è del tipo a doppia cortina, con
doppio sistema di speroni: quelli della cortina interna si innestavano nella
collina, quelli della cortina esterna si appoggiavano invece a quella
interna. Lo spazio fra le cortine, detto emplekton, veniva riempito con
materiale di scarto e terra. Tali mura presentano due fasi costruttive: una
del V sec. a.C. e l’altra della seconda metà del IV sec. a.C. quando si
operò una ristrutturazione e potenziamento dell'impianto difensivo.
Sull'estremità meridionale di tali mura era forse impiantata una torre,
connessa ad una porta, che doveva aprirsi allo sbocco della plateia mediana,
di fronte all'attuale Port'Alba. Tale identificazione è testimoniata anche
dalla presenza, in epoca medioevale, di una porta costruita sulla porta più
antica. Le
mura di Piazza Calenda
Al centro della piazzetta fu portato ala luce un tratto di mura greche del V
sec.a.C. consentendo l'identificazione nella zona della porta Furcillense (o
Hercolanense), posta allo sbocco dell'attuale via Forcella. |