LE
MOSTRE ARCHEOLOGICHE IN CORSO NEI MUSEI DELLA CAMPANIA |
> IN MOSTRA A NAPOLI (NA)
PITTURA POMPEIANA
Riapre al pubblico la collezione delle pitture del Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, un repertorio di affreschi, unico al mondo,
restituiti dalle città vesuviane distrutte dall’eruzione del 79 d.C.
Questo eccezionale patrimonio, circa 400 opere, documenta la pittura di
età romana, nella sua evoluzione e varietà, dal II al IV stile: dalle
più sobrie pitture a incrostazione alle megalografie di Boscoreale in
cui principi, filosofi e personificazioni si stagliano su un rosso
pompeiano, indubbia eco della grande arte ellenistica, dalle
architetture illusionistiche per incantare l’élite, fino ai più
raffinati arabeschi dall’accattivante leggerezza e popolati di eroti,
satiri, ballerine sospese nell’aria.
Colori antichi e dettagli mai visti, svelati grazie all’attività di
pulitura e revisione dei recenti restauri, hanno consentito ai maggiori
specialisti del settore di compiere nuove scoperte: confermare o
rivedere le correnti interpretazioni iconografiche, ricostruire i
contesti di provenienza all’interno di programmi figurativi più ampi,
approfondire generi peculiari come la pittura popolare o il ritratto e,
inoltre, indagare tutti gli aspetti della tecnica pittorica e
dell’organizzazione dei cantieri.
L’esposizione, a cura di Mariarosaria Borriello e Valeria Sampaolo,
consente anche di compiere un viaggio per immagini attraverso il mondo
greco-romano: dagli dèi ed eroi del mito ai rituali del sacro, dalle
scene di vita quotidiana fino all’erotismo, dai ritratti agli incunaboli
della natura morta e del paesaggio. Il linguaggio delle immagini
permette di considerare queste pitture non solo dal punto di vista
stilistico e formale, ma anche e soprattutto in ragione del loro essere
espressione di un immaginario collettivo forse non troppo lontano.
Sede: Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Periodo: fino al 31 dicembre 2014
Orari: Dalle 9 alle 19.30. Chiuso martedì
Tariffe: 10 euro intero;
6,75 euro ridotto; il Museo è inserito nel
circuito Campania Artecard
Prenotazione obbligatoria per gruppi, scuole e visite didattiche:tel.
848800288 - + 39 081 4422149
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> IN MOSTRA A
SALERNO
DOPO LO
TSUNAMI SALERNO ANTICA
La mostra archeologica dopo lo tsunami Salerno antica
propone un grande viaggio nel tempo, dalla preistoria, per ri-trovare le
origini remote e le persistenze della città di Salerno e del suo
territorio alla scoperta della Storicità del Presente.
Un allestimento fortemente evocativo con un migliaio di oggetti esposti
di grande pregio, installazioni e ambientazioni, visite narrate
quotidiane per le scuole, le famiglie e gli adulti sono gli strumenti
per consentire ai visitatori della mostra di conoscere, ri-conoscere,
vivere e ri-vivere il rapporto fra la terra salernitana e il suo mare,
da quello mostruoso del maremoto e delle tempeste, a quello degli scambi
di uomini, merci, idee, linguaggi che ha consentito la nascita delle
civiltà mediterranee.
Un catalogo di 384 pagine, con ventinove saggi e oltre 450 illustrazioni
offre a chi vuole sapere di più la possibilità di approfondire la
conoscenza archeologica, geologica, storica…
info:
Inaugurazione 18 novembre 2011, ore 17.30
orari: tutti i giorni 9.30/13.00 - 16.00/20.00 ingresso libero
chiuso: 24-25-26-31 dicembre 2011 e 1 gennaio 2012
visite narrate
per le scuole: lunedì - venerdì ore 9.30 e 11.00 con prenotazione
obbligatoria
per il pubblico adulto e le famiglie: lunedì-venerdì ore 17.00 senza
prenotazione
sabato ore 16.00 e 18.00
domenica ore 11.00, 16.00 e 18.00 con prenotazione obbligatoria
prenotazioni tel. 333.9377703 (dal lunedì al venerdì
ore 10/15)
info
www.salernodopolotsunami.beniculturali.it
dopolotsunami@beniculturali.it
L’evento catastrofico che devastò 4000 anni fa le coste salernitane
costituisce il punto di partenza di un racconto inatteso: metamorfosi
storiche e culturali, dalla Protostoria al Medioevo, che hanno impresso
in profondità l’identità della città e del suo territorio, un patrimonio
sommerso, finalmente riproposto ai visitatori, residenti e ‘turisti’ di
ogni provenienza, nel Complesso Monumentale di Santa Sofia, messo a
disposizione con lungimiranza dall’Amministrazione Comunale di Salerno.
Tutto nasce dall’impegno di ricerca e di tutela quotidiano della
Soprintendenza Archeologica, testimonianze acquisite negli ultimi
decenni in occasione della realizzazione di nuove infrastrutture e del
restauro di edifici storici, in collaborazione con Università,
Istituzioni locali, imprese e studiosi.
La furia di un’onda anomala quattromila anni fa, dunque, distrusse e
sigillò sotto una coltre di sabbia un villaggio dell’Età del Bronzo
Antico fissandone in una istantanea il momento dell’abbandono. Lo sfarzo
dei corredi funerari, nell’Età del Ferro, delle popolazioni dell’area di
Montevetrano, il fasto dei palazzi e delle tombe dei principi etruschi
nell’insediamento di Fratte, la fondazione della colonia romana di
Salernum, il prestigio del principato longobardo di Arechi e la sua
residenza straordinaria, la ristrutturazione urbanistica di Salerno in
età normanna: sono i punti cardine di una narrazione che affida
all’allestimento “macchina per pensare”, ben al di là degli steccati
degli addetti ai lavori, un ruolo di stimolo e coinvolgimento diretto ed
essenziale.
Proprio il mare – la forza propulsiva che ha generato e accompagnato nei
secoli la storia della città – rappresenta idealmente lo spazio vitale
entro cui è ambientata l’esposizione. L’elemento primordiale della vita,
individuale e collettiva, che rinasce ogni attimo, l’energia fluida che
accoglie, trasforma, mette in relazione, distrugge e rinnova. La
comunità salernitana, i saperi antichi, le metamorfosi urbane sono
condensate in questa sorta di codice genetico originario, archeologia,
mutazioni millenarie, prospettive. La civiltà ‘liquida’ del terzo
millennio avrebbe poco senso, e minori prospettive, senza comprendere e
mettere in valore questa eredità sedimentata.
Il percorso espositivo propone una selezione di manufatti che racconta
con taglio originale la città antica e medioevale, insieme alla
complessa trama di rapporti tra comunità, territorio e l’intero bacino
del Mediterraneo.
A corredo del racconto degli oggetti, con il valore comunicativo
intrinseco di ogni reperto – come la navicella nuragica sospesa nel
tempo, dono funebre a una principessa di epoca orientalizzante, o
l’Apollo in bronzo, che accoglie il visitatore, immerso nei pensieri, al
di là di un velo d’acqua – una rete di relazioni visive e concettuali,
con continui rimandi al contesto generale, cattura l’immaginazione e la
curiosità.
Una esperienza plurisensoriale, in definitiva, ‘capolavori’, oggetti di
uso comune, gioielli, frammenti, suoni, profumi, per rivelare e
rinnovare lo spessore antico e attualissimo della Hippocratica Civitas. |
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