Il teatro romano di Cales a Calvi Risorta (Ce)

Percorrendo la via Casilina, estesa nelle ondulazioni collinari alla sinistra del torrente Savone, si incontra, erede storica dell’antica Cales, la città di Calvi, al cui nome è stata aggiunta nel 1862 la specificazione Risorta, ad indicare la ripresa economica e demografica del luogo. A Cales, fondata dagli Ausones, fu dedotta dai Romani nel 334 a.C. la più antica colonia di diritto latino in Campania. La condizione di colonia e la sua posizione strategica di controllo della via d’accesso al Lazio, al Sannio ed alla pianura campana le procurarono una notevole autonomia e grandi ricchezze ma, nello stesso tempo, la coinvolsero negli scontri tra Romani e Sanniti e la impegnarono nelle guerre annibaliche. Le tombe più antiche delle necropoli urbane risalgono al VII secolo a.C. Famosa anche per la produzione artistica della ceramica (pregevoli i vasi interamente coperti da una vernice nera lucida), la città di Cales perse, però, durante l’ultimo periodo dell’età imperiale, gran parte della sua importanza finché, resa insicura dalle invasioni barbariche, subì un progressivo spopolamento e venne inglobata, intorno alla metà del VI secolo, nel ducato longobardo di Benevento. Il grandioso teatro nelle foto sopra è di età repubblicana. Della costruzione originaria resta parte dell'analemma meridionale in opera incerta a grossi blocchi. La restante struttura venne rifatta in età sillana per consentirne l'ampliamento fino ad un diametro di oltre 70 metri. Particolare è la disposizione delle volte di sostegno della cavea che si sdoppiano in due ulteriori volte di luce minore andando verso l'esterno, unico esempio del genere finora rinvenuto..

Foto di Dante Caporali