15/12/03 ECCO IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA A MADDALONI (CE)

E' stato inaugurato lo scorso 12 dicembre il nuovissimo museo archeologico di Calatia a Maddaloni (Ce). Il suo allestimento prevede tre "filoni":il territorio, la città e le necropoli. Riguardo al territorio, l'esposizione sarà sviluppata attraverso documenti della centuriazione con la divisione del territorio e la sua trasformazione in colonia romana, nel 59 a.C., quando Cesare vi trasferisce un folto gruppo di veterani. Calatia per un certo periodo ebbe una propria zecca e batté persino monete d'oro. Nel corso della II guerra sannitica, fu accampamento per le legioni romane prima della disfatta alle Forche Cudine per opera dei sanniti. Poi, durante il periodo romano, fu una delle città campane attraversate dall'Appia. La sezione dedicata alla città presenterà i risultati di dieci anni di ricerche effettuate dalla II Università degli Studi di Napoli con diversi reperti che illustrano il costume funerario antico attraverso reperti datati dal III secolo a.C al periodo romano. Ma la sezione più ricca sarà quella delle necropoli. Sono proprio queste ultime che, in quasi trent'anni di scavi, hanno restituito gli elementi maggiormente caratterizzanti dell'area. Sono infatti circa mille le sepolture recuperate che coprono un vasto arco cronologico a partire dall'VIII secolo a.C. Alcune di queste tombe saranno ricostruite nel museo con l'esposizione dei corredi maggiormente significativi per ciascun periodo cronologico

15/12/03 GIOCAMUSEO: UNA NUOVA INIZIATIVA DIDATTICA AL MUSEO DI PAESTUM

Nasce al Museo archeologico di Paestum il progetto "Giocamuseo", teso a stimolare i bambini a percepire il Museo non come qualcosa di estraneo o noioso, ma quale luogo di un'esperienza piacevole ed interessante coniugando gioco ed apprendimento. Il progetto è curato dagli assistenti tecnici museali del Museo Archeologico Nazionale di Paestum ed è destinato agli alunni delle scuole elementari e medie. I progetti variano secondo l'età dei fruitori. Per le scuole elementari è prevista l'iniziativa ''Il Museo Racconta'', che prevede la narrazione di un testo mitologico in maniera fiabesca le cui vicende sono strettamente connesse con oggetti esposti nel Museo di Paestum. Per gli alunni delle scuole medie è invece prevista l'iniziativa ''Caccia al reperto'', finalizzata alla conoscenza di alcuni dei più importanti oggetti custoditi nel Museo di Paestum, quali la Tomba del Tuffatore o la statuetta in marmo di Hera. I ragazzi vengono divisi in squadre capitanate da un capogruppo, ed attraverso una scheda didattica con un questionario dovranno riconoscere e trovare gli oggetti indicati.

15/12/03 PARTE IL PROGETTO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI VELIA

Grazie al Pit Grande attrattore ''Paestum-Velia'', sarà finalmente realizzato il museo archeologico di Velia. Per realizzare il progetto il Comune ha pubblicato un concorso per la progettazione della struttura museale per la costruzione della quale sono stati resi disponibili poco più di sei milioni di euro. Il concorso si concluderà il 5 maggio del 2004 con la proclamazione del progetto vincitore. Il museo di Velia sorgerà tra il corso del Fiumarella e l'antica città greco-romana ed in esso troveranno posto, oltre all'area espositiva, anche uffici, depositi, laboratori. Ed accanto alla struttura, su una superficie di tre ettari, uno spazio con sale multimediali, strutture ludico-ricreative e sale mostre. L'area sarà collegata con un percorso pedonale agli scavi, al corso della Fiumarella e alle aree parcheggio.

15/12/03 RITROVAMENTI PALEONTOLOGICI A PIETRADEFUSI

A Pietradefusi, in località Varco, un'area in aperta campagna a ridosso dell'autostrada Napoli-Bari, è stato scoperto un cospicuo giacimento paleontologico, con numerosi fossili risalente al pliocene. L'inattesa scoperta è avvenuta durante i lavori di costruzione di una strada locale. I lavori sono stati così interrotti immediatamente ed è stato richiesto l'intervento della Soprintendenza Archeologica che ha inviato prontamente i propri tecnici sul posto. Sono così venuti alla luce calchi di conchiglie giganti e variformi, scheletri di rettili e pesci preistorici, che testimoniano la presenza in tempi remoti delle acque marine, poi ritiratesi. Dai primi esami compiuti dalla paleontologa Francesca Coppa dell’ Università «Federico II» di Napoli, sembra probabile la presenza nella stessa area di altri reperti di notevole ed inestimabile valenza. In attesa delle necessarie verifiche, il Comune ha già programmato la possibilità di creare un parco geopaleontologico.

15/12/03 CANTIERI TAV A CAIVANO (NA): TANTE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE

Continuano i rinvenimenti archeologici lungo il percorso della linea ferroviaria ad alta velocità nell'hinterland napoletano. Questa volta è capitato a Caivano, dove in più cantieri sono venuti alla luce resti archeologici che vanno dal neolitico all'età imperiale romana. Ma andiamo con ordine. Al confine con Afragola, nei pressi dell'impianto per la produzione di combustibile dai rifiuti della zona Asi sono venuti alla luce i resti di due ville di epoca imperiale romana. Numerosi sono i reperti recuperati che al momento sono allo studio degli esperti della Soprintendenza archeologica. Altri rinvenimenti sono avvenuti in località Sant'Arcangelo, al confine con Acerra, sede già di precedenti ritrovamenti archeologici. Qui sono venuti alla luce reperti che partono dal periodo neolitico (resti di capanne). Sono poi venute alla luce tombe di epoca etrusca, osca e forse precedenti con corredi funerari molto interessanti. In tali cantieri sono al lavoro diverse squadre di tecnici specializzati, sotto la direzione della Soprintendenza ai beni archeologici di Napoli e Caserta che ha vincolato le zone interessate. Il Comune di Caivano spera di poter lasciare a vista alcuni dei rinvenimenti per consentire la fruibilità a visitatori. Inoltre si sta valutando la possibilità di allestire alcune sale nel Castello di Caivano per esporre i reperti recuperati.

04/12/03 A TEANO STOP PREVENTIVO A CENTRO COMMERCIALE

Il progetto di realizzazione di un maxicentro commerciale al bivio di Teano sulla Via Appia ha ricevuto uno stop dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta. In una nota inviata alla società che ha presentato il progetto ed al Comune di Teano, la Soprintendenza ha fatto sapere che prima di eseguire i lavori è necessario effettuare saggi di scavo per verificare l'eventuale presenza di reperti archeologici, considerato che l'area oggetto dei lavori è in area a possibile interesse archeologico, oltre ad essere di notevoli dimensioni (circa 600.000 mq).

04/12/03 A POMPEI ALCUNE DOMUS RESTAURATE

Grazie ai fondi resi disponibili dal World Monuments Fund con un anticipo finanziario di circa seicentomila euro, saranno presto restaurate alcune domus di Pompei tra le quali la "Casa dell'Anniversario delle nozze d'argento"». L'annuncio è stato dato dal Soprintendente Pietro Giovanni Guzzo nel corso di un convegno. La Casa delle nozze d'argento, una delle più belle e significative testimonianze dell'antica Pompei, risale al II secolo avanti Cristo. Il nome, che le fu assegnato dagli archeologi che l’avevano riportata alla luce, è un omaggio fatto ai reali d'Italia Umberto e Margherita di Savoia, in occasione delle loro nozze d'argento nel 1893, anno, appunto, della sua scoperta. La casa apparteneva a L. Albucius Celsus, candidato edile, membro di una vecchia e benestante famiglia preromana. La domus si trova decentrata nell'ultimo vicolo di via Vesuvio, a ridosso di una zona non ancora scavata, presenta un atrio molto alto, con quattro grandi colonne corinzie che sorreggono il tetto e locali di riposo.

04/12/03 NUOVI SCAVI PER VELIA

Grazie ai fondi stanziati nell'ambito del Pit Grande attrattore ''Paestum-Velia'', sono stati aggiudicati i primi lavori di scavo e restauro del quartiere meridionale del parco archeologico di Velia. I lavori riguarderanno, previe indagini, tutte le ''insulae'' di età romana della città ancora non esplorate. Saranno inoltre realizzati interventi di valorizzazione e conservazione in corso d'opera delle strutture e dei rinvenimenti. Il tutto in due anni a partire dalla data di consegna dei lavori. Ma nell'ambito dei PIT i lavori saranno molti. Prossimamente, infatti, si provvederà ad aggiudicare altri intervento quali il recupero e l'allestimento di un museo nell'ex Masseria Cobellis, la creazione di percorsi lungo la cinta muraria della città antica e la ristrutturazione e il consolidamento del Castelluccio e dell'ex casello ferroviario. A queste opere si affiancheranno quelle previste dal Comune, sempre nell'ambito dello stesso Pit, e che riguarderanno soprattutto la realizzazione di passeggiate e parcheggi nonchè la realizzazione del Museo di Velia (per il quale è previsto un concorso di idee per la progettazione).

24/11/03 BUONE NOTIZIE DALLA FINANZIARIA: 900 MILA EURO PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SUESSOLA

Una buona notizia dall'ambito della legge finanziaria. Per i prossimi tre anni sono stati stanziati 900 mila euro per la realizzazione del Parco archeologico di Suessola. La cittadina osco-romana sorgeva nella campagna fra Acerra e Maddaloni, nei pressi dell'edificio della Casina Spinelli. Fu proprio il conte Spinelli ad iniziare alcuni scavi alla fine dell'800 che portarono alla luce ricchissimi corredi funerari. Poi gli scavi sono stati ripresi negli ultimi anni con un piccolo cantiere sorto nell'area del foro. Ma le campagne di scavo sono state finora limitate a causa della mancanza di fondi. Adesso, grazie allo stanziamento, già dal prossimo giugno saranno disponibili i primi 300 mila euro. Il finanziamento in questione è ovviamente insufficiente per la realizzazione di un vero e proprio parco archeologico, ma è comunque un segnale forte anche nei confronti del piano rifiuti regionale che localizza proprio in quest'area la realizzazione di un mega-inceneritore. E questo nonostante fosse a conoscenza di tutti la presenza di una città romana sepolta in questo luogo! L'iniziativa del finanziamento si deve al senatore Tommaso Sodano che ha voluto in questo modo cercare di assegnare ad Acerra il ruolo culturale che le compete. Il territorio acerrano, infatti, è uno dei pochi a possedere contemporaneamente ben due città romane: Suessola, appunto, e Acerrae che sorge sul luogo dell'odierno centro abitato. Resti del teatro dell'antica Acerrae sono stati rinvenuti proprio sotto il castello baronale. Ritornando a Suessola, l'intervento che si prevede di realizzare è quello della creazione di un parco, recuperando la Casina Spinelli, ormai ridotta ad un rudere fatiscente, dove il barone Spinelli realizzò il "suo" museo archeologico con i reperti degli scavi realizzati a suo tempo. Inoltre il parco, oltre a sfruttare l'archeologia, porterebbe al recupero anche delle sorgenti termali, oggi poco conosciute e che i Romani utilizzarono per uno degli impianti termali di Suessola.

24/11/03 IL VILLAGGIO PREISTORICO DI POGGIOMARINO DEFINITIVAMENTE SALVO

Consulta lo speciale https://www.ganapoletano.it/archemail/poggiomarino.htm

20/11/03 SI AVVIA AL TRAGUARDO LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA A MADDALONI

Ad oltre vent'anni dal terremoto che lo danneggiò in maniera preoccupante, il pregevole Casino ducale dei Carafa, ubicato lungo l'Appia a Maddaloni, sta finalmente per essere restituito alla città. Entro Natale, infatti, l'antico palazzo vedrà completati i restauri che sono serviti per trasformarlo nel Museo archeologico di Calatia, l'antica città osca e poi romana sorta alla periferia dell'odierna Maddaloni. La Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta, che ha fortemente voluto il restauro, già dai primi di dicembre inizierà l'allestimento dei reperti, provenienti in massima parte dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto prevede l'inaugurazione in tempi brevi del piano terra , ove verranno ubicate le sale dell'esposizione dedicate alle necropoli di Calatia (VII - III secolo a.C.). Sempre a piano terra troverà posto la sala conferenze e tutti i servizi. In un secondo momento verrà inaugurato il piano superiore che opsiterà un laboratorio di restauro. La funzione del museo sarà non solo quella di offrire una panoramica sui rinvenimenti del territorio maddalonese, ma anche di essere uno strumento didattico ed interattivo grazie anche alla ricostruzione minuziosa di alcuni reperti. Con la futura inaugurazione di questa sede museale, continua il progetto della Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta di riportare numerosi reperti nelle aree di rinvenimento. Negli ultimi anni, infatti, sono stati diversi i musei inaugurati nell'area napoletano-casertana come Santa Maria Capua Vetere e Teano, mentre altri sono in fase di realizzazione come Alife ed Acerra.

13/11/03 MANCA L'ESPROPRIO PER REALIZZARE UN PARCO ARCHEOLOGICO A SAN PAOLO BELSITO

I resti del villaggio dell’età del bronzo in località «La Vigna» a San Paolo Belsito potrebbero diventeranno un parco archeologico. Il progetto era già previsto da tempo, ma ora sono finalmente arrivati i finanziamenti: 400 mila euro recuperati col Pit dell'Alto Clanio. Nell'area in questione, estesa su 40 mila metri quadri, nel 1995 vennero rinvenuti due scheletri di un uomo ed una donna in fuga dalla pioggia di cenere e lapilli di una disastrosa eruzione del Vesuvio. Manca però un tassello fondamentale a porre in atto il suggestivo progetto: l'area in questione, infatti, pur essendo vincolata, è ancora proprietà privata. E se la Regione non riuscirà a portare a termine l'esproprio, il progetto resterà nel cassetto, col rischio di perdere anche i fondi.
Secondo il progetto della Soprintendenza Archeologica di Napoli il parco dovrebbe essere dedicato alla preistoria e consentire sia un approccio didattico alle scuole che diventare un polo di attrattiva turistica. Gli studenti, sotto la guida dei ricercatori, potranno cimentarsi nella lavorazione dell'argilla secondo i metodi usati dagli uomini dell'età del bronzo, mentre è prevista la ricostruzione di una capanna. In un futuro il progetto potrebbe estendersi anche alla collina dove sorge Villa Montesano che è stata oggetto di alcuni rinvenimenti ceramici che fanno presumere la possibile esistenza di un altro abitato.

13/11/03 TORNA A MONDRAGONE LA STATUA DI APOLLO RINVENUTA NEL 1994

Finalmente Mondragone riavrà un pezzo della sua storia. Da sabato 15 infatti sarà in esposizione al museo civico la statua di Apollo che nel 1994 venne rinvenuta a due passi dal mare. La statua si trovava nei magazzini della Soprintendenza Archeologica per le province di Napoli e Caserta, dove era stata portata dopo i necessari restauri a seguito del rinvenimento. La richiesta di esporla al museo mondragonese era partita dal comune casertano ed è stata accolta anche grazie al lavoro svolto della responsabile dell'ufficio locale della Soprintendenza, la dott.ssa Graziella Ruggi D'Aragona
La scultura, risalente al II sec. d.C., è di un autore ignoto e non era mai stata esposta al pubblico. L'inaugurazione avverrà sabato pomeriggio alla presenza di diverse personalità. Inoltre sabato mattina si terrà, sempre a Mondragone, un convegno su «I musei civici ed ecclesiastici della Campania in rete e nella rete», moderato da Francesco Nazzaro, che metterà a confronto studiosi e operatori di fama come Nadia Barrella, Francescamaria Battazzi, Giuseppe Centore, Loredana Conti, Luigi Crimaco, Maria Grazia D'Aragona, Aurora Di Mauro, Giuliano Gaia, monsignor Ernesto Rascato, padre Giuseppe Reale, Roberto Sasso e Francesco Simone.

22/10/03 LA VANITA' FEMMINILE IN MOSTRA

Si chiama "Moda, costume e bellezza nell'Italia antica" la manifestazione nazionale organizzata dal Ministero per i Beni Culturali in collaborazione con la Camera nazionale della moda per i prossimi mesi. Si tratta di una serie di mostre ed iniziative dedicate ai diversi aspetti della vanità femminile nell'anticihità. In Campania gli appuntamenti saranno diversi a partire da novembre in più sedi come di seguito indicato:

  • al Museo Archeologico Nazionale di Napoli verrà esposta la mostra "Lo splendore di Glycera" dedicata alla cosmesi delle antiche Romane, con particolare riguardo alla produzione e diffusione di unguenti e profumi
  • al Museo Archeologico dell'Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere (Ce) verrà esposta la mostra "I profumati campani" dedicata alla produzione di profumi nell'antica Capua
  • al Museo Archeologico di Buccino (Sa) verrà esposta la mostra "Lo scrigno della principessa" dedicata ai monili femminili rinvenuti nei locali corredi funerari del VII-VI sec. a.C.
  • all'Antiquarium di Roccagloriosa (Sa) verranno esposti diversi gioielli in oro rinvenuti in tombe dell'aristocrazia locale del IV sec. a.C. 
  • al Museo Archeologico Nazionale di Paestum (Sa) verrà eposta la mostra "Il costume femminile a Paestum in età lucana" dedicata alle caratteristiche dell'abbigliamento femminile tra il III e IV secolo a.C.
  • all'Antiquarium nazionale di Boscoreale (Na) verranno esposti reperti relativi a cosmesi, abiti e gioielli rinvenuti nell'area vesuviana
  • a Pompei (Necropoli di Porta Nocera e Macellum) e Stabia (Villa di San Marco) verranno allestiti pannelli illustrativi dedicati all'argomento
  • ancora a Pompei presso la Fullonica di Stephanus e ad Ercolano presso la Bottega del Lanarius pannelli esplicativi sulle attività di tintori, lavanderie e tessitori
  • al Museo Archeologico di Eboli (Sa) verrà allestita la mostra "Le principesse vestite di bronzo" dedicata ai corredi funerari provenienti dall'area della cultura delle tombe a fossa (Bisaccia, Eboli, Valle del Sarno)
Le date precise di esposizione saranno comunicate successivamente su questa newsletter e sul sito Archemail.

21/10/03 BUONE NOTIZIE PER L'ANTICA ATELLA

Via libera al parco urbano archeologico ed ambientale dell'antica Atella. La delibera che finanzia il progetto con 5 milioni di euro è infatti giunta all'approvazione della Regione. Il parco servirà anche a dare finalmente ordine ad una zona attualmente in condizioni di degrado. Il progetto coinvolgerà i quattro comuni su cui insiste l'area dell'antica città: Sant'Arpino, Succivo, Frattaminore ed Orta di Atella. L'area verrà interessata da regolari scavi archeologici che serviranno a portare alla luce parte dell'area urbana di Atella.

06/10/03 RINVENUTA STATUA NELLA VILLA ROMANA DI SOMMA VESUVIANA (NA)

Nel corso degli scavi alla villa romana di Somma Vesuviana, effettuati da un'equipe di archeologi giapponesi in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e l'Istituto universitario "Suor Orsola Benincasa", è venuta alla luce parte della statua marmorea di un atleta. La statua, priva di braccia e gambe, andò probabilmente in frantumi già in epoca antica, in occasione dell'eruzione del 79 d.C. Della villa venne scavato un saggio di appena 50 mq negli anni '30, dopodichè fu lasciata in questo stato fino a due anni fa, quando fu firmata la convenzione con l'Università di Tokio per proseguire gli scavi. Nel corso delle ultime campagne di scavo è stato messo in luce l'ingresso monumentale, di particolare ricchezza e grandiosità, che presentava un ninfeo e giochi d'acqua. Ed ancora un portico con mattoni rivestiti di stucco modellato a rilievo e dipinto. Altri elementi hanno permesso di comprendere che la villa era in restauro prima dell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Tali lavori erano in corso a seguito del terremoto del 62 d.C. che aveva già colpito l'area vesuviana. Gli scavi proseguiranno nei prossimi mesi e, secondo gli esperti, occorreranno almeno sei anni per riportare alla luce l'intero complesso. 

05/10/03 DAL 6 OTTOBRE APRE IL TEATRO ELLENISTICO DI SARNO (SA)

Dopo diversi anni finalmente si aprono le porte di un importante sito archeologico di Sarno: il teatro ellenistico di località Foce. Grazie ad un accordo con l'Amministrazione comunale, il sito potrà essere visitato gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 ed il giovedì anche dalle 16 alle 18.  Lo scavo si trova in località Foce, laddove il fiume Sarno ha origine e dove è presente l’importante luogo di culto dedicato a Santa Maria della Foce, a seguito di un traumatico sbancamento edificatorio, nel 1965 vennero alla luce i resti di un piccolo teatro, sovrapposto in maniera coordinata con un centro di culto del IV-III secolo a.C. Del santuario non è stata ancora trovata traccia anche se la sua presenza è attestata da una stipe votiva dalla quale si evince che il culto era destinato ad una divinità della fertilità, connesso presumibilmente con le sorgenti del Sarno. La tipologia del teatro ricorda quelle di Pietrabbondante e del teatro piccolo di Pompei ed è il risultato di diversi adeguamenti funzionali avvenuti su un impianto preesistente della fine del II sec. a.C. Le operazioni più radicali di rifacimento si ebbero fra il terremoto del 62 d.C. e la distruttiva eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo questo catastrofico evento il complesso si avviò, con molta probabilità, ad un lento ma irreversibile processo di decadimento ed abbandono. Dell’elegante cavea (“proedria”) a tre ordini si conservano alcuni sedili in blocchi di tufo grigio nocerino: particolari sono i sedili estremi che conservano parte dei braccioli (“diàzoma”) di separazione raffiguranti delle sfingi e dei leoni. La scena è particolarmente complessa con una fronte a cinque aperture. In essa sono visibili diversi segni dei rifacimenti che hanno caratterizzato l’edificio quali l’avanzamento del proscenio verso l’orchestra e le tompagnature di alcuni vani di apertura per riequilibrare il rapporto con la fronte della scena.

30/09/03 ECCEZIONALI SCOPERTE SUBACQUEE A PROCIDA (NA)

L'equipe della sezione di Archeologia subacquea del Ministero dei Beni Culturali guidata dal prof. Claudio Moccheggiani Carpano, da anni impegnata nella ricerca degli approdi costieri che i mercanti Micenei avevano usato intorno ai secoli XVII e XVI a.C. per giungere a Procida e Vivara, nel corso dell'ultima campagna di scavo è giunta a scoperte notevoli nel mare di Procida. Ad una profondità compresa fra i 6 ed i 9 metri sono venuti alla luce una serie di grotte sommerse utilizzate come antichi laboratori e magazzini collegati all'attività della pesca ed alla successiva lavorazione. Si tratta di manufatti scavati nel tufo, lunghi fino a 17 metri e con superfici fino a 40 mq. Finora sono stati individuati nove siti del genere localizzati, fra l'altro, a Vivara, Punta Solchiaro, Punta Pizzaco e Punta Pioppeto. A quote inferiori (intorno ai 10 - 20 metri) sono state localizzate strutture collegate alla portualità pre e protostoriche cong rotte, sorgenti di acqua dolce e scale di accesso. Al momento sono in corso indagini di approfondimento della scoperta.

23/07/03 VILLA ROMANA RINVENUTA A MARIGLIANO (NA)

Ne erano già state individuate le tracce alcuni anni fa, in seguito al dissodamento di un campo. Adesso quello che sembrava uno dei tanti cantieri edili che stanno rosicchiando le campagne di Marigliano ha riservato la clamorosa scoperta di resti archeologici.
Si tratta quasi sicuramente di una villa di epoca imperiale, appartenuta a qualche prestigiosa famiglia aristocratica romana. La scoperta è avvenuta in località Ponte delle Tavole, in una zona tenuta segreta per evitare danneggiamenti irreparabili. La grandiosa struttura rinvenuta sembra fosse già in abbandono e in profondo stato di degrado al momento dell’eruzione del Vesuvio del 505 d.C. Sono state, inoltre, rivenute consistenti tracce di una grande alluvione, che sarebbe seguita all’eruzione. I lavori sono stati ovviamente sospesi e si attendono le decisioni. La mancanza di fondi che affligge la Soprintendenza, infatti, renderebbe impossibile la prosecuzione degli scavi.

23/07/03 SCOPERTA UNA GROTTA LONGOBARDA AD ARIANO IRPINO (AV)

Durante i lavori per la realizzazione della strada Tranesi-Anzani, ad Ariano Irpino (Av) sono venuti alla luce, in prossimità di quella che dovrebbe essere una torre di avvistamento di epoca longobarda, reperti archeologici di epoca longobarda in una grotta. I lavori sono stati prontamente sospesi ed è stata immediatamente avvisata la Soprintendenza.

02/07/03 IL MARE DI BAIA RESTITUISCE UNA STATUA ROMANA

Un Giano bifronte scolpito nel capitello di una colonna marmorea è venuto alla luce nei giorni scorsi dal mare di Baia dopo la segnalazione da parte del custode del parco marino locale. Il reperto era stato probabilmente già notato da qualche sub senza scrupoli che lo aveva frettolosamente ricoperto con pietre per poi, evidentemente, ritornare sul luogo con i dovuti attrezzi. Ma proprio il cumulo di pietre ha insospettito il custode durante una delle sue perlustrazioni marine. Secondo i primi accertamenti la statua risalirebbe all'età di Claudio.

21/06/03 IL COMMISSARIO PER IL SARNO HA DECISO: GLI SCAVI A POGGIOMARINO (NA) CONTINUERANNO

Consulta lo speciale https://www.ganapoletano.it/archemail/poggiomarino.htm

19/06/03 TORNA SOTTOTERRA IL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA (NA)

Ancora una volta il patrimonio archeologico nolano torna sotto terra. E' già capitato diverse volte come ad esempio qualche anno fa nei pressi dell'anfiteatro quando venne alla luce il basolato di una strada romana con un edificio porticato che affacciava su di essa ed anche in quel caso il rinvenimento finì per essere ricoperto. Anche in questo caso, il mausoleo funerario venuto alla luce un paio di mesi fa è stato ricoperto velocemente nell'ultimo fine settimana. Poteva essere un modo per continuare le ricerche archeologiche in zona, dove già erano presenti alcuni mausolei funerari conosciuti come "Torricelle". In tal modo si poteva chiarire la funzione dell'area. Del mausoleo restano alcuni reperti recuperati durante lo scavo e che entreranno a far parte delle testimonianze custodite nel museo archeologico nolano. E resteranno anche le nostre foto che hanno documentato lo scavo e che potrete ancora vedere alla pagina: https://www.ganapoletano.it/archemail/nola.htm

11/06/03 NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE AD AVELLA (Av)

Durante lavori di restauro in Piazza Convento ed alle strutture del Convento dei Frati Minori, sono venute alla luce diverse testimonianze della città romana di Abella. Gli scavi sono stati eseguiti lungo l'area del Decumano Massimo della cittadina, riportando alla luce, oltre a diversi reperti ceramici, i resti di una strada basolata ed alcune strutture forse pertinenti ad un impianto termale, oltre a due pozzi di epoca altomedievale. La speranza è che lo scavo possa allargarsi consentendo il recupero dell'edificio a cui sembrano appartenere le strutture venute alla luce e che, verosimilmente, potrebbe essere un impianto termale.

11/06/03 SORPRESA: C'ERA UNA VOLTA UN ASCENSORE CHE COLLEGAVA PIEDIGROTTA A POSILLIPO E CHE ORA POTREBBE DIVENTARE UN NUOVO COLLEGAMENTO CON LA CRYPTA NEAPOLITANA 

Se ne era perso il ricordo! Di certo funzionò fra il 1895 ed il 1925, collegando Via Manzoni (altezza civico 88) con Piedigrotta (all'interno della galleria) con una risalita di ben 127 metri. Era un impianto di ascensore del quale si era perso ogni ricordo. Poi qualcuno ne ha trovato le tracce ed è spuntata l'idea di sfruttare il percorso per un nuovo collegamento veloce all'interno della città. Ovviamente la stazione inferiore non sarebbe più ubicata all'interno del tunnel visto che lo smog non consentirebbe di transitarvi, ma un po' più in basso all'altezza della nuova linea tramviaria rapida, la linea 6, che ha una stazione da quelle parti. Insomma un collegamento in più per coloro che abitano a Via Manzoni e dintorni che potrebbero trovarsi in pochi minuti proiettati al centro grazie all'interscambio con la linea 6 e gli altri mezzi in zona. E l'archeologia cosa c'entra? L'idea potrebbe essere quella di creare una fermata intermedia all'altezza della Crypta Neapolitana che è in fase di risistemazione, così da consentire l'accesso diretto all'area del Parco della Tomba di Virgilio. Al momento i tecnici del Comune stanno raccogliendo tutti i possibili dati per verificare la fattibilità del progetto. L'ascensore in questione fu costruito dai concessionari belgi della Società tramways de Naples ed aveva trazione a vapore, poi successivamente trasformato a trazione elettrica che consentì una velocità di un metro e mezzo al secondo, la stessa delle odierne funicolari. L'impianto venne aperto nel 1895 ed era formato da due cabine, ciascuna della capienza di 8 persone (di cui 4 sedute) oltre al conduttore. Le corse avvenivano ogni 5 minuti. L’impianto fu poi chiuso il 6 giugno 1925 a causa di un dissesto nel tunnel.

05/06/03 LUCE SUL TEATRO ROMANO DI CALES (CE)

La Sovrintendenza ai beni archeologici di Napoli e Caserta ha deciso di «accendere le luci» sull'antico teatro romano di Cales, consentendo che una delle maggiori testimonianze del sito archeologico in questione possa essere ammirata e visitata anche nelle ore serali. L'ambizioso progetto, che vede la Soprintendenza impegnata da qualche mese in un'intensa campagna di scavi, consentirà anche di restituire alla luce l'intera struttura del teatro, per metà ancora sottoterra. Analogamente rilevante è l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Calvi che, proprio nel mese di giugno, è intenzionata a rilevare il Convento dei Padri Passionisti; una struttura di circa 5000 metri quadrati che entrerà nel novero del demanio comunale e che potrà essere utilizzata anche come importante cassa di risonanza per tutta una serie di iniziative concernenti la storia calena.

05/06/03 A BREVE IL RECUPERO DELL'AREA ARCHEOLOGICA DI SAPRI (SA)

E' ormai imminente il recupero e la valorizzazione dell'area archeologica di Santa Croce a Sapri.Saranno recuperate le cosiddette "Cammarelle", strutture di una grande villa romana marittima della quale sono presenti altri resti. L'area verrà dotata di tabelloni didattici, illuminazione e passerelle per la fruizione. Inoltre sono già pronti i progetti per portare avanti gli scavi. La sistemazione dovrebbe avvenire entro un paio di mesi.

05/06/03 STRUTTURE SANNITICHE SCOPERTE A CASALBORE

Grazie ai 250 milioni di vecchie lire stanziate dai fondi POR, la Soprintendenza Archeologica di Avellino ha avuto l'incarico dal comune di Casalbore di effettuare alcuni scavi nella centralissima piazza Giovanni XXIII. E così è venuto alla luce un edificio di età sannitica con tanto di fornace e diversi reperti ceramici del IV-III secolo a.C. La scoperta, avvenuta a poca distanza dal tempio sannitico già scavato alcuni anni fa, fanno ulteriormente capire che la cittadina attuale sorge in parte su un antico insediamento sannitico. 

28/05/03 COMPLETATO LO SCAVO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA

Gli scavi dell'interno del mausoleo funerario scoperto nello scorso aprile sono ormai completati. Archemail vi offre le foto del monumento. Per le immagini di questo mausoleo aggiornate al 27/05/03, cliccare qui.

25/05/03 NUOVI FONDI PER COMPLETARE IL RESTAURO DEL RIONE TERRA

Oltre 11 milioni di euro arrivano per completare il restauro del Rione Terra. Grazie a tali fondi sarà possibile completare il percorso archeologico dell'area con il recupero del Tempio di Augusto (Duomo) e di diversi altri edifici che affacciano sul perimetro esterno dell'acropoli.

22/05/03 FONDI PER SCAVARE A PIGNATARO (CE)

Sono stati stanziati 20.000 euro per consentire di realizzare uno scavo archeologico nell'area della Pieve medioevale di San Giorgio Martire a Pignataro Maggiore (CE). Da tempo, infatti, nella zona vengono alla luce reperti ceramici, strumenti per la produzione ceramica, lucerne e frammenti di mosaici. Dovrebbe probabilmente trattarsi di reperti pertinenti ad una villa rustica con annessa officina ceramica. Gli scavi potranno sicuramente far luce sulla struttura sepolta.

21/05/03 INCERTO IL FUTURO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA

All'inizio del mese era venuto alla luce in via Polveriera a Nola un mausoleo funerario. Oggi lo scavo è ancora lì, ma il suo futuro è incerto: ricoprire le strutture o continuare gli scavi? Per ulteriori informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare qui.

15/05/03 ENTRO UN ANNO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CONTRADA CELLARULO A BENEVENTO E L'ISOLAMENTO DI PONTE LEPROSO

Il traffico continuo minaccia la stabilità dello storico ponte Leproso a Benevento. Le scoperte archeologico in contrada Cellarulo, infatti, hanno bloccato un asse viario che doveva consentire di chiudere al traffico automobilistico l'antico ponte. Ora finalmente è stata trovata una soluzione alternativa. Grazie a tale intervento, che verrà realizzato in circa un anno, sarà possibile consentire il solo transito pedonale sul Ponte Leproso e realizzare il viale di accesso al futuro parco archeologico di Cellarulo, rendendolo fruibile. I fondi necessari per fare ciò sono stati messi a disposizione dalla Provincia.

14/05/03 ECCEZIONALE SCOPERTA A SANTA MARIA CAPUA VETERE: ALLA LUCE IL MACELLUM ROMANO

Sono bastati pochi colpi di ruspa perchè ci si imbattesse nei resti del macellum (il mercato) della Capua romana. E' accaduto la scorsa settimana in Via Albana, alle spalle di piazza San Pietro, nella cittadina di Santa Maria Capua Vetere che sta rivelando ormai in maniera continua la sua conformazione romana. E' la prima volta che viene alla luce un edificio pubblico completo: infatti finora i ritrovamenti avevano riguardato case o singole botteghe. Pertanto la Soprintendenza ha avviato l'iter per l'apposizione del vincolo archeologico all'intera area, in attesa di proseguire gli scavi.

02/05/03 ANCORA SCOPERTE A NOLA: STAVOLTA MAUSOLEI DI EPOCA ROMANA

Durante alcuni lavori stradali, nell'area dei mausolei detti "Le Torricelle" in Via Polveriera a Nola, sono venuti alla luce i resti di due mausolei funerari. Il primo, più grande, è in corso di scavo. Per ulteriori informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare qui.

02/05/03 ED ANCHE A ROCCARAINOLA, POCO LONTANO DA NOLA, SCOPERTA UNA PICCOLA NECROPOLI

Nel corso di una ispezione antibracconaggio, alcuni componenti della Polizia ambientale hanno sorpreso alcuni tombaroli che stavano effettuando scavi in un'area boschiva. I due tombaroli hanno avuto il tempo di fuggire, ma non di asportare i reperti contenuti in una piccola necropoli, ubicata nel territorio di Roccarainola, nel Nolano. Il responsabile del locale ufficio della Soprintendenza, il Dott. Vecchio, recatosi sul posto ha potuto constatare l'esistenza di due sepolture piuttosto povere ascrivibili ad un'epoca tra il periodo Sannitico ed il periodo Romano. La difficoltà di datazione sta nella mancanza di un corredo funerario. Gli scheletri erano contenuti in due casse formate da lastre di tufo e pietra. Non è da escludere che le sepolture possano riferirsi ad un insediamento rurale sorto in un'area dove successivamente sarebbe stato edificato un monastero medievale. La zona è stata sequestrata dalla Procura di Nola e sottoposta a sorveglianza per evitare ulteriori possibili depredamenti. E' infatti piuttosto difficile procedere a scavi regolari a causa del fatto che le due tombe sono venute alla luce in una zona abbastanza impervia. Certo i tombaroli sapevano bene dove scavare visto che non sono state trovate tracce di saggi nei dintorni: al primo colpo i clandestini avevano già trovato quello che cercavano e solo per caso i reperti non sono finiti nelle loro mani.

18/04/03 TRACCE DI UNA CITTA' ROMANA A SAN GIORGIO DEL SANNIO

In località Ginestra, nei pressi del cimitero di San Giorgio del Sannio (Bn), durante lavori di allargamento del cimitero stesso sono venute alla luce alcune mura pertinenti ad un abitato dell'età romana. Già nelle vicinanze, negli anni scorsi, erano venute alla luce alcune tombe che facevano pensare all'esistenza di una necropoli. Adesso questo rinvenimento sembra riferirsi ad un abitato. Le mura venute alla luce, infatti, sembrano la fondazione di un edificio abbastanza imponente, forse qualcosa di più che una semplice casa. Saranno i prossimi scavi della Soprintendenza a verificare l'estensione e la portata del rinvenimento. Nel frattempo il comune ha annunciato di voler istituire un museo archeologico locale nella strutture recuperata di Palazzo Bocchini. Servirà non solo per i reperti rinvenuti in questi ultimi anni, ma anche per ospitare i reperti provenienti da una cospicua donazione che sta per arrivare al comune. 

18/04/03 FONDI PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI ABELLINUM

Tra i fondi per il programma triennale delle opere pubbliche 2003/2005 destinati alla cittadina di Atripalda, alle porte di Avellino, spiccano circa 3 milioni di euro per la realizzazione del parco archeologico di Abellinum. I resti della città romana sono stati solo in parte scavati e sono visitabili nei pressi della stazione irpina. Con questi fondi sarà possibile allargare l'area archeologica e riqualificarne accessi e servizi.

18/04/03 ANCORA SCOPERTE A SANTA MARIA CAPUA VETERE

Sempre più spesso sotto le strade di Santa Maria Capua Vetere vengono scoperte le tracce della romana Capua, città sicuramente di grossissima importanza. Stavolta la scoperta è avvenuta in Piazza Padre Pio, in un'area incolta destinata a civili abitazioni. Non appena sono iniziati i lavori di scavo per le fondamenta, sono balzate fuori le prime tracce. La Soprintendenza accorsa in loco, dai primi saggi ha potuto constatare l'esistenza di una stratigrafia che va dall'età repubblicana alla tarda età imperiale. Si tratterebbe di un quartiere di abitazioni con pavimenti a mosaico e strutture termali.

09/04/03 RUBATI E RITROVATI AFFRESCHI DA POMPEI: GESTO IDIOTA ROVINA LE DECORAZIONI DI UNA DOMUS

Nella notte fra venerdì e sabato scorsi alcuni balordi sono penetrati all'interno della Casa dei Casti Amanti, una delle più belle domus lungo la Via Abbondanza negli scavi di Pompei, ed hanno asportato alcuni affreschi rovinando irrimediabilmente le pareti. Per asportare alcuni frammenti, infatti, hanno provocato la distruzione di buona parte della parete affrescata, segno che i ladri volevano evidentemente asportare l'intera parete ma, per la loro imperizia, non sono riusciti nell'intento. Ieri mattina, il recupero dei frammenti in circostanze non ancora note. Purtroppo c'è poco da gioire in quanto il lavoro di restauro della parete si preannuncia difficile se non impossibile.

09/04/03 ANCORA UN RITROVAMENTO DALLA LONTANA PREISTORIA, QUESTA VOLTA A SALERNO

Nella zona di Fuorni a Salerno, stanno venendo alla luce i resti di una frequentazione pre e protostorica molto ampia. Si tratterebbe di un villaggio che è stato abitato dall'età neolitica fino al periodo dell'età del bronzo e poi repentinamente abbandonato, forse a causa di un evento eruttivo o comunque catastrofico. Sembra quindi ripetersi quanto già accaduto negli ultimi anni a Nola e Poggiomarino, ma ancora una volta questo sito potrebbe rappresentare un unicum, come i due precedenti, per la sua alta densità abitativa. Notizie più certe si avranno dopo i primi saggi che sono in corso.

02/04/03 ANFORE ROMANE RINVENUTE NEL PORTO DI NAPOLI

Nel corso di alcuni lavori di manutenzione ad un traghetto, sono affiorate nelle acque del molo 14 al porto di Napoli, i resti di tre anfore risalenti alla prima età romana in buone condizioni di conservazione. La scoperta è avvenuta a circa 12 metri di profondità. Il mare ha anche restituito frammenti ceramici pertinenti ad altre anfore e tre pezzi di ossa presumibilmente umane. I reperti sono stati subito presi in consegna dalla Soprintendenza che sta provvedendo ad esaminarli con cura.

02/04/03 ANCORA RINVENIMENTI NELLA NECROPOLI DI CARINOLA (Ce) MA I VANDALI ENTRANO IN AZIONE

Continuano i rinvenimenti nell'area antistante la Cattedrale di Carinola (Ce). Ormai sono già varie le sepolture medievali messe in luce. Durante la scorsa settimana è stato scoperto, in particolare, lo scheletro di una fanciulla, forse un'adolescente, perfettamente integro. E' stato il primo caso di vera e propria tomba con tanto di frammenti ceramici e di argilla pertinenti ad un povero corredo. La scoperta ha subito scatenato i curiosi accorsi in massa nella cittadina casertana tanto da dover recintare accuratamente l'area. Questo però non è bastato a tenere lontani i soliti idioti che di notte hanno quasi distrutto la tomba in questione. Il recupero dello scheletro era stato lungo e laborioso: ora per colpa del raid vandalico, lo scheletro è stato danneggiato irrimediabilmente. Alla scoperta dell'atto vandalico, sconcerto e rabbia sono serpeggiati fra gli addetti alla Soprintendenza che con tanta cura avevano recuperato lo scheletro in questione. Intanto è ormai accertato che si tratterebbe di un cimitero risalente ad un epoca compresa tra il 1000 e il 1400. Prende sempre più corpo anche l'idea del Comune di Carinola di ricoprire la necropoli con una lastra di materiale trasparente al termine degli scavi.

02/04/03 VISITA VIRTUALE AL CRIPTOPORTICO DI ALIFE (Ce)

Mentre stanno per cominciare i lavori al criptoportico di Alife (Ce) per completarne la messa in luce, sul sito ALLIPHAE è possibile vedere lo stato attuale del monumento con foto, piante, descrizioni accurate. E' insomma un modo per visitare virtualmente il monumento. Collegatevi all'indirizzo http://www.alliphae.org.

15/12/03 RISCOPERTE DIVERSE MONETE ALTOMEDIEVALI A MINTURNO

Erano state rinvenute in diversi scavi del passato, ma mai se ne era ufficializzato il ritrovamento. Si tratta di una serie di monete risalenti a periodi compresi tra il XII e il XIV secolo, rinvenute nell'area archeologica di Minturnae. La notizia è stata data da una rivista specializzata che ha precisato che si trattava di scoperte di cui nessuno aveva mai parlato in forma ufficiale. Le monete erano state rinvenute accanto ai corpi sepolti di probabili pellegrini e commercianti dell'epoca. Tra i denari ritrovati ce ne erano alcuni definiti tornesi e tutti di valore enorme. La scoperta conferma l'importanza anche in epoca altomedievale dell'area minturnese come collegamento fra Lazio e Campania.

04/12/03 INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA LA NOVA A NOLA

Grazie ad un finanziamento di 900 mila euro stanziati dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici, sono iniziati in questi giorni i lavori per il restauro della Chiesa di Santa Maria La Nova a Nola, un restauro atteso da oltre vent'anni. La chiesa, risalente al 1500, diventerà parte integrante dell'attiguo ex Convento delle Canossiane che ospita il Museo Archeologico della cittadina. in tal modo sarà possibile realizzare una struttura a carattere culturale e recuperare un angolo della città che versava in estremo degrado.

04/12/03 FINALMENTE PARTIRA' IL RESTAURO DELLA GROTTA DI SAN BIAGIO A CASTELLAMMARE DI STABIA

A seguito di un sopralluogo del soprintendente ai Beni architettonici Enrico Guglielmo e del prof. Renato Sparacio, è scaturita la decisione di creare un tavolo di lavoro tra Comune, Soprintendenza, Provincia di Napoli e Regione, attraverso un protocollo d'intesa e una conferenza di servizi, al fine di stabilire le tappe del restauro e dell’apertura alla visita della Grotta di San Biagio a Castellammare di Stabia, uno dei più importanti monumenti paleocristiani della Campania. Il monumento è un ipogeo paleocristiano utilizzato in una prima fase come catacomba già nel V secolo. Successivamente, con l’arrivo dei benedettini, fu adibito a basilica, così come testimoniano i ricchi affreschi ancora conservati all'interno del monumento.

04/12/03 IN VIA SANTA CHIARA A NAPOLI SCOPERTA UNA STRADA MEDIEVALE

Durante i lavori della Napoletanagas in Via Santa Chiara a Napoli, nei giorni scorsi è venuta alla luce parte di una strada medievale che correva lungo la stessa direttrice della strada attuale. Alla luce sono venuti tre tasselli del basolato in pietra calcarea, arenaria e vulcanica locale. La Soprintendenza Archeologica è così intervenuta bloccando il cantiere in attesa dei necessari saggi e controlli. Sono in molti in zona a richiedere di lasciare a vista il rinvenimento proteggendolo con una lastra trasparente. Ma considerato il limitato valore del rinvenimento è molto probabile che, al termine delle indagini, il tutto ritornerà sotto terra.

20/11/03 SCOPERTE ARCHEOLOGICHE MEDIEVALI NEL CONVENTO DI SANT'ANTONIO A NOCERA INFERIORE

Nel corso dei lavori di restauro che si stanno portando avanti nel Convento di Sant'Antonio a Nocera Inferiore, a livello delle fondamenta è venuta alla luce l'ultima di tre fosse di sepoltura medievali. Le prime due erano state scoperte in precedenza, insieme al locale dello spogliatoio. Si tratta di aree cimiteriali destinate agli appartenenti all'Arciconfraternita dell'immacolata. La scoperta è stata resa possibile grazie ad una microcamera montata su un'asta telescopica che è stata introdotta all'interno di un foro di circa un metro di lunghezza che i restauratori avevano notato alla base della volta del secondo locale cimiteriale. Le immagini hanno rilevato la presenza di un ambiente ancora intatto che quindi potrà riservare nuove sorprese. L'interesse destato dalla scoperta ha fatto ipotizzare la creazione di un percorso di visita di tipo museale all'interno del complesso dedicato ai riti della sepoltura dal XVI al XVIII secolo.

26/03/03 TORNA ALLA LUCE UN TRATTO DELLA VIA APPIA A SANTA MARIA A VICO (Ce)

A Santa Maria a Vico, in località Migliori, è venuto alla luce un tratto dell’antica strada consolare Appia con i caratteristici basoli calcarei, una tomba e una grande statua togata. La strada, in questo tratto, attraversava la Valle Caudina per collegare Capua con Benevento. Il rinvenimento si è avuto per puro caso durante l'abbattimento di un vecchio edificio. La Soprintendenza sta continuando le ricerche mentre il Comune chiede che i reperti rinvenuti rimangano nel comune casertano, offrendo una sede idonea per ospitarli.

26/03/03 CONTINUANO I RINVENIMENTI DI TOMBE A CARINOLA (Ce)

Dopo lo scheletro rinvenuto una settimana fa, a Carinola continuano a venire alla luce sepolture medievali. Sta accadendo nel piazzale antistante la Cattedrale di Carinola (Ce) dove erano in corso lavori di ripavimentazione dell'area. Si tratterebbe di un cimitero risalente ad un epoca compresa tra il 1000 e il 1400 dove erano seppelliti coloro che non potevano permettersi o non erano ritenuti meritevoli di essere sepolti all’interno della chiesa. Questa spiegazione fornirebbe anche una risposta agli innumerevoli interrogativi di questa ultima settimana. Sono comunque in corso ulteriori saggi da parte delle Soprintendenze ai beni storici e archeologici che confermerebbero con una buona dose di certezza che il sagrato della chiesa carinolese nascondesse una fossa comune risalente ai primi secoli dello scorso millennio. Sicuramente era un cimitero destinato ai defunti meno abbienti visti i caratteri scarni ed essenziali delle sepolture senza alcune oggetto artistico o monili. 
La Cattedrale di Carinola venne costruita nel 1099 anche se i saggi di questi giorni hanno permesso anche di rinvenire alcune mura sotterranee dello spessore di circa mezzo metro nella stessa area, forse pertinenti ad una chiesa preesistente. 
Il Comune di Carinola sta ora valutando l'opportunità di portare alla luce l'intera necropoli e poi di ricoprirla in parte con una lastra di materiale trasparente così da mantenerla visibile nel tempo

19/03/03 LE PIU' ANTICHE ORME UMANE RINVENUTE A ROCCAMONFINA (Ce) 

Facevano bella mostra di se da secoli ma, nell'immaginario popolare, si trattava delle impronte del diavolo, unico essere in grado di camminare sulla lava. In realtà nel momento in cui furono impresse, lo strato di materiale vulcanico non era caldo, ma in grado di essere calpestato anche da impronte umane. Ma solo oggi, a seguito di approfonditi studi, è stato possibile effettuare una scoperta sensazionale. Quelle orme le ha impresse un nostro progenitore molto antico, addirittura fra 385mila e 325 mila anni fa e questo ne fa le orme più antiche finora scoperte sul nostro pianeta. In numero di 56, le tracce vennero impresse da ominidi eretti e con andatura bipede su un banco di materiale piroclastico eruttato dal vulcano di Roccamonfina nel Medio Pleistocene. Adesso ci si auspica che l'area in questione venga preservata da qualsiasi danneggiamento di curiosi. 

19/03/03 MISTERIOSO SCHELETRO RINVENUTO A CARINOLA (Ce)

Uno scheletro umano sicuramente antico è stato rinvenuto a mezzo metro di profondità dinanzi alla Cattedrale di Carinola (Ce), durante lavori di risistemazione della pavimentazione stradale. Nessun segno di tomba o corredo è stato rinvenuto per cui si avanza l'ipotesi che il cadavere possa appartenener forse ad un vagabondo. L'antichità dell'area è testimoniata dalla Cattedrale fatta costruire nel 1099.

19/03/03 ARRIVANO FONDI PER L'AREA DEL CLANIO

Approvato il finanziamento comunitario del Piano integrato "Valle dell'antico Clanis" che unisce i comuni del Vallo di Lauro all'agro Nolano-Acerrano. Fra i progetti finanziati per un totale di 20 milioni di euro, spiccano il restauro dell'area del Castello di Avella (Av), già sede di diversi ritrovamenti archeologici di grossa importanza, e fondi per il Museo Archeologico di Nola (Na) e per gli scavi dell'età del bronzo di San Paolo Belsito (Na). 

12/03/03 A PAGO DEL VALLO DI LAURO (Av) SPUNTA UN PAVIMENTO ROMANO IN UNA CHIESA

Nella frazione di Pernosano a Pago del Vallo di Lauro, nella parte sotterranea della chiesa di S. Maria Assunta, al di sotto di un luogo cultuale medievale, è stato riscontrato con il sonar la presenza di una base pavimentale romana. Il pavimento si trova a 5 metri di profondità e potrebbe essere quanto rimane di un edificio romano, forse un tempio, sul quale si costruì l'edificio di culto medievale e poi l'attuale chiesa. I lavori di scavo saranno eseguiti al più presto, ma occorrerà anzitutto rinforzare i pilastri della chiesa per evitare problemi di staticità. Per il recupero del complesso e la sistemazione di un museo annesso sono stati già erogati 800mila euro così da realizzare un punto di attrazione turistica.

12/03/03 IL COMUNE DI SORRENTO ACQUISIRA' LA VILLA ROMANA DEL CAPO

Conosciuta come "Bagni della Regina Giovanna", il complesso archeologico del Capo di Sorrento comprende i resti di una grandiosa villa romana imperiale. Il sito, finora, era di proprietà dei Padri della Compagnia di Gesù che hanno deciso di vendere.A questo punto, per evitare qualsiasi speculazione, il Comune ha esercitato una opzione sull'acquisto e quindi ha deciso di comprare l'area. La villa, forse appartenuta a Pollio Felice, si articolava nei due nuclei del quartiere di abitazione, posto in alto e quasi interamente interrato, e della villa a mare, sull'estrema punta del promontorio, collegati tra loro da due strette lingue di roccia che delimitavano un piccolo bacino naturale attrezzato ad approdo della villa stessa. Il complesso archeologico è in buono stato di conservazione, ed è possibile visitare quelli che sono gli antichi resti della parte residenziale, comprendente anche alcune strutture termali.

04/03/2003 PUNTA CAMPANELLA - L'AREA COMPRATA DAL COMUNE

L'area di Punta Campanella che rischiava di essere venduta a privati, è stata invece acquistata dal comune di Massalubrense per circa 240.000 euro. La notizia è stata accolta con grossa soddisfazione da tantissime persone ed associazioni che vedevano nella possibile vendita a privati il rischio di perderla per sempre. Invece, grazie al comune, l'area sarà fruibile ai visitatori. Nella vendita sono compresi il faro con l'ex alloggio del personale, la torre saracena del 1300 e circa 11.000 metri quadri di terreno circostante. L'area assume grossa importanza anche dal punto di vista archeologico. Le fonti antiche, infatti, identificano su Punta Campanella il luogo dove sorgeva il Tempio di Atena, uno dei santuari più famosi della costa tirrenica, anche se finora nessuna scoperta di strutture è mai stata fatta. Nella stessa area è anche visibile, con difficoltà, un'epigrafe rupestre in lingua osca del III-II sec. a.C. scoperta nel 1985, e che menziona tre Meddices Minervae (magistratura tipicamente sannitica) che appaltarono e collaudarono i lavori per la creazione dell’approdo di levante che conduceva al Santuario.

03/03/2003 SALERNO - RIDIMENSINATE LE ASPETTATIVE SULLE SCOPERTE ALLA FOCE DELL'IRNO

Sembrava che ci si trovasse dinanzi a rinvenimenti di grossa importanza che lasciavano sperare di rinvenire anche un livello romano. Invece, dopo l'iniziale euforia, ci si è resi conto che nell'area della futura cittadella giudiziaria, alle foci dell'Irno, era presente soltanto una necropoli di epoca medievale. Mentre le strutture che si era ipotizzato essere parte di un quartiere artigianale altomedievale si sono rivelate di minore importanza e senza una destinazione precisa. Probabilmente i primi rinvenimenti avevano fatto sperare di rinvenire addirittura il porto romano alla foce dell'Irno, ma alla luce degli studi di quanto finora venuto alla luce, sembra che il letto del fiume, all'epoca, scorreva in un'altra posizione rispetto all'attuale. Quindi qui sorgeva soltanto un'area funeraria fuori della città.

28/02/2003 CALES (Ce) - PARTE IL PROGETTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL SITO

Stipulato il protocollo d'intesa fra Autostrade Spa, Sovrintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e Caserta ed il Comune di Calvi per la riqualificazione dell'area archeologica di Cales, in buona parte ancora sepolta e poco praticabile. Grazie a tale iniziativa, l'area archeologica diventerà un parco accessibile direttamente dall'autostrada Napoli - Roma con la creazione di uno svincolo dedicato con tanto di servizi aggiuntivi. Ed in quest'ottica si riporterà alla luce la parte ancora sepolta del grandioso teatro che, forse già dalla prossima estate, verrà illuminato per consentire visite in ore serali. L'area di Cales sorge lungo l'attuale Via Latina, detta anche Via Casilina, a 14 km a nord di Capua. Il sito occupa un pianoro di quasi 64 ettari nel comune di Calvi Risorta e presenta poche, ma interessanti tracce visibili, mentre buona parte della città è ancora da portare alla luce. Cales è fra i centri archeologici più importanti della Campania, sebbene la città sia stata indagata soltanto parzialmente. Presumibilmente la fondazione della città risale al X-VIII sec. a.C., periodo al quale sono ascrivibili alcuni fondi di capanna rinvenuti in località Pezzasecca. Numerose sono anche le tombe dell'età del ferro (oltre 140) scavate a poca distanza dalla città. Fu colonia romana nel 334 a.C. e devastata durante la terza guerra sannitica e successivamente durante la seconda guerra punica, subendo gravi imposizioni dai Romani a seguito del rifiuto di fornire aiuti a questi ultimi contro Annibale.
L'importanza di Cales fu dovuta anche alla sua posizione, lungo la Via Latina, e si desume dai suoi imponenti monumenti pubblici quali l'anfiteatro, il teatro e le terme. Al periodo di suo massimo splendore, Cales occupava l'intero terrapieno tufaceo avente lati di circa 1600 x 400 metri, delimitato dai torrenti Rio Pezzasecca e Rio dei Lanzi. Cinta da possenti mura, la città aveva un asse stradale principale (Cardo massimo) che l'attraversava in senso Nord-Sud, intersecato da strade perpendicolari (decumani), delle quali il Decumano massimo costituiva l'attraversamento cittadino della Via Latina che congiungeva Casilinum (l'odierna Capua) con Roma. Cales era poi collegata mediante altre strade con l'area di Calatia (Maddaloni) e e quella di Sinuessa (Mondragone) attraverso Forum Popili (Carinola) e Forum Claudi (Ventaroli).
La decadenza dell'Impero Romano portò ad un ridimensionamento di Cales che però non venne mai completamente abbandonata tanto che nel V sec. d.C. diventò sede vescovile e venne incorporata nel Ducato longobardo di Benevento.

16/02/2003 SALERNO - SCOPERTE ARCHEOLOGICHE ALLA FOCE DELL'IRNO

I lavori per la costruzione della cittadella giudiziaria sull'ex-area dello scalo ferroviario già dismesso, hanno portato alla luce una serie di strati archeologici dell'alto medioevo e della tarda età romana. Il livello più recente è quello di una necropoli medievale sotto il quale sono state rinvenute le strutture di un quartiere artigianale di età alto-medievale con focolari, vasche, fondazioni di edifici. Nei documenti antichi si parlava di mulini presenti nell'area all'epoca: probabilmente tali edifici erano al servizio di opifici che avevano grossa necessità di acqua. Sotto questo strato sono venuti alla luce reperti ceramici anteriori all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che dimostrano l'esistenza anche di uno strato romano. SI avanza l'ipotesi che possa trattarsi di un porto romano alla foce del fiume Irno, finora mai rinvenuto. I lavori sono ora fermi in attesa dei necessari scavi archeologici.

10/02/2003 NAPOLI - DAL CANTIERE DEL METRO' DEL CORSO UMBERTO TANTE SORPRESE

Si sapeva che scavando al Corso Umberto ci si sarebbe imbattuti in strati archeologici, ma certo non così abbondanti. Dagli scavi per la realizzazione della linea metropolitana tra Piazza Municipio e Piazza Garibaldi stanno venendo alla luce diversi reperti ed edifici. Al momento si è arrivati fino allo strato normanno, ma è probabile che al di sotto siano presenti strutture del porticciolo greco-romano. Finora sono venute fuori prima le fondazioni di un agglomerato urbano del ’600, probabilmente una sequenza di botteghe artigiane, poi alcuni elementi di muratura che si ritiene facessero parte di un insediamento normanno (XII secolo). Ed ancora una consistente quantità di vasellame e pavimenti in maiolica databili tra il ’400 e il ’500. Per ospitare tutto questo tesoro probabilmente sarà istituito, nella futura stazione di piazza Municipio, un «Museo del Metrò» su due livelli. E se questi spazi non dovessero bastare, altri locali espositivi verranno allestiti presso le fermate di piazza Bovio e piazza Nicola Amore. Ogni singola postazione di scavo per la strada ferrata sotterranea, dunque, potrebbe offrire ai passeggeri in transito lo spettacolo di quel che si è trovato nel cantiere. Ovviamente il problema più grosso per la metropolitana sarebbe venisse davvero alla luce una struttura greco-romana inamovibile come il porticciolo o lo stadio. In quel caso la metropolitana dovrebbe girarci intorno, oppure passarci sotto, oppure essere deviata lungo tutt’altro percorso. 
Intanto un'altra idea è stata lanciata: rendere accessibile il cantiere in occasione della prossima edizione del «Maggio dei monumenti»: un percorso guidato , naturalmente con le dovute precauzioni per non recar danno al delicato intervento di scavo, oppure l’allestimento di una mostra nei pressi delle stazioni. Una proposta formulata da più parti, mentre la Soprintendenza sta già lavorando a un primo catalogo e alla composizione di pannelli con immagini fotografiche.

04/02/2003 SARNO (SA) - ANCORA UNA TOMBA ANTICA SCOPERTA

E' l'ennesimo rinvenimento archeologico in un territorio troppo spesso poco considerato, quello dell'agro sarnese. In località Vallone Trave nella frazione Episcopio, la pioggia di questi giorni ha portato alla scoperta di un'ennesima tomba del IV secolo a.C. Il ritrovamento è avvenuto grazie alla segnalazione di un contadino che ha notato il sarcofago in uno squarcio del terreno, apertosi a causa della pioggia. Non è ricca come le tombe rinvenute in questi ultimi mesi nel territorio sarnese, ma sicuramente rappresenta un ritrovamento importante per capire la conformazione del territorio in epoca preromana. La tomba, dopo il recupero, verrà sistemata nella nuova sede museale sarnese, il palazzo Ungaro-Capua, dove dovrebbe vedere presto la luce il nuovo museo archeologico della cittadina.

02/02/2003 CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) - ALLA LUCE UNA DOMUS ROMANA

Le pioggie dei giorni scorsi hanno portato il costone della passeggiata archeologica a franare. Così nei pressi delle Ville romane di Stabia sono spuntati i resti di una domus romana. Sono venuti alla luce due ambienti di cui uno di notevole fattura. Potrebbe trattarsi di un'altra villa della quale si ignorava l'esistenza o anche di una domus dell'abitato romano di Stabia, scoperta che sarebbe di incredibile importanza visto che finora la Stabia romana non è stata ancora del tutto individuata.

31/01/2003 ALIFE (CE) - AL VIA GLI SCAVI NEL CRIPTOPORTICO

Sarà un dei più suggestivi criptoportici sotterranei casertani e probabilmente la più importante attrazione del parco archeologico di Alife. Il progetto esecutivo è già pronto e i fondi necessari, già previsti nel PIT Trebulani-Matese, saranno disponibili entro fine anno, come ha assicurato nei giorni scorsi ad Alife, l'assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello. Entro il primo trimestre del 2003, dunque ­ promossi dal Comune di Alife, guidato da Roberto Vitelli, e dalla Soprintendenza archeologica ­ potrebbero già partire i lavori di svuotamento e consolidamento della struttura d'origine romana, che insieme con l¹estensione, a Natale, di Artecard alla Reggia di Caserta e ad altri grandi attrattori culturali di Terra di Lavoro, rappresentano l'ultima novità le sistema dei beni culturali della nostra provincia.

23/01/2003 TORRE DEL GRECO (NA) - FINALMENTE UNA TUTELA PER LA VILLA ROMANA IN CONTRADA SORA

Sembra finalmente che qualcosa si muova per la tutela del sito archeologico di Contrada Sora a Torre del Greco (Na). La scorsa settimana, infatti, si è proceduto a realizzare la recinzione dell'area che finora era lasciata completamente incustodita e senza alcuna delimitazione. Il sito presenta i resti di una grande villa marittima romana, già nota nel Seicento. E' stata oggetto di diverse campagne di scavo a più riprese, senza che fosse mai portata interamente alla luce. L'edificio si estendeva con un fronte a mare di circa 200 metri. Venne costruita intorno alla metà del I secolo a.C. e poi ricoperta dall'eruzione vesuviana del 79 d.C. Il sito fu poi rioccupato nel II secolo d.C. mentre nel IV secolo vi venne costruita una nuova villa abbandonata anch'essa nel VI secolo a seguito di una eruzione. Più volte si è parlato di progetti per la creazione di un parco archeologico che salvaguardi i resti soffocati dall'urbanizzazione, ma mai nessuno di loro è stato portato avanti. Si spera che la costruzione della recinzione sia il primo passo per la salvaguardia del sito.

12/01/2003 MISENO - UN MILIONE DI EURO PER IL RECUPERO DELLA FLOTTA SOMMERSA

Pioggia di euro per una importantissima campagna di scavi. Partirà, infatti, a febbraio il recupero dei reperti della flotta imperiale dal Lago di Miseno. Per la realizzazione è stato stanziato ben un milione di euro grazie ad un accordo Stato-Regione. Si partirà con alcune prospezioni geofisiche e archeologiche per proseguire con il recupero vero e proprio.
Ma cosa ci si aspetta di trovare? Augusto, dopo la battaglia di Anzio (31 a.C.), pose qui la base della Classis Praetoria, la flotta al diretto servizio della corte imperiale, spesso presente nei Campi Flegrei.
Il porto di Misenum, al pari del Portus Iulius sul lago Lucrino, venne impiantato in due bacini naturali; il bacino interno, l'odierno Maremorto, fungeva da cantiere navale, mentre quello esterno, la baia di Miseno, costituiva il porto vero e proprio. Essi erano collegati da un canale oggi interrato mentre l'ingresso al porto era protetto da due moli su arcate, prolungamento dei baluardi naturali di Punta Terone e Punta Pennata. In funzione della flotta venne anche dedotta una colonia militare che conferì all'insediamento autonomia amministrativa. Lungo la costa furono installate tutte le attrezzature necessarie ad una base militare che doveva ospitare 6000 uomini; caserme, alloggi per gli ufficiali, fari e torri, arsenali, depositi e le monumentali opere di idraulica per il rifornimento dell'acqua alla flotta. Tranne che per un breve periodo di attività bellica (68-69 d.C.) nel golfo ligure, la flotta Misenate restò inoperosa per secoli, con l'unico compito di trasportare o scortare membri della famiglia imperiale. Fino al IV sec. d.C. Misenum mantenne il suo ruolo cruciale dal punto di vista militare poi il declino. Nel VI sec. d.C. della base militare di Misenum si era perso anche il ricordo. Ecco perchè oggi si spera di recuperare non solo reperti ma anche qualche nave così come accadde negli anni '30 a Nemi, sui Colli Albani.

12/01/2003 NAPOLI - REALIZZATO UN PROGETTO PER IL RIPRISTINO DELLA CRYPTA NEAPOLITANA

L'antica "Crypta Neapolitana", il lungo tunnel romano che collegava Piedigrotta a Fuorigrotta, chiuso alla fine dell'800, ritornerà ad essere interamente percorribile ai pedoni. Il progetto, realizzato di concerto fra la Soprintendenza Archeologica, quella Architettonica ed il Comune di Napoli, vedrà la realizzazione in tempi brevi. I lavori, infatti, cominceranno nei prossimi mesi, probabilmente a marzo. Sarà, così, restituita alla città un bene archeologico e storico estremamente suggestivo.
La Crypta venne aperta alla fine del I° sec. a.C. per velocizzare i collegamenti fra Neapolis e Puteoli evitando le curve tortuose e le irte salite della strada preesistente, la "Via Antiniana per colles", che giungeva a Fuorigrotta risalendo la collina del Vomero.
Attualmente la galleria si presenta lunga circa 700 metri, larga fra i 4 e i 5 metri ed alta tra i 5 e i 20 metri. Oltre che da fiaccole, la galleria veniva illuminata da due pozzi di luce. Riguardo alla costruzione, Strabone ci fornisce alcune utili informazioni: i lavori furono diretti da Lucio Cocceio Aucto, autore di molte altre gallerie dell'area flegrea (quella fra Cuma e l'Averno, ad esempio). Il ritrovamento di un bassorilievo marmoreo raffigurante il dio Mitra, ascrivibile al III° sec.d.C., ha portato ad ipotizzare l'esistenza di un luogo di questo culto in qualche anfratto della grotta. Inoltre, secondo alcuni scrittori pare che nella galleria si svolgessero, in antico, rituali dedicati a Priapo, figlio di Dioniso e di Afrodite, dio della fecondità, il cui culto comportava riti fallici notturni. La Crypta Neapolitana ha continuato a svolgere il suo ruolo fino all'inizio del ‘900. Quest'ultima situazione ha ovviamente determinato una serie di trasformazioni che hanno mutato l'aspetto originario della galleria che venne modificata dai lavori voluti dal re Alfonso d'Aragona nel 1455 e da vari vicerè spagnoli. Nel periodo in cui era vicerè don Pedro d'Aragona, a metà percorso, vi era una cappellina scavata nel tufo dedicata a Santa Maria della Grotta, ma ancora in tale tempo continuavano gli stessi riti osceni che avevano avuto luogo in passato, tanto che il vescovo di Pozzuoli organizzò un servizio di vigilanza per farli cessare. Alla fine del secolo scorso poi, sulla destra della grotta vi era una piccola cappella della quale aveva cura un vecchio eremita che con le elemosine che raccoglieva alimentava i ceri del piccolo altare. La "crypta" fu illuminata nel 1893 e, a cura degli architetti Virgilio Marengo e Adolfo Gianbarba, restaurata. Dopo poco però apparvero delle profonde lesioni tanto che si dovette far vietare il transito.

11/01/2003 QUALIANO (NA) - VIENE ALLA LUCE L'ANTICA VIA CONSOLARE CAMPANA

Si stava scavando per la realizzazione dell'impianto fognario fra Via Oberdan e Via Pozzolaniello a Qualiano quando, a circa due metri di profondità, sono venuti alla luce i basoli di un'antica strada romana. Gli esperti della Soprintendenza giunti sul posto hanno constatato che gli scavi avevano messo in luce un tratto di strada basolata, un muro di un edificio lungo circa un metro e forse un paio di tombe. Non si esclude che la strada fosse una diramazione dell'antica Via Consolare Campana, la strada romana di collegamento fra Pozzuoli e Capua. Maggiore chiarezza potrà venire dai saggi che verranno effettuati in seguito. Nel frattempo i lavori per l'impianto fognario sono stati sospesi.

07/01/2003 TORRE ANNUNZIATA (NA) - SI REALIZZERA' IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI OPLONTIS

Arrivano dal governo 300.000 euro per la creazione del museo archeologico di Oplonti. La bella notizia riporta serenità in un luogo dove tutto sembrava essersi fermato dal punto di vista dello sviluppo turistico. Adesso assume tutta un'altra luce l'incontro che si terrà nei prossimi giorni fra il Comune ed il Ministero della Difesa, proprietario dello spolettificio che sorge su una buona parte dell'area della villa di Poppea. Parte della struttura militare, infatti, dovrebbe essere liberata per far posto a strutture turistiche a servizio degli scavi. Adesso con i fondi ricevuti, non avendo individuato alcuna sede per la realizzazione del museo, si potrà sfruttare l'area che verrà dismessa dai militare.

05/01/2003 ALTO CASERTANO - NUOVI FONDI PER LA VALORIZZAZIONE CULTURALE

Grazie al Piano Integrato Territoriale (PIT) dei Monti Trebulani-Matese, ben venti comuni dell'alto casertano godranno di di un bel po' di euro per il recupero e la valorizzazione di siti di interesse storico ed archeologico. Tra gli interventi che verranno attuati, il recupero del criptoportico di Alife (1 milione e 600.000 euro), del complesso di San Domenico con l'annesso museo archeologico a Piedimonte Matese, dell'insediamento medievale di Rupecanina a Sant'Angelo di Alife. Ed ancora verranno recuperati per la visita al pubblico le torri normanne di Castello Matese, il castello di Gioia Sannitica e quello di Dragoni, nonché la cinta muraria sannitica di quest'ultima cittadina. Ed infine verrà messo in sicurezza il teatro-tempio del Monte San Nicola, di recente scoperto a Pietravairano da un pilota di deltaplano. In definitiva un'occasione unica per il rilancio culturale e turistico dell'area. Finalmente i beni summenzionati diventeranno visitabili per tutti. Infatti, la volontà è quella di renderevibili tali siti già durante i restauri che si spera partiranno in breve tempo.