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15/12/03 ECCO IL
MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA A MADDALONI (CE)
E' stato inaugurato
lo scorso 12 dicembre il nuovissimo museo archeologico di Calatia a
Maddaloni (Ce). Il suo allestimento prevede tre "filoni":il
territorio, la città e le necropoli. Riguardo al territorio,
l'esposizione sarà sviluppata attraverso documenti della
centuriazione con la divisione del territorio e la sua trasformazione
in colonia romana, nel 59 a.C., quando Cesare vi trasferisce un folto
gruppo di veterani. Calatia per un certo periodo ebbe una propria
zecca e batté persino monete d'oro. Nel corso della II guerra
sannitica, fu accampamento per le legioni romane prima della disfatta
alle Forche Cudine per opera dei sanniti. Poi, durante il periodo
romano, fu una delle città campane attraversate dall'Appia. La
sezione dedicata alla città presenterà i risultati di dieci anni di
ricerche effettuate dalla II Università degli Studi di Napoli con
diversi reperti che illustrano il costume funerario antico
attraverso reperti datati dal III secolo a.C al periodo romano. Ma la
sezione più ricca sarà quella delle necropoli. Sono proprio queste
ultime che, in quasi trent'anni di scavi, hanno restituito gli
elementi maggiormente caratterizzanti dell'area. Sono infatti circa
mille le sepolture recuperate che coprono un vasto arco
cronologico a partire dall'VIII secolo a.C. Alcune di queste
tombe saranno ricostruite nel museo con l'esposizione dei corredi
maggiormente significativi per ciascun periodo cronologico |
15/12/03
GIOCAMUSEO: UNA NUOVA INIZIATIVA DIDATTICA AL MUSEO DI PAESTUM
Nasce al Museo
archeologico di Paestum il progetto "Giocamuseo", teso a
stimolare i bambini a percepire il Museo non come qualcosa di estraneo
o noioso, ma quale luogo di un'esperienza piacevole ed interessante
coniugando gioco ed apprendimento. Il progetto è curato dagli
assistenti tecnici museali del Museo Archeologico Nazionale di Paestum
ed è destinato agli alunni delle scuole elementari e medie. I
progetti variano secondo l'età dei fruitori. Per
le scuole elementari è prevista l'iniziativa ''Il Museo Racconta'',
che prevede la narrazione di un testo mitologico in maniera fiabesca le
cui vicende sono strettamente connesse con oggetti esposti nel Museo
di Paestum. Per gli alunni delle scuole
medie è invece prevista l'iniziativa ''Caccia al reperto'', finalizzata
alla conoscenza di alcuni dei più importanti oggetti custoditi nel
Museo di Paestum, quali la Tomba del Tuffatore o la statuetta in marmo
di Hera. I ragazzi vengono divisi in squadre capitanate da un
capogruppo, ed attraverso una scheda didattica con un questionario
dovranno riconoscere e trovare gli oggetti indicati. |
15/12/03 PARTE
IL PROGETTO PER IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI VELIA
Grazie al Pit Grande
attrattore ''Paestum-Velia'', sarà finalmente realizzato il museo
archeologico di Velia. Per realizzare il progetto il Comune ha pubblicato
un concorso per la progettazione della struttura museale per la
costruzione della quale sono stati resi disponibili poco più di sei
milioni di euro. Il concorso si concluderà il 5 maggio del 2004
con la proclamazione del progetto vincitore. Il museo di Velia sorgerà
tra il corso del Fiumarella e l'antica città greco-romana ed in esso troveranno
posto, oltre all'area espositiva, anche uffici, depositi, laboratori.
Ed accanto alla struttura, su una superficie di tre ettari, uno spazio
con sale multimediali, strutture ludico-ricreative e sale mostre.
L'area sarà collegata con un percorso pedonale agli scavi, al corso
della Fiumarella e alle aree parcheggio. |
15/12/03
RITROVAMENTI PALEONTOLOGICI A PIETRADEFUSI
A Pietradefusi,
in località Varco, un'area in aperta campagna a ridosso
dell'autostrada Napoli-Bari, è stato scoperto un cospicuo
giacimento paleontologico, con numerosi fossili risalente al pliocene.
L'inattesa scoperta è avvenuta durante i lavori di costruzione
di una strada locale. I lavori sono stati così interrotti
immediatamente ed è stato richiesto l'intervento della
Soprintendenza Archeologica che ha inviato prontamente i propri
tecnici sul posto. Sono così venuti alla luce calchi di conchiglie
giganti e variformi, scheletri di rettili e pesci preistorici, che
testimoniano la presenza in tempi remoti delle acque marine,
poi ritiratesi. Dai primi esami compiuti dalla paleontologa Francesca
Coppa dell’ Università «Federico II» di Napoli, sembra probabile
la presenza nella stessa area di altri reperti di notevole ed
inestimabile valenza. In attesa delle necessarie verifiche, il Comune
ha già programmato la possibilità di creare un parco
geopaleontologico. |
15/12/03
CANTIERI TAV A CAIVANO (NA): TANTE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE
Continuano i
rinvenimenti archeologici lungo il percorso della linea ferroviaria ad
alta velocità nell'hinterland napoletano. Questa volta è capitato a
Caivano, dove in più cantieri sono venuti alla luce resti
archeologici che vanno dal neolitico all'età imperiale romana. Ma
andiamo con ordine. Al confine con Afragola, nei pressi dell'impianto
per la produzione di combustibile dai rifiuti della zona Asi sono venuti
alla luce i resti di due ville di epoca imperiale romana.
Numerosi sono i reperti recuperati che al momento sono allo studio
degli esperti della Soprintendenza archeologica. Altri rinvenimenti
sono avvenuti in località Sant'Arcangelo, al confine con Acerra, sede
già di precedenti ritrovamenti archeologici. Qui sono venuti alla
luce reperti che partono dal periodo neolitico (resti
di capanne). Sono poi venute alla luce tombe di epoca etrusca,
osca e forse precedenti con corredi funerari molto interessanti. In
tali cantieri sono al lavoro diverse squadre di tecnici
specializzati, sotto la direzione della Soprintendenza ai beni
archeologici di Napoli e Caserta che ha vincolato le zone
interessate. Il Comune di Caivano spera di poter lasciare a vista
alcuni dei rinvenimenti per consentire la fruibilità a visitatori.
Inoltre si sta valutando la possibilità di allestire alcune sale nel
Castello di Caivano per esporre i reperti recuperati. |
04/12/03 A TEANO
STOP PREVENTIVO A CENTRO COMMERCIALE
Il progetto di
realizzazione di un maxicentro commerciale al bivio di Teano
sulla Via Appia ha ricevuto uno stop dalla Soprintendenza Archeologica
di Napoli e Caserta. In una nota inviata alla società che
ha presentato il progetto ed al Comune di Teano, la Soprintendenza ha fatto
sapere che prima di eseguire i lavori è necessario effettuare saggi
di scavo per verificare l'eventuale presenza di reperti archeologici,
considerato che l'area oggetto dei lavori è in area a possibile
interesse archeologico, oltre ad essere di notevoli dimensioni (circa
600.000 mq). |
04/12/03 A
POMPEI ALCUNE DOMUS RESTAURATE
Grazie ai fondi resi
disponibili dal World Monuments Fund con un anticipo finanziario di
circa seicentomila euro, saranno presto restaurate alcune domus di
Pompei tra le quali la "Casa dell'Anniversario delle nozze
d'argento"». L'annuncio è stato dato dal Soprintendente Pietro
Giovanni Guzzo nel corso di un convegno. La Casa delle nozze
d'argento, una delle più belle e significative testimonianze
dell'antica Pompei, risale al II secolo avanti Cristo. Il nome, che le
fu assegnato dagli archeologi che l’avevano riportata alla luce, è
un omaggio fatto ai reali d'Italia Umberto e Margherita di Savoia, in
occasione delle loro nozze d'argento nel 1893, anno, appunto, della
sua scoperta. La casa apparteneva a L. Albucius Celsus, candidato
edile, membro di una vecchia e benestante famiglia preromana. La domus
si trova decentrata nell'ultimo vicolo di via Vesuvio, a ridosso di
una zona non ancora scavata, presenta un atrio molto alto, con quattro
grandi colonne corinzie che sorreggono il tetto e locali di riposo. |
04/12/03 NUOVI
SCAVI PER VELIA
Grazie ai fondi
stanziati nell'ambito del Pit Grande attrattore ''Paestum-Velia'',
sono stati aggiudicati i primi lavori di scavo e restauro del
quartiere meridionale del parco archeologico di Velia. I lavori
riguarderanno, previe indagini, tutte le ''insulae'' di età romana
della città ancora non esplorate. Saranno inoltre realizzati
interventi di valorizzazione e conservazione in corso d'opera delle
strutture e dei rinvenimenti. Il tutto in due anni a partire dalla
data di consegna dei lavori. Ma nell'ambito dei PIT i lavori saranno
molti. Prossimamente, infatti, si provvederà ad aggiudicare altri
intervento quali il recupero e l'allestimento di un museo nell'ex
Masseria Cobellis, la creazione di percorsi lungo la cinta muraria
della città antica e la ristrutturazione e il consolidamento del
Castelluccio e dell'ex casello ferroviario. A queste opere si
affiancheranno quelle previste dal Comune, sempre nell'ambito
dello stesso Pit, e che riguarderanno soprattutto la
realizzazione di passeggiate e parcheggi nonchè la realizzazione
del Museo di Velia (per il quale è previsto un concorso di idee per
la progettazione). |
24/11/03 BUONE
NOTIZIE DALLA FINANZIARIA: 900 MILA EURO PER IL PARCO ARCHEOLOGICO DI
SUESSOLA
Una buona notizia
dall'ambito della legge finanziaria. Per i prossimi tre anni sono
stati stanziati 900 mila euro per la realizzazione del Parco
archeologico di Suessola. La cittadina osco-romana sorgeva nella
campagna fra Acerra e Maddaloni, nei pressi dell'edificio della Casina
Spinelli. Fu proprio il conte Spinelli ad iniziare alcuni scavi alla
fine dell'800 che portarono alla luce ricchissimi corredi funerari.
Poi gli scavi sono stati ripresi negli ultimi anni con un piccolo
cantiere sorto nell'area del foro. Ma le campagne di scavo sono state
finora limitate a causa della mancanza di fondi. Adesso, grazie allo
stanziamento, già dal prossimo giugno saranno disponibili i primi 300
mila euro. Il finanziamento in questione è ovviamente insufficiente
per la realizzazione di un vero e proprio parco archeologico, ma è
comunque un segnale forte anche nei confronti del piano rifiuti
regionale che localizza proprio in quest'area la realizzazione di un
mega-inceneritore. E questo nonostante fosse a conoscenza di tutti la
presenza di una città romana sepolta in questo luogo! L'iniziativa
del finanziamento si deve al senatore Tommaso Sodano che ha voluto in
questo modo cercare di assegnare ad Acerra il ruolo culturale che le
compete. Il territorio acerrano, infatti, è uno dei pochi a possedere
contemporaneamente ben due città romane: Suessola, appunto, e Acerrae
che sorge sul luogo dell'odierno centro abitato. Resti del teatro
dell'antica Acerrae sono stati rinvenuti proprio sotto il castello
baronale. Ritornando a Suessola,
l'intervento che si prevede di realizzare è quello della creazione di
un parco, recuperando la Casina Spinelli, ormai ridotta ad un rudere
fatiscente, dove il barone Spinelli realizzò il "suo" museo
archeologico con i reperti degli scavi realizzati a suo tempo. Inoltre
il parco, oltre a sfruttare l'archeologia, porterebbe al recupero
anche delle sorgenti termali, oggi poco conosciute e che i Romani
utilizzarono per uno degli impianti termali di Suessola. |
24/11/03 IL
VILLAGGIO PREISTORICO DI POGGIOMARINO DEFINITIVAMENTE SALVO
Consulta lo speciale
https://www.ganapoletano.it/archemail/poggiomarino.htm |
20/11/03 SI
AVVIA AL TRAGUARDO LA REALIZZAZIONE DEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI CALATIA
A MADDALONI
Ad oltre vent'anni
dal terremoto che lo danneggiò in maniera preoccupante, il pregevole
Casino ducale dei Carafa, ubicato lungo l'Appia a Maddaloni, sta
finalmente per essere restituito alla città. Entro Natale,
infatti, l'antico palazzo vedrà completati i restauri che sono
serviti per trasformarlo nel Museo archeologico di Calatia, l'antica
città osca e poi romana sorta alla periferia dell'odierna Maddaloni.
La Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta, che ha fortemente
voluto il restauro, già dai primi di dicembre inizierà
l'allestimento dei reperti, provenienti in massima parte dal Museo
Archeologico Nazionale di Napoli. Il progetto prevede l'inaugurazione
in tempi brevi del piano terra , ove verranno ubicate le sale
dell'esposizione dedicate alle necropoli di Calatia (VII - III
secolo a.C.). Sempre a piano terra troverà posto la sala conferenze e
tutti i servizi. In un secondo momento verrà inaugurato il piano
superiore che opsiterà un laboratorio di restauro. La funzione del
museo sarà non solo quella di offrire una panoramica sui rinvenimenti
del territorio maddalonese, ma anche di essere uno strumento didattico
ed interattivo grazie anche alla ricostruzione minuziosa di alcuni
reperti. Con la futura inaugurazione di questa sede museale,
continua il progetto della Soprintendenza archeologica di Napoli e
Caserta di riportare numerosi reperti nelle aree di rinvenimento.
Negli ultimi anni, infatti, sono stati diversi i musei inaugurati
nell'area napoletano-casertana come Santa Maria Capua Vetere e Teano,
mentre altri sono in fase di realizzazione come Alife ed Acerra. |
13/11/03
MANCA L'ESPROPRIO PER REALIZZARE UN PARCO ARCHEOLOGICO A SAN PAOLO
BELSITO
I resti
del villaggio dell’età del bronzo in località «La Vigna» a
San Paolo Belsito potrebbero diventeranno un parco archeologico. Il
progetto era già previsto da tempo, ma ora sono finalmente arrivati i
finanziamenti: 400 mila euro recuperati col Pit dell'Alto Clanio.
Nell'area in questione, estesa su 40 mila metri quadri, nel
1995 vennero rinvenuti due scheletri di un uomo ed una donna in fuga
dalla pioggia di cenere e lapilli di una disastrosa eruzione del
Vesuvio. Manca però un tassello fondamentale a porre in atto il
suggestivo progetto: l'area in questione, infatti, pur essendo
vincolata, è ancora proprietà privata. E se la Regione non riuscirà
a portare a termine l'esproprio, il progetto resterà nel cassetto,
col rischio di perdere anche i fondi.
Secondo il progetto della Soprintendenza Archeologica di
Napoli il parco dovrebbe essere dedicato alla preistoria e
consentire sia un approccio didattico alle scuole che diventare un
polo di attrattiva turistica. Gli studenti, sotto la guida
dei ricercatori, potranno cimentarsi nella lavorazione dell'argilla
secondo i metodi usati dagli uomini dell'età del bronzo, mentre è
prevista la ricostruzione di una capanna. In un futuro il progetto
potrebbe estendersi anche alla collina dove sorge Villa Montesano che
è stata oggetto di alcuni rinvenimenti ceramici che fanno presumere
la possibile esistenza di un altro abitato. |
13/11/03
TORNA A MONDRAGONE LA STATUA DI APOLLO RINVENUTA NEL 1994
Finalmente Mondragone riavrà un pezzo della sua storia. Da sabato 15 infatti
sarà in esposizione al museo civico la statua di Apollo che nel 1994
venne rinvenuta a due passi dal mare. La statua si trovava nei
magazzini della Soprintendenza Archeologica per le province di Napoli
e Caserta, dove era stata portata dopo i necessari restauri a seguito
del rinvenimento. La richiesta di esporla al museo mondragonese era
partita dal comune casertano ed è stata accolta anche grazie al
lavoro svolto della responsabile dell'ufficio locale della
Soprintendenza, la dott.ssa Graziella Ruggi D'Aragona
La scultura, risalente al II sec. d.C., è di un autore ignoto e non
era mai stata esposta al pubblico. L'inaugurazione avverrà sabato
pomeriggio alla presenza di diverse personalità. Inoltre sabato
mattina si terrà, sempre a Mondragone, un convegno su «I musei
civici ed ecclesiastici della Campania in rete e nella rete»,
moderato da Francesco Nazzaro, che metterà a confronto studiosi e
operatori di fama come Nadia Barrella, Francescamaria Battazzi,
Giuseppe Centore, Loredana Conti, Luigi Crimaco, Maria Grazia
D'Aragona, Aurora Di Mauro, Giuliano Gaia, monsignor Ernesto Rascato,
padre Giuseppe Reale, Roberto Sasso e Francesco Simone. |
22/10/03 LA
VANITA' FEMMINILE IN MOSTRA
Si chiama "Moda,
costume e bellezza nell'Italia antica" la manifestazione
nazionale organizzata dal Ministero per i Beni Culturali in
collaborazione con la Camera nazionale della moda per i prossimi mesi.
Si tratta di una serie di mostre ed iniziative dedicate ai diversi
aspetti della vanità femminile nell'anticihità. In Campania gli
appuntamenti saranno diversi a partire da novembre in più sedi come
di seguito indicato:
- al Museo
Archeologico Nazionale di Napoli verrà esposta la mostra "Lo
splendore di Glycera" dedicata alla cosmesi delle antiche
Romane, con particolare riguardo alla produzione e diffusione di
unguenti e profumi
-
al Museo
Archeologico dell'Antica Capua di Santa Maria Capua Vetere (Ce)
verrà esposta la mostra "I profumati campani" dedicata
alla produzione di profumi nell'antica Capua
-
al Museo
Archeologico di Buccino (Sa) verrà esposta la mostra "Lo
scrigno della principessa" dedicata ai monili femminili
rinvenuti nei locali corredi funerari del VII-VI sec. a.C.
-
all'Antiquarium di
Roccagloriosa (Sa) verranno esposti diversi gioielli in oro
rinvenuti in tombe dell'aristocrazia locale del IV sec. a.C.
-
al Museo
Archeologico Nazionale di Paestum (Sa) verrà eposta la mostra
"Il costume femminile a Paestum in età lucana" dedicata
alle caratteristiche dell'abbigliamento femminile tra il III e IV
secolo a.C.
-
all'Antiquarium
nazionale di Boscoreale (Na) verranno esposti reperti relativi a
cosmesi, abiti e gioielli rinvenuti nell'area vesuviana
-
a Pompei
(Necropoli di Porta Nocera e Macellum) e Stabia (Villa di San
Marco) verranno allestiti pannelli illustrativi dedicati
all'argomento
-
ancora a Pompei
presso la Fullonica di Stephanus e ad Ercolano presso la Bottega
del Lanarius pannelli esplicativi sulle attività di tintori,
lavanderie e tessitori
- al Museo
Archeologico di Eboli (Sa) verrà allestita la mostra "Le
principesse vestite di bronzo" dedicata ai corredi funerari
provenienti dall'area della cultura delle tombe a fossa (Bisaccia,
Eboli, Valle del Sarno)
Le date precise di
esposizione saranno comunicate successivamente su questa newsletter e
sul sito Archemail. |
21/10/03 BUONE
NOTIZIE PER L'ANTICA ATELLA
Via libera al parco
urbano archeologico ed ambientale dell'antica Atella. La delibera che
finanzia il progetto con 5 milioni di euro è infatti giunta
all'approvazione della Regione. Il parco servirà anche a dare
finalmente ordine ad una zona attualmente in condizioni di degrado. Il
progetto coinvolgerà i quattro comuni su cui insiste l'area
dell'antica città: Sant'Arpino, Succivo, Frattaminore ed Orta di
Atella. L'area verrà interessata da regolari scavi archeologici che
serviranno a portare alla luce parte dell'area urbana di Atella. |
06/10/03
RINVENUTA STATUA NELLA VILLA ROMANA DI SOMMA VESUVIANA (NA)
Nel
corso degli scavi alla villa romana di Somma Vesuviana, effettuati da
un'equipe di archeologi giapponesi in collaborazione con la
Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta e l'Istituto
universitario "Suor Orsola Benincasa", è venuta alla luce
parte della statua marmorea di un atleta. La statua, priva di braccia
e gambe, andò probabilmente in frantumi già in epoca antica, in
occasione dell'eruzione del 79 d.C. Della villa venne scavato un
saggio di appena 50 mq negli anni '30, dopodichè fu lasciata in
questo stato fino a due anni fa, quando fu firmata la convenzione con
l'Università di Tokio per proseguire gli scavi. Nel corso delle
ultime campagne di scavo è stato messo in luce l'ingresso
monumentale, di particolare ricchezza e grandiosità, che presentava
un ninfeo e giochi d'acqua. Ed ancora un portico con mattoni rivestiti
di stucco modellato a rilievo e dipinto. Altri elementi hanno permesso
di comprendere che la villa era in restauro prima dell'eruzione del
Vesuvio del 79 d.C. Tali lavori erano in corso a seguito del terremoto
del 62 d.C. che aveva già colpito l'area vesuviana. Gli scavi
proseguiranno nei prossimi mesi e, secondo gli esperti, occorreranno
almeno sei anni per riportare alla luce l'intero complesso. |
05/10/03 DAL 6 OTTOBRE
APRE IL TEATRO ELLENISTICO DI SARNO (SA)
Dopo diversi anni finalmente si
aprono le porte di un importante sito archeologico di Sarno: il teatro
ellenistico di località Foce. Grazie ad un accordo con
l'Amministrazione comunale, il sito potrà essere visitato
gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14 ed il giovedì
anche dalle 16 alle 18. Lo scavo si trova in località
Foce, laddove il fiume Sarno ha origine e dove è presente
l’importante luogo di culto dedicato a Santa Maria della Foce, a
seguito di un traumatico sbancamento edificatorio, nel 1965 vennero
alla luce i resti di un piccolo teatro, sovrapposto in maniera
coordinata con un centro di culto del IV-III secolo a.C. Del santuario non è stata
ancora trovata traccia anche se la sua presenza è attestata da una
stipe votiva dalla quale si evince che il culto era destinato ad una
divinità della fertilità, connesso presumibilmente con le sorgenti
del Sarno. La tipologia del teatro ricorda
quelle di Pietrabbondante e del teatro piccolo di Pompei ed è il
risultato di diversi adeguamenti funzionali avvenuti su un impianto
preesistente della fine del II sec. a.C. Le operazioni più radicali
di rifacimento si ebbero fra il terremoto del 62 d.C. e la distruttiva
eruzione vesuviana del 79 d.C. Dopo questo catastrofico evento il
complesso si avviò, con molta probabilità, ad un lento ma
irreversibile processo di decadimento ed abbandono. Dell’elegante cavea (“proedria”)
a tre ordini si conservano alcuni sedili in blocchi di tufo grigio
nocerino: particolari sono i sedili estremi che conservano parte dei
braccioli (“diàzoma”) di separazione raffiguranti delle sfingi e
dei leoni. La scena è particolarmente
complessa con una fronte a cinque aperture. In essa sono visibili
diversi segni dei rifacimenti che hanno caratterizzato l’edificio
quali l’avanzamento del proscenio verso l’orchestra e le
tompagnature di alcuni vani di apertura per riequilibrare il rapporto
con la fronte della scena. |
30/09/03
ECCEZIONALI SCOPERTE SUBACQUEE A PROCIDA (NA)
L'equipe della sezione di Archeologia
subacquea del Ministero dei Beni Culturali guidata dal prof. Claudio
Moccheggiani Carpano, da anni impegnata nella ricerca degli approdi
costieri che i mercanti Micenei avevano usato intorno ai secoli XVII e
XVI a.C. per giungere a Procida e Vivara, nel corso dell'ultima
campagna di scavo è giunta a scoperte notevoli nel mare di
Procida. Ad una profondità compresa fra i 6 ed i 9 metri sono venuti
alla luce una serie di grotte sommerse utilizzate come antichi
laboratori e magazzini collegati all'attività della pesca ed
alla successiva lavorazione. Si tratta di manufatti scavati nel tufo,
lunghi fino a 17 metri e con superfici fino a 40 mq. Finora sono stati
individuati nove siti del genere localizzati, fra l'altro, a Vivara,
Punta Solchiaro, Punta Pizzaco e Punta Pioppeto. A quote inferiori
(intorno ai 10 - 20 metri) sono state localizzate strutture collegate
alla portualità pre e protostoriche cong rotte, sorgenti di acqua
dolce e scale di accesso. Al momento sono in corso indagini di
approfondimento della scoperta. |
23/07/03 VILLA
ROMANA RINVENUTA A MARIGLIANO (NA)
Ne erano già state
individuate le tracce alcuni anni fa, in seguito al dissodamento
di un campo. Adesso quello che sembrava uno dei tanti cantieri edili
che stanno rosicchiando le campagne di Marigliano ha riservato la
clamorosa scoperta di resti archeologici.
Si tratta quasi sicuramente di una villa di epoca imperiale,
appartenuta a qualche prestigiosa famiglia aristocratica romana. La
scoperta è avvenuta in località Ponte delle Tavole, in una zona
tenuta segreta per evitare danneggiamenti irreparabili. La grandiosa
struttura rinvenuta sembra fosse già in abbandono e in profondo stato
di degrado al momento dell’eruzione del Vesuvio del 505 d.C. Sono
state, inoltre, rivenute consistenti tracce di una grande alluvione,
che sarebbe seguita all’eruzione. I lavori sono stati ovviamente
sospesi e si attendono le decisioni. La mancanza di fondi che affligge
la Soprintendenza, infatti, renderebbe impossibile la prosecuzione
degli scavi. |
23/07/03
SCOPERTA UNA GROTTA LONGOBARDA AD ARIANO IRPINO (AV)
Durante i lavori per la realizzazione
della strada Tranesi-Anzani, ad Ariano Irpino (Av) sono venuti alla
luce, in prossimità di quella che dovrebbe essere una torre di
avvistamento di epoca longobarda, reperti archeologici di epoca
longobarda in una grotta. I lavori sono stati prontamente sospesi ed
è stata immediatamente avvisata la Soprintendenza. |
02/07/03 IL MARE
DI BAIA RESTITUISCE UNA STATUA ROMANA
Un Giano bifronte
scolpito nel capitello di una colonna marmorea è venuto alla luce nei
giorni scorsi dal mare di Baia dopo la segnalazione da parte del
custode del parco marino locale. Il reperto era stato probabilmente già
notato da qualche sub senza scrupoli che lo aveva frettolosamente
ricoperto con pietre per poi, evidentemente, ritornare sul luogo con i
dovuti attrezzi. Ma proprio il cumulo di pietre ha insospettito il
custode durante una delle sue perlustrazioni marine. Secondo i
primi accertamenti la statua risalirebbe all'età di Claudio. |
21/06/03 IL
COMMISSARIO PER IL SARNO HA DECISO: GLI SCAVI A POGGIOMARINO (NA)
CONTINUERANNO
Consulta lo speciale
https://www.ganapoletano.it/archemail/poggiomarino.htm |
19/06/03 TORNA SOTTOTERRA IL
MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA (NA)
Ancora una volta il patrimonio archeologico
nolano torna sotto terra. E' già capitato diverse volte come ad
esempio qualche anno fa nei pressi dell'anfiteatro quando venne alla
luce il basolato di una strada romana con un edificio porticato che
affacciava su di essa ed anche in quel caso il rinvenimento finì per
essere ricoperto. Anche in questo caso, il mausoleo funerario venuto
alla luce un paio di mesi fa è stato ricoperto velocemente
nell'ultimo fine settimana. Poteva essere un modo per continuare le
ricerche archeologiche in zona, dove già erano presenti alcuni
mausolei funerari conosciuti come "Torricelle". In tal modo
si poteva chiarire la funzione dell'area. Del mausoleo restano alcuni
reperti recuperati durante lo scavo e che entreranno a far parte delle
testimonianze custodite nel museo archeologico nolano. E resteranno
anche le nostre foto che hanno documentato lo scavo e che potrete
ancora vedere alla pagina:
https://www.ganapoletano.it/archemail/nola.htm |
11/06/03 NUOVE
SCOPERTE ARCHEOLOGICHE AD AVELLA (Av)
Durante lavori
di restauro in Piazza Convento ed alle strutture del Convento dei
Frati Minori, sono venute alla luce diverse testimonianze della città
romana di Abella. Gli scavi sono stati eseguiti lungo l'area del
Decumano Massimo della cittadina, riportando alla luce, oltre a
diversi reperti ceramici, i resti di una strada basolata ed alcune
strutture forse pertinenti ad un impianto termale, oltre a due pozzi
di epoca altomedievale. La speranza è che lo scavo possa allargarsi
consentendo il recupero dell'edificio a cui sembrano appartenere le
strutture venute alla luce e che, verosimilmente, potrebbe essere un
impianto termale. |
11/06/03
SORPRESA: C'ERA UNA VOLTA UN ASCENSORE CHE COLLEGAVA PIEDIGROTTA A
POSILLIPO E CHE ORA POTREBBE DIVENTARE UN NUOVO COLLEGAMENTO CON LA
CRYPTA NEAPOLITANA
Se ne era perso il
ricordo! Di certo funzionò fra il 1895 ed il 1925, collegando Via
Manzoni (altezza civico 88) con Piedigrotta (all'interno della
galleria) con una risalita di ben 127 metri. Era un impianto di
ascensore del quale si era perso ogni ricordo. Poi qualcuno ne ha
trovato le tracce ed è spuntata l'idea di sfruttare il percorso per
un nuovo collegamento veloce all'interno della città. Ovviamente la
stazione inferiore non sarebbe più ubicata all'interno del tunnel
visto che lo smog non consentirebbe di transitarvi, ma un po' più in
basso all'altezza della nuova linea tramviaria rapida, la linea
6, che ha una stazione da quelle parti. Insomma un collegamento in più
per coloro che abitano a Via Manzoni e dintorni che potrebbero
trovarsi in pochi minuti proiettati al centro grazie all'interscambio
con la linea 6 e gli altri mezzi in zona. E l'archeologia cosa
c'entra? L'idea potrebbe essere quella di creare una fermata
intermedia all'altezza della Crypta Neapolitana che è in fase di
risistemazione, così da consentire l'accesso diretto all'area del
Parco della Tomba di Virgilio. Al momento i tecnici del Comune stanno
raccogliendo tutti i possibili dati per verificare la fattibilità del
progetto. L'ascensore in questione fu costruito dai concessionari
belgi della Società tramways de Naples ed aveva trazione a vapore,
poi successivamente trasformato a trazione elettrica che consentì una
velocità di un metro e mezzo al secondo, la stessa delle odierne
funicolari. L'impianto venne aperto nel 1895 ed era formato da due
cabine, ciascuna della capienza di 8 persone (di cui 4 sedute) oltre
al conduttore. Le corse avvenivano ogni 5 minuti. L’impianto fu
poi chiuso il 6 giugno 1925 a causa di un dissesto nel tunnel. |
05/06/03 LUCE
SUL TEATRO ROMANO DI CALES (CE)
La Sovrintendenza ai beni
archeologici di Napoli e Caserta ha deciso di «accendere le luci»
sull'antico teatro romano di Cales, consentendo che una
delle maggiori testimonianze del sito archeologico in questione possa
essere ammirata e visitata anche nelle ore serali. L'ambizioso
progetto, che vede la Soprintendenza impegnata da qualche mese in
un'intensa campagna di scavi, consentirà anche di restituire alla
luce l'intera struttura del teatro, per metà ancora sottoterra. Analogamente
rilevante è l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Calvi
che, proprio nel mese di giugno, è intenzionata a rilevare il
Convento dei Padri Passionisti; una struttura di circa 5000 metri
quadrati che entrerà nel novero del demanio comunale e che potrà
essere utilizzata anche come importante cassa di risonanza per
tutta una serie di iniziative concernenti la storia calena. |
05/06/03 A BREVE IL
RECUPERO DELL'AREA ARCHEOLOGICA DI SAPRI (SA)
E' ormai imminente il recupero e la
valorizzazione dell'area archeologica di Santa Croce a Sapri.Saranno
recuperate le cosiddette "Cammarelle", strutture di una
grande villa romana marittima della quale sono presenti altri resti.
L'area verrà dotata di tabelloni didattici, illuminazione e
passerelle per la fruizione. Inoltre sono già pronti i progetti per
portare avanti gli scavi. La sistemazione dovrebbe avvenire entro un
paio di mesi. |
05/06/03 STRUTTURE
SANNITICHE SCOPERTE A CASALBORE
Grazie ai 250 milioni
di vecchie lire stanziate dai fondi POR, la Soprintendenza
Archeologica di Avellino ha avuto l'incarico dal comune di Casalbore
di effettuare alcuni scavi nella centralissima piazza Giovanni XXIII.
E così è venuto alla luce un edificio di età sannitica con tanto di
fornace e diversi reperti ceramici del IV-III secolo a.C. La scoperta,
avvenuta a poca distanza dal tempio sannitico già scavato alcuni anni
fa, fanno ulteriormente capire che la cittadina attuale sorge in
parte su un antico insediamento sannitico. |
28/05/03
COMPLETATO LO SCAVO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA
Gli scavi
dell'interno del mausoleo funerario scoperto nello scorso aprile sono
ormai completati. Archemail vi offre le foto del monumento.
Per
le immagini di questo mausoleo aggiornate al 27/05/03, cliccare qui. |
25/05/03
NUOVI FONDI PER COMPLETARE IL RESTAURO DEL RIONE TERRA
Oltre 11 milioni di
euro arrivano per completare il restauro del Rione Terra. Grazie a
tali fondi sarà possibile completare il percorso archeologico
dell'area con il recupero del Tempio di Augusto (Duomo) e di diversi
altri edifici che affacciano sul perimetro esterno dell'acropoli. |
22/05/03
FONDI PER SCAVARE A PIGNATARO (CE)
Sono stati stanziati
20.000 euro per consentire di realizzare uno scavo archeologico
nell'area della Pieve medioevale di San Giorgio Martire a Pignataro
Maggiore (CE). Da tempo, infatti, nella zona vengono alla luce reperti
ceramici, strumenti per la produzione ceramica, lucerne e frammenti di
mosaici. Dovrebbe probabilmente trattarsi di reperti pertinenti ad una
villa rustica con annessa officina ceramica. Gli scavi potranno
sicuramente far luce sulla struttura sepolta. |
21/05/03
INCERTO IL FUTURO DEL MAUSOLEO FUNERARIO SCOPERTO A NOLA
All'inizio del mese
era venuto alla luce in via Polveriera a Nola un mausoleo funerario.
Oggi lo scavo è ancora lì, ma il suo futuro è incerto: ricoprire le
strutture o continuare gli scavi?
Per ulteriori
informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare qui. |
15/05/03 ENTRO
UN ANNO IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CONTRADA CELLARULO A BENEVENTO E
L'ISOLAMENTO DI PONTE LEPROSO
Il traffico continuo
minaccia la stabilità dello storico ponte Leproso a Benevento. Le
scoperte archeologico in contrada Cellarulo, infatti, hanno bloccato
un asse viario che doveva consentire di chiudere al traffico
automobilistico l'antico ponte. Ora finalmente è stata trovata una
soluzione alternativa. Grazie a tale intervento, che verrà realizzato
in circa un anno, sarà possibile consentire il solo transito pedonale
sul Ponte Leproso e realizzare il viale di accesso al futuro parco
archeologico di Cellarulo, rendendolo fruibile. I fondi necessari per
fare ciò sono stati messi a disposizione dalla Provincia. |
14/05/03
ECCEZIONALE SCOPERTA A SANTA MARIA CAPUA VETERE: ALLA LUCE IL MACELLUM
ROMANO
Sono bastati pochi
colpi di ruspa perchè ci si imbattesse nei resti del macellum (il
mercato) della Capua romana. E' accaduto la scorsa settimana in Via
Albana, alle spalle di piazza San Pietro, nella cittadina di Santa
Maria Capua Vetere che sta rivelando ormai in maniera continua la sua
conformazione romana. E' la prima volta che viene alla luce un
edificio pubblico completo: infatti finora i ritrovamenti avevano
riguardato case o singole botteghe. Pertanto la Soprintendenza ha
avviato l'iter per l'apposizione del vincolo archeologico all'intera
area, in attesa di proseguire gli scavi. |
02/05/03
ANCORA
SCOPERTE A NOLA: STAVOLTA MAUSOLEI DI EPOCA ROMANA
Durante alcuni lavori
stradali, nell'area dei mausolei detti "Le Torricelle" in
Via Polveriera a Nola, sono venuti alla luce i resti di due mausolei
funerari. Il primo, più grande, è in corso di scavo.
Per
ulteriori informazioni e per le immagini di questo mausoleo, cliccare
qui. |
02/05/03 ED ANCHE A
ROCCARAINOLA, POCO LONTANO DA NOLA, SCOPERTA UNA PICCOLA NECROPOLI
Nel corso di una
ispezione antibracconaggio, alcuni componenti della Polizia ambientale
hanno sorpreso alcuni tombaroli che stavano effettuando scavi in
un'area boschiva. I due tombaroli hanno avuto il tempo di fuggire, ma
non di asportare i reperti contenuti in una piccola necropoli,
ubicata nel territorio di Roccarainola, nel Nolano. Il responsabile
del locale ufficio della Soprintendenza, il Dott. Vecchio, recatosi
sul posto ha potuto constatare l'esistenza di due sepolture piuttosto
povere ascrivibili ad un'epoca tra il periodo Sannitico ed il periodo
Romano. La difficoltà di datazione sta nella mancanza di un corredo
funerario. Gli scheletri erano contenuti in due casse formate da
lastre di tufo e pietra. Non è da escludere che le sepolture possano
riferirsi ad un insediamento rurale sorto in un'area dove
successivamente sarebbe stato edificato un monastero medievale. La
zona è stata sequestrata dalla Procura di Nola e sottoposta a
sorveglianza per evitare ulteriori possibili depredamenti. E' infatti
piuttosto difficile procedere a scavi regolari a causa del fatto che
le due tombe sono venute alla luce in una zona abbastanza impervia.
Certo i tombaroli sapevano bene dove scavare visto che non sono state
trovate tracce di saggi nei dintorni: al primo colpo i clandestini
avevano già trovato quello che cercavano e solo per caso i reperti
non sono finiti nelle loro mani. |
18/04/03 TRACCE DI UNA
CITTA' ROMANA A SAN GIORGIO DEL SANNIO
In località Ginestra, nei pressi del
cimitero di San Giorgio del Sannio (Bn), durante lavori di
allargamento del cimitero stesso sono venute alla luce alcune mura
pertinenti ad un abitato dell'età romana. Già nelle vicinanze, negli
anni scorsi, erano venute alla luce alcune tombe che facevano pensare
all'esistenza di una necropoli. Adesso questo rinvenimento sembra
riferirsi ad un abitato. Le mura venute alla luce, infatti, sembrano
la fondazione di un edificio abbastanza imponente, forse qualcosa di
più che una semplice casa. Saranno i prossimi scavi della
Soprintendenza a verificare l'estensione e la portata del
rinvenimento. Nel frattempo il comune ha annunciato di voler istituire
un museo archeologico locale nella strutture recuperata di Palazzo
Bocchini. Servirà non solo per i reperti rinvenuti in questi ultimi
anni, ma anche per ospitare i reperti provenienti da una cospicua
donazione che sta per arrivare al comune. |
18/04/03 FONDI PER IL
PARCO ARCHEOLOGICO DI ABELLINUM
Tra i fondi per il
programma triennale delle opere pubbliche 2003/2005 destinati alla
cittadina di Atripalda, alle porte di Avellino, spiccano circa 3
milioni di euro per la realizzazione del parco archeologico di
Abellinum. I resti della città romana sono stati solo in parte
scavati e sono visitabili nei pressi della stazione irpina. Con questi
fondi sarà possibile allargare l'area archeologica e riqualificarne
accessi e servizi. |
18/04/03 ANCORA
SCOPERTE A SANTA MARIA CAPUA VETERE
Sempre più spesso
sotto le strade di Santa Maria Capua Vetere vengono scoperte le tracce
della romana Capua, città sicuramente di grossissima importanza.
Stavolta la scoperta è avvenuta in Piazza Padre Pio, in un'area
incolta destinata a civili abitazioni. Non appena sono iniziati i
lavori di scavo per le fondamenta, sono balzate fuori le prime tracce.
La Soprintendenza accorsa in loco, dai primi saggi ha potuto
constatare l'esistenza di una stratigrafia che va dall'età
repubblicana alla tarda età imperiale. Si tratterebbe di un quartiere
di abitazioni con pavimenti a mosaico e strutture termali. |
09/04/03 RUBATI E
RITROVATI AFFRESCHI DA POMPEI: GESTO IDIOTA ROVINA LE DECORAZIONI DI
UNA DOMUS
Nella notte fra venerdì e sabato
scorsi alcuni balordi sono penetrati all'interno della Casa dei Casti
Amanti, una delle più belle domus lungo la Via Abbondanza negli scavi
di Pompei, ed hanno asportato alcuni affreschi rovinando
irrimediabilmente le pareti. Per asportare alcuni frammenti, infatti,
hanno provocato la distruzione di buona parte della parete affrescata,
segno che i ladri volevano evidentemente asportare l'intera parete ma,
per la loro imperizia, non sono riusciti nell'intento. Ieri mattina,
il recupero dei frammenti in circostanze non ancora note. Purtroppo c'è
poco da gioire in quanto il lavoro di restauro della parete si
preannuncia difficile se non impossibile. |
09/04/03 ANCORA UN
RITROVAMENTO DALLA LONTANA PREISTORIA, QUESTA VOLTA A SALERNO
Nella zona di Fuorni
a Salerno, stanno venendo alla luce i resti di una frequentazione pre
e protostorica molto ampia. Si tratterebbe di un villaggio che è
stato abitato dall'età neolitica fino al periodo dell'età del bronzo
e poi repentinamente abbandonato, forse a causa di un evento eruttivo
o comunque catastrofico. Sembra quindi ripetersi quanto già accaduto
negli ultimi anni a Nola e Poggiomarino, ma ancora una volta questo
sito potrebbe rappresentare un unicum, come i due precedenti, per la
sua alta densità abitativa. Notizie più certe si avranno dopo i
primi saggi che sono in corso. |
02/04/03 ANFORE ROMANE
RINVENUTE NEL PORTO DI NAPOLI
Nel corso di alcuni lavori di
manutenzione ad un traghetto, sono affiorate nelle acque del molo 14
al porto di Napoli, i resti di tre anfore risalenti alla prima età
romana in buone condizioni di conservazione. La scoperta è avvenuta a
circa 12 metri di profondità. Il mare ha anche restituito frammenti
ceramici pertinenti ad altre anfore e tre pezzi di ossa
presumibilmente umane. I reperti sono stati subito presi in consegna
dalla Soprintendenza che sta provvedendo ad esaminarli con cura. |
02/04/03 ANCORA
RINVENIMENTI NELLA NECROPOLI DI CARINOLA (Ce) MA I VANDALI
ENTRANO IN AZIONE
Continuano i
rinvenimenti nell'area antistante la Cattedrale di Carinola (Ce). Ormai
sono già varie le sepolture medievali messe in luce.
Durante la scorsa settimana è stato scoperto, in particolare, lo
scheletro di una fanciulla, forse un'adolescente, perfettamente
integro. E' stato il primo caso di vera e propria tomba con tanto di
frammenti ceramici e di argilla pertinenti ad un povero corredo. La
scoperta ha subito scatenato i curiosi accorsi in massa nella
cittadina casertana tanto da dover recintare accuratamente l'area.
Questo però non è bastato a tenere lontani i soliti idioti che di
notte hanno quasi distrutto la tomba in questione. Il recupero dello
scheletro era stato lungo e laborioso: ora per colpa del raid
vandalico, lo scheletro è stato danneggiato irrimediabilmente. Alla
scoperta dell'atto vandalico, sconcerto e rabbia sono serpeggiati fra
gli addetti alla Soprintendenza che con tanta cura avevano recuperato
lo scheletro in questione. Intanto è ormai accertato che si
tratterebbe di un cimitero risalente ad un epoca compresa tra il
1000 e il 1400. Prende sempre più corpo anche l'idea del Comune di
Carinola di ricoprire la necropoli con una lastra di
materiale trasparente al termine degli scavi. |
02/04/03 VISITA
VIRTUALE AL CRIPTOPORTICO DI ALIFE (Ce)
Mentre stanno per
cominciare i lavori al criptoportico di Alife (Ce) per completarne la
messa in luce, sul sito ALLIPHAE è possibile vedere lo stato attuale
del monumento con foto, piante, descrizioni accurate. E' insomma un
modo per visitare virtualmente il monumento. Collegatevi all'indirizzo
http://www.alliphae.org.
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15/12/03
RISCOPERTE DIVERSE MONETE ALTOMEDIEVALI A MINTURNO
Erano state rinvenute
in diversi scavi del passato, ma mai se ne era ufficializzato il
ritrovamento. Si tratta di una serie di monete risalenti a periodi
compresi tra il XII e il XIV secolo, rinvenute nell'area
archeologica di Minturnae. La notizia è stata data da una rivista
specializzata che ha precisato che si trattava di scoperte di cui
nessuno aveva mai parlato in forma ufficiale. Le monete erano
state rinvenute accanto ai corpi sepolti di probabili pellegrini
e commercianti dell'epoca. Tra i denari ritrovati ce ne erano alcuni
definiti tornesi e tutti di valore enorme. La scoperta conferma
l'importanza anche in epoca altomedievale dell'area minturnese come
collegamento fra Lazio e Campania.
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04/12/03
INIZIATI I LAVORI DI RESTAURO DEL COMPLESSO DI SANTA MARIA LA NOVA A
NOLA
Grazie ad un
finanziamento di 900 mila euro stanziati dalla Soprintendenza ai Beni
Architettonici, sono iniziati in questi giorni i lavori per il
restauro della Chiesa di Santa Maria La Nova a Nola, un restauro
atteso da oltre vent'anni. La chiesa, risalente al 1500, diventerà
parte integrante dell'attiguo ex Convento delle Canossiane che ospita
il Museo Archeologico della cittadina. in tal modo sarà possibile
realizzare una struttura a carattere culturale e recuperare un angolo
della città che versava in estremo degrado.
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04/12/03
FINALMENTE PARTIRA' IL RESTAURO DELLA GROTTA DI SAN BIAGIO A
CASTELLAMMARE DI STABIA
A seguito di un
sopralluogo del soprintendente ai Beni architettonici Enrico
Guglielmo e del prof. Renato Sparacio, è scaturita la decisione
di creare un tavolo di lavoro tra Comune, Soprintendenza, Provincia di
Napoli e Regione, attraverso un protocollo d'intesa e una conferenza
di servizi, al fine di stabilire le tappe del restauro e
dell’apertura alla visita della Grotta di San Biagio a Castellammare
di Stabia, uno dei più importanti monumenti paleocristiani della
Campania. Il monumento è un ipogeo paleocristiano utilizzato in una
prima fase come catacomba già nel V secolo. Successivamente, con
l’arrivo dei benedettini, fu adibito a basilica, così come
testimoniano i ricchi affreschi ancora conservati all'interno del
monumento.
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04/12/03 IN VIA
SANTA CHIARA A NAPOLI SCOPERTA UNA STRADA MEDIEVALE
Durante i lavori
della Napoletanagas in Via Santa Chiara a Napoli, nei giorni scorsi è
venuta alla luce parte di una strada medievale che correva lungo la
stessa direttrice della strada attuale. Alla luce sono venuti tre
tasselli del basolato in pietra calcarea, arenaria e vulcanica locale.
La Soprintendenza Archeologica è così intervenuta bloccando il
cantiere in attesa dei necessari saggi e controlli. Sono in molti in
zona a richiedere di lasciare a vista il rinvenimento proteggendolo
con una lastra trasparente. Ma considerato il limitato valore del
rinvenimento è molto probabile che, al termine delle indagini, il
tutto ritornerà sotto terra.
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20/11/03
SCOPERTE ARCHEOLOGICHE MEDIEVALI NEL CONVENTO DI SANT'ANTONIO A NOCERA
INFERIORE
Nel corso dei lavori
di restauro che si stanno portando avanti nel Convento di
Sant'Antonio a Nocera Inferiore, a livello delle fondamenta è venuta
alla luce l'ultima di tre fosse di sepoltura medievali. Le
prime due erano state scoperte in precedenza, insieme al locale
dello spogliatoio. Si tratta di aree cimiteriali destinate agli
appartenenti all'Arciconfraternita dell'immacolata. La scoperta
è stata resa possibile grazie ad una microcamera montata su un'asta
telescopica che è stata introdotta all'interno di un foro di circa un
metro di lunghezza che i restauratori avevano notato alla base
della volta del secondo locale cimiteriale. Le immagini hanno rilevato
la presenza di un ambiente ancora intatto che quindi potrà riservare
nuove sorprese. L'interesse destato dalla scoperta ha fatto ipotizzare
la creazione di un percorso di visita di tipo museale all'interno
del complesso dedicato ai riti della sepoltura dal XVI al XVIII
secolo.
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26/03/03 TORNA ALLA
LUCE UN TRATTO DELLA VIA APPIA A SANTA MARIA A VICO
(Ce)
A Santa Maria a Vico, in località
Migliori, è venuto alla luce un tratto dell’antica strada consolare
Appia con i caratteristici basoli calcarei, una tomba e una grande
statua togata. La strada, in questo tratto, attraversava la Valle
Caudina per collegare Capua con Benevento. Il rinvenimento si è avuto
per puro caso durante l'abbattimento di un vecchio edificio. La
Soprintendenza sta continuando le ricerche mentre il Comune chiede che
i reperti rinvenuti rimangano nel comune casertano, offrendo una sede
idonea per ospitarli.
26/03/03 CONTINUANO I
RINVENIMENTI DI TOMBE A CARINOLA (Ce)
Dopo lo scheletro
rinvenuto una settimana fa, a Carinola continuano a venire alla luce
sepolture medievali. Sta accadendo nel piazzale antistante la
Cattedrale di Carinola (Ce) dove erano in corso lavori di
ripavimentazione dell'area. Si tratterebbe di un cimitero risalente
ad un epoca compresa tra il 1000 e il 1400 dove erano seppelliti
coloro che non potevano permettersi o non erano ritenuti meritevoli di
essere sepolti all’interno della chiesa. Questa spiegazione
fornirebbe anche una risposta agli innumerevoli interrogativi di
questa ultima settimana. Sono comunque in corso ulteriori saggi da
parte delle Soprintendenze ai beni storici e archeologici che
confermerebbero con una buona dose di certezza che il sagrato
della chiesa carinolese nascondesse una fossa comune risalente ai
primi secoli dello scorso millennio. Sicuramente era un cimitero
destinato ai defunti meno abbienti visti i caratteri scarni ed
essenziali delle sepolture senza alcune oggetto artistico o
monili.
La Cattedrale di Carinola venne costruita nel 1099 anche se i
saggi di questi giorni hanno permesso anche di rinvenire alcune
mura sotterranee dello spessore di circa mezzo metro nella stessa
area, forse pertinenti ad una chiesa preesistente.
Il Comune di Carinola sta ora valutando l'opportunità di portare alla
luce l'intera necropoli e poi di ricoprirla in parte con una
lastra di materiale trasparente così da mantenerla visibile nel tempo
19/03/03 LE PIU' ANTICHE ORME UMANE RINVENUTE
A
ROCCAMONFINA (Ce)
Facevano bella mostra di se da secoli
ma, nell'immaginario popolare, si trattava delle impronte del
diavolo, unico essere in grado di camminare sulla lava. In realtà
nel momento in cui furono impresse, lo strato di materiale vulcanico
non era caldo, ma in grado di essere calpestato anche da impronte
umane. Ma solo oggi, a seguito di approfonditi studi, è stato
possibile effettuare una scoperta sensazionale. Quelle orme le ha
impresse un nostro progenitore molto antico, addirittura fra 385mila
e 325 mila anni fa e questo ne fa le orme più antiche finora
scoperte sul nostro pianeta. In numero di 56, le tracce vennero
impresse da ominidi eretti e con andatura bipede su un banco di
materiale piroclastico eruttato dal vulcano di Roccamonfina nel
Medio Pleistocene. Adesso ci si auspica che l'area in questione
venga preservata da qualsiasi danneggiamento di curiosi.
19/03/03
MISTERIOSO
SCHELETRO RINVENUTO A CARINOLA (Ce)
Uno scheletro umano sicuramente antico è stato rinvenuto a mezzo
metro di profondità dinanzi alla Cattedrale di Carinola (Ce),
durante lavori di risistemazione della pavimentazione stradale.
Nessun segno di tomba o corredo è stato rinvenuto per cui si
avanza l'ipotesi che il cadavere possa appartenener forse ad un
vagabondo. L'antichità dell'area è testimoniata dalla Cattedrale
fatta costruire nel 1099.
19/03/03
ARRIVANO
FONDI PER L'AREA DEL CLANIO
Approvato
il finanziamento comunitario del Piano integrato "Valle
dell'antico Clanis" che unisce i comuni del Vallo di Lauro
all'agro Nolano-Acerrano. Fra i progetti finanziati per un totale
di 20 milioni di euro, spiccano il restauro dell'area del Castello di
Avella (Av), già sede di diversi ritrovamenti archeologici di grossa
importanza, e fondi per il Museo Archeologico di Nola (Na) e per gli
scavi dell'età del bronzo di San Paolo Belsito (Na).
12/03/03
A
PAGO DEL VALLO DI LAURO (Av) SPUNTA UN PAVIMENTO ROMANO IN UNA CHIESA
Nella
frazione di Pernosano a Pago del Vallo di Lauro, nella parte
sotterranea della chiesa di S. Maria Assunta, al di sotto di un luogo
cultuale medievale, è stato riscontrato con il sonar la presenza di
una base pavimentale romana. Il pavimento si trova a 5 metri di
profondità e potrebbe essere quanto rimane di un edificio romano,
forse un tempio, sul quale si costruì l'edificio di culto medievale e
poi l'attuale chiesa. I lavori di scavo saranno eseguiti al più
presto, ma occorrerà anzitutto rinforzare i pilastri della chiesa per
evitare problemi di staticità. Per il recupero del complesso e la
sistemazione di un museo annesso sono stati già erogati 800mila euro
così da realizzare un punto di attrazione turistica.
12/03/03
IL
COMUNE DI SORRENTO ACQUISIRA' LA VILLA ROMANA DEL CAPO
Conosciuta
come "Bagni della Regina Giovanna", il complesso
archeologico del Capo di Sorrento comprende i resti di una grandiosa
villa romana imperiale. Il sito, finora, era di proprietà dei Padri
della Compagnia di Gesù che hanno deciso di vendere.A questo punto,
per evitare qualsiasi speculazione, il Comune ha esercitato una
opzione sull'acquisto e quindi ha deciso di comprare l'area. La
villa, forse appartenuta a Pollio Felice, si articolava nei due nuclei
del quartiere di abitazione, posto in alto e quasi interamente
interrato, e della villa a mare, sull'estrema punta del promontorio,
collegati tra loro da due strette lingue di roccia che delimitavano un
piccolo bacino naturale attrezzato ad approdo della villa stessa. Il
complesso archeologico è in buono stato di conservazione, ed è
possibile visitare quelli che sono gli antichi resti della parte
residenziale, comprendente anche alcune strutture termali.
04/03/2003
PUNTA CAMPANELLA - L'AREA COMPRATA DAL COMUNE
L'area di Punta
Campanella che rischiava di essere venduta a privati, è stata invece
acquistata dal comune di Massalubrense per circa 240.000 euro. La
notizia è stata accolta con grossa soddisfazione da tantissime
persone ed associazioni che vedevano nella possibile vendita a privati
il rischio di perderla per sempre. Invece, grazie al comune, l'area
sarà fruibile ai visitatori. Nella vendita sono compresi il faro
con l'ex alloggio del personale, la torre saracena del 1300 e circa
11.000 metri quadri di terreno circostante. L'area assume grossa
importanza anche dal punto di vista archeologico. Le
fonti antiche, infatti, identificano su Punta Campanella il luogo dove
sorgeva il Tempio di Atena, uno dei santuari più famosi della costa
tirrenica, anche se finora nessuna scoperta di strutture è mai
stata fatta. Nella stessa area è anche visibile, con difficoltà,
un'epigrafe rupestre in lingua osca del III-II sec. a.C. scoperta nel
1985, e che menziona tre Meddices Minervae (magistratura tipicamente
sannitica) che appaltarono e collaudarono i lavori per la creazione
dell’approdo di levante che conduceva al Santuario.
03/03/2003
SALERNO - RIDIMENSINATE LE ASPETTATIVE SULLE SCOPERTE ALLA FOCE DELL'IRNO
Sembrava che ci si
trovasse dinanzi a rinvenimenti di grossa importanza che lasciavano sperare
di rinvenire anche un livello romano. Invece, dopo l'iniziale euforia,
ci si è resi conto che nell'area della futura cittadella
giudiziaria, alle foci dell'Irno, era presente soltanto una necropoli
di epoca medievale. Mentre le strutture che si era ipotizzato
essere parte di un quartiere artigianale altomedievale si sono
rivelate di minore importanza e senza una destinazione precisa.
Probabilmente i primi rinvenimenti avevano fatto sperare di rinvenire
addirittura il porto romano alla foce dell'Irno, ma alla luce degli
studi di quanto finora venuto alla luce, sembra che il letto del
fiume, all'epoca, scorreva in un'altra posizione rispetto
all'attuale. Quindi qui sorgeva soltanto un'area funeraria fuori della
città.
28/02/2003
CALES (Ce) - PARTE IL PROGETTO PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL SITO
Stipulato il protocollo
d'intesa fra Autostrade Spa, Sovrintendenza ai Beni Archeologici di
Napoli e Caserta ed il Comune di Calvi per la riqualificazione
dell'area archeologica di Cales, in buona parte ancora sepolta e poco
praticabile. Grazie a tale iniziativa, l'area archeologica diventerà
un parco accessibile direttamente dall'autostrada Napoli - Roma con la
creazione di uno svincolo dedicato con tanto di servizi aggiuntivi. Ed
in quest'ottica si riporterà alla luce la parte ancora sepolta del
grandioso teatro che, forse già dalla prossima estate, verrà
illuminato per consentire visite in ore serali. L'area di Cales sorge
lungo l'attuale Via Latina, detta anche Via Casilina, a 14 km a
nord di Capua. Il sito occupa un pianoro di quasi 64 ettari nel comune
di Calvi Risorta e presenta poche, ma interessanti tracce
visibili, mentre buona parte della città è ancora da portare alla
luce. Cales è fra i centri archeologici più importanti della
Campania, sebbene la città sia stata indagata soltanto parzialmente.
Presumibilmente la fondazione della città risale al X-VIII sec. a.C.,
periodo al quale sono ascrivibili alcuni fondi di capanna rinvenuti in
località Pezzasecca. Numerose sono anche le tombe dell'età del ferro
(oltre 140) scavate a poca distanza dalla città. Fu colonia
romana nel 334 a.C. e devastata durante la terza guerra sannitica e
successivamente durante la seconda guerra punica, subendo gravi
imposizioni dai Romani a seguito del rifiuto di fornire aiuti a questi
ultimi contro Annibale.
L'importanza di Cales fu dovuta anche alla sua posizione, lungo la Via
Latina, e si desume dai suoi imponenti monumenti pubblici quali
l'anfiteatro, il teatro e le terme. Al periodo di suo massimo
splendore, Cales occupava l'intero terrapieno tufaceo avente lati di
circa 1600 x 400 metri, delimitato dai torrenti Rio Pezzasecca e Rio
dei Lanzi. Cinta da possenti mura, la città aveva un asse stradale
principale (Cardo massimo) che l'attraversava in senso Nord-Sud,
intersecato da strade perpendicolari (decumani), delle quali il
Decumano massimo costituiva l'attraversamento cittadino della Via
Latina che congiungeva Casilinum (l'odierna Capua) con Roma. Cales era
poi collegata mediante altre strade con l'area di Calatia (Maddaloni)
e e quella di Sinuessa (Mondragone) attraverso Forum Popili (Carinola)
e Forum Claudi (Ventaroli).
La decadenza dell'Impero Romano portò ad un ridimensionamento di
Cales che però non venne mai completamente abbandonata tanto che nel
V sec. d.C. diventò sede vescovile e venne incorporata nel Ducato
longobardo di Benevento.
16/02/2003
SALERNO - SCOPERTE ARCHEOLOGICHE ALLA FOCE DELL'IRNO
I
lavori per la costruzione della cittadella giudiziaria sull'ex-area
dello scalo ferroviario già dismesso, hanno portato alla luce una
serie di strati archeologici dell'alto medioevo e della tarda età
romana. Il livello più recente è quello di una necropoli medievale
sotto il quale sono state rinvenute le strutture di un quartiere
artigianale di età alto-medievale con focolari, vasche, fondazioni di
edifici. Nei documenti antichi si parlava di mulini presenti nell'area
all'epoca: probabilmente tali edifici erano al servizio di opifici che
avevano grossa necessità di acqua. Sotto questo strato sono venuti
alla luce reperti ceramici anteriori all'eruzione del Vesuvio del 79
d.C. che dimostrano l'esistenza anche di uno strato romano. SI avanza
l'ipotesi che possa trattarsi di un porto romano alla foce del fiume
Irno, finora mai rinvenuto. I lavori sono ora fermi in attesa dei
necessari scavi archeologici.
10/02/2003
NAPOLI - DAL CANTIERE DEL METRO' DEL CORSO UMBERTO TANTE SORPRESE
Si sapeva che scavando
al Corso Umberto ci si sarebbe imbattuti in strati archeologici, ma
certo non così abbondanti. Dagli scavi per la realizzazione della
linea metropolitana tra Piazza Municipio e Piazza Garibaldi stanno
venendo alla luce diversi reperti ed edifici. Al momento si è
arrivati fino allo strato normanno, ma è probabile che al di sotto
siano presenti strutture del porticciolo greco-romano. Finora sono
venute fuori prima le fondazioni di un agglomerato urbano del ’600,
probabilmente una sequenza di botteghe artigiane, poi alcuni elementi
di muratura che si ritiene facessero parte di un insediamento normanno
(XII secolo). Ed ancora una consistente quantità di vasellame e
pavimenti in maiolica databili tra il ’400 e il ’500. Per ospitare
tutto questo tesoro probabilmente sarà istituito, nella futura
stazione di piazza Municipio, un «Museo del Metrò» su due livelli.
E se questi spazi non dovessero bastare, altri locali espositivi
verranno allestiti presso le fermate di piazza Bovio e piazza Nicola
Amore. Ogni singola postazione di scavo per la strada ferrata
sotterranea, dunque, potrebbe offrire ai passeggeri in transito lo
spettacolo di quel che si è trovato nel cantiere. Ovviamente il
problema più grosso per la metropolitana sarebbe venisse davvero alla
luce una struttura greco-romana inamovibile come il porticciolo o
lo stadio. In quel caso la metropolitana dovrebbe girarci
intorno, oppure passarci sotto, oppure essere deviata lungo
tutt’altro percorso.
Intanto un'altra idea è stata lanciata: rendere accessibile il
cantiere in occasione della prossima edizione del «Maggio dei
monumenti»: un percorso guidato , naturalmente con le dovute
precauzioni per non recar danno al delicato intervento di scavo,
oppure l’allestimento di una mostra nei pressi delle stazioni. Una
proposta formulata da più parti, mentre la Soprintendenza sta già
lavorando a un primo catalogo e alla composizione di pannelli con
immagini fotografiche.
04/02/2003
SARNO (SA) - ANCORA UNA TOMBA ANTICA SCOPERTA
E'
l'ennesimo rinvenimento archeologico in un territorio troppo spesso
poco considerato, quello dell'agro sarnese. In località Vallone Trave
nella frazione Episcopio, la pioggia di questi giorni ha portato alla
scoperta di un'ennesima tomba del IV secolo a.C. Il ritrovamento è
avvenuto grazie alla segnalazione di un contadino che ha notato il
sarcofago in uno squarcio del terreno, apertosi a causa della pioggia.
Non è ricca come le tombe rinvenute in questi ultimi mesi nel
territorio sarnese, ma sicuramente rappresenta un ritrovamento
importante per capire la conformazione del territorio in epoca
preromana. La tomba, dopo il recupero, verrà sistemata nella nuova
sede museale sarnese, il palazzo Ungaro-Capua, dove dovrebbe vedere
presto la luce il nuovo museo archeologico della cittadina.
02/02/2003
CASTELLAMMARE DI STABIA (NA) - ALLA LUCE UNA DOMUS ROMANA
Le
pioggie dei giorni scorsi hanno portato il costone della passeggiata
archeologica a franare. Così nei pressi delle Ville romane di Stabia
sono spuntati i resti di una domus romana. Sono venuti alla luce due
ambienti di cui uno di notevole fattura. Potrebbe trattarsi di
un'altra villa della quale si ignorava l'esistenza o anche di una
domus dell'abitato romano di Stabia, scoperta che sarebbe di
incredibile importanza visto che finora la Stabia romana non è stata
ancora del tutto individuata.
31/01/2003
ALIFE (CE) - AL VIA GLI SCAVI NEL CRIPTOPORTICO
Sarà un dei
più suggestivi criptoportici sotterranei casertani e probabilmente la
più importante attrazione del parco archeologico di Alife. Il
progetto esecutivo è già pronto e i fondi necessari, già previsti
nel PIT Trebulani-Matese, saranno
disponibili entro fine anno, come ha assicurato nei giorni scorsi ad
Alife, l'assessore regionale ai Beni Culturali, Marco Di Lello. Entro
il primo trimestre del 2003, dunque promossi dal Comune di Alife,
guidato da Roberto Vitelli, e dalla Soprintendenza archeologica
potrebbero già partire i lavori di svuotamento e consolidamento della
struttura d'origine romana, che insieme con l¹estensione, a Natale,
di Artecard alla Reggia di Caserta e ad altri grandi attrattori
culturali di Terra di Lavoro, rappresentano l'ultima
novità le sistema dei beni culturali della nostra provincia.
23/01/2003
TORRE DEL GRECO (NA) - FINALMENTE UNA TUTELA PER LA VILLA ROMANA IN
CONTRADA SORA
Sembra
finalmente che qualcosa si muova per la tutela del sito archeologico
di Contrada Sora a Torre del Greco (Na). La scorsa settimana, infatti,
si è proceduto a realizzare la recinzione dell'area che finora era
lasciata completamente incustodita e senza alcuna delimitazione. Il
sito presenta i resti di una grande villa marittima
romana, già nota nel Seicento. E' stata oggetto di diverse campagne
di scavo a più riprese, senza che fosse mai portata interamente alla
luce. L'edificio si estendeva con un fronte a mare di circa 200 metri.
Venne costruita intorno alla metà del I secolo a.C. e poi ricoperta
dall'eruzione vesuviana del 79 d.C. Il sito fu poi rioccupato nel II
secolo d.C. mentre nel IV secolo vi venne costruita una nuova villa
abbandonata anch'essa nel VI secolo a seguito di una eruzione. Più
volte si è parlato di progetti per la creazione di un parco
archeologico che salvaguardi i resti soffocati dall'urbanizzazione, ma
mai nessuno di loro è stato portato avanti. Si spera che la
costruzione della recinzione sia il primo passo per la salvaguardia
del sito.
12/01/2003
MISENO - UN MILIONE DI EURO PER IL RECUPERO DELLA FLOTTA
SOMMERSA
Pioggia di euro per una
importantissima campagna di scavi. Partirà, infatti, a
febbraio il recupero dei reperti della flotta imperiale
dal Lago di Miseno. Per la realizzazione è stato
stanziato ben un milione di euro grazie ad un accordo
Stato-Regione. Si partirà con alcune prospezioni
geofisiche e archeologiche per proseguire con il recupero
vero e proprio.
Ma cosa ci si aspetta di trovare? Augusto, dopo la battaglia di Anzio (31
a.C.), pose qui la base della Classis Praetoria, la
flotta al diretto servizio della corte imperiale, spesso
presente nei Campi Flegrei.
Il porto di Misenum, al pari del Portus Iulius sul lago
Lucrino, venne impiantato in due bacini naturali; il
bacino interno, l'odierno Maremorto, fungeva da cantiere
navale, mentre quello esterno, la baia di Miseno,
costituiva il porto vero e proprio. Essi erano collegati
da un canale oggi interrato mentre l'ingresso al porto
era protetto da due moli su arcate, prolungamento dei
baluardi naturali di Punta Terone e Punta Pennata. In
funzione della flotta venne anche dedotta una colonia
militare che conferì all'insediamento autonomia
amministrativa. Lungo la costa furono installate tutte le
attrezzature necessarie ad una base militare che doveva
ospitare 6000 uomini; caserme, alloggi per gli ufficiali,
fari e torri, arsenali, depositi e le monumentali opere
di idraulica per il rifornimento dell'acqua alla flotta.
Tranne che per un breve periodo di attività bellica
(68-69 d.C.) nel golfo ligure, la flotta Misenate restò
inoperosa per secoli, con l'unico compito di trasportare
o scortare membri della famiglia imperiale. Fino al IV
sec. d.C. Misenum mantenne il suo ruolo cruciale dal
punto di vista militare poi il declino. Nel VI sec. d.C.
della base militare di Misenum si era perso anche il
ricordo. Ecco perchè oggi si spera
di recuperare non solo reperti ma anche qualche nave
così come accadde negli anni '30 a Nemi, sui Colli
Albani.
12/01/2003
NAPOLI - REALIZZATO UN PROGETTO PER IL RIPRISTINO DELLA
CRYPTA NEAPOLITANA
L'antica "Crypta
Neapolitana", il lungo tunnel romano che collegava
Piedigrotta a Fuorigrotta, chiuso alla fine dell'800,
ritornerà ad essere interamente percorribile ai pedoni.
Il progetto, realizzato di concerto fra la Soprintendenza
Archeologica, quella Architettonica ed il Comune di
Napoli, vedrà la realizzazione in tempi brevi. I lavori,
infatti, cominceranno nei prossimi mesi, probabilmente a
marzo. Sarà, così, restituita alla città un bene
archeologico e storico estremamente suggestivo.
La Crypta venne aperta alla fine del I° sec. a.C. per
velocizzare i collegamenti fra Neapolis e Puteoli
evitando le curve tortuose e le irte salite della strada
preesistente, la "Via Antiniana per colles",
che giungeva a Fuorigrotta risalendo la collina del Vomero.
Attualmente la galleria si presenta lunga circa 700
metri, larga fra i 4 e i 5 metri ed alta tra i 5 e i 20
metri. Oltre che da fiaccole, la galleria veniva
illuminata da due pozzi di luce. Riguardo alla
costruzione, Strabone ci fornisce alcune utili
informazioni: i lavori furono diretti da Lucio Cocceio Aucto, autore di molte altre gallerie dell'area flegrea
(quella fra Cuma e l'Averno, ad esempio). Il ritrovamento
di un bassorilievo marmoreo raffigurante il dio Mitra,
ascrivibile al III° sec.d.C., ha portato ad ipotizzare
l'esistenza di un luogo di questo culto in qualche
anfratto della grotta. Inoltre, secondo alcuni scrittori
pare che nella galleria si svolgessero, in antico,
rituali dedicati a Priapo, figlio di Dioniso e di
Afrodite, dio della fecondità, il cui culto comportava
riti fallici notturni. La Crypta Neapolitana ha
continuato a svolgere il suo ruolo fino all'inizio del
900. Quest'ultima situazione ha ovviamente
determinato una serie di trasformazioni che hanno mutato
l'aspetto originario della galleria che venne modificata
dai lavori voluti dal re Alfonso d'Aragona nel 1455 e da
vari vicerè spagnoli. Nel periodo in cui era vicerè don
Pedro d'Aragona, a metà percorso, vi era una cappellina
scavata nel tufo dedicata a Santa Maria della Grotta, ma
ancora in tale tempo continuavano gli stessi riti osceni
che avevano avuto luogo in passato, tanto che il vescovo
di Pozzuoli organizzò un servizio di vigilanza per farli
cessare. Alla fine del secolo scorso poi, sulla destra
della grotta vi era una piccola cappella della quale
aveva cura un vecchio eremita che con le elemosine che
raccoglieva alimentava i ceri del piccolo altare. La
"crypta" fu illuminata nel 1893 e, a cura degli
architetti Virgilio Marengo e Adolfo Gianbarba,
restaurata. Dopo poco però apparvero delle profonde
lesioni tanto che si dovette far vietare il transito.
11/01/2003
QUALIANO (NA) - VIENE ALLA LUCE L'ANTICA VIA CONSOLARE
CAMPANA
Si stava scavando per la
realizzazione dell'impianto fognario fra Via Oberdan e
Via Pozzolaniello a Qualiano quando, a circa due metri di
profondità, sono venuti alla luce i basoli di un'antica
strada romana. Gli esperti della Soprintendenza giunti
sul posto hanno constatato che gli scavi avevano messo in
luce un tratto di strada basolata, un muro di un edificio
lungo circa un metro e forse un paio di tombe. Non si
esclude che la strada fosse una diramazione dell'antica
Via Consolare Campana, la strada romana di collegamento
fra Pozzuoli e Capua. Maggiore chiarezza potrà venire
dai saggi che verranno effettuati in seguito. Nel
frattempo i lavori per l'impianto fognario sono stati
sospesi.
07/01/2003
TORRE ANNUNZIATA (NA) - SI REALIZZERA' IL MUSEO
ARCHEOLOGICO DI OPLONTIS
Arrivano dal governo
300.000 euro per la creazione del museo archeologico di
Oplonti. La bella notizia riporta serenità in un luogo
dove tutto sembrava essersi fermato dal punto di vista
dello sviluppo turistico. Adesso assume tutta un'altra
luce l'incontro che si terrà nei prossimi giorni fra il
Comune ed il Ministero della Difesa, proprietario dello
spolettificio che sorge su una buona parte dell'area
della villa di Poppea. Parte della struttura militare,
infatti, dovrebbe essere liberata per far posto a
strutture turistiche a servizio degli scavi. Adesso con i
fondi ricevuti, non avendo individuato alcuna sede per la
realizzazione del museo, si potrà sfruttare l'area che
verrà dismessa dai militare.
05/01/2003
ALTO CASERTANO - NUOVI FONDI PER LA VALORIZZAZIONE
CULTURALE
Grazie al Piano Integrato
Territoriale (PIT) dei Monti Trebulani-Matese, ben venti
comuni dell'alto casertano godranno di di un bel po' di
euro per il recupero e la valorizzazione di siti di
interesse storico ed archeologico. Tra gli interventi che
verranno attuati, il recupero del criptoportico di Alife
(1 milione e 600.000 euro), del complesso di San Domenico
con l'annesso museo archeologico a Piedimonte Matese,
dell'insediamento medievale di Rupecanina a Sant'Angelo
di Alife. Ed ancora verranno recuperati per la visita al
pubblico le torri normanne di Castello Matese, il
castello di Gioia Sannitica e quello di Dragoni, nonché
la cinta muraria sannitica di quest'ultima cittadina. Ed
infine verrà messo in sicurezza il teatro-tempio del
Monte San Nicola, di recente scoperto a Pietravairano da
un pilota di deltaplano. In definitiva un'occasione unica
per il rilancio culturale e turistico dell'area.
Finalmente i beni summenzionati diventeranno visitabili
per tutti. Infatti, la volontà è quella di
renderevibili tali siti già durante i restauri che si
spera partiranno in breve tempo. |
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