LE TERME ROMANE DI AGNANO

Il complesso termale di Agnano sorge sul versante sud-occidentale della conca di Agnano, sulle pendici del Monte Spina.
Il complesso fu indagato sul finire del 1800 ed in maniera sistematica nel 1911 da V. Macchioro; l’area è molto estesa ed occupa, su più terrazzamenti, l’intero costone settentrionale della collina.
Al momento è ben visibile la terrazza principale, in cui insistono gli ambienti di servizio, alcuni ambienti caldi e freddi. Le terme di Agnano sfruttano per il riscaldamento degli ambienti le sorgenti di calore naturale dell’antico cratere di Agnano. Il complesso è comunemente datato ad epoca adrianea (117-138 d.C.); a questo momento cronologico sono da ricondurre gli ambienti del settore occidentale, mentre quelli orientali – i primi visibili – sono considerati più tardi.
Un’analisi, tuttavia, delle tecniche edilizie in uso può spingere a riconsiderare tale ipotesi ed ad inquadrare questo settore in età augustea – giulio-claudia (prima metà I sec. d.C.); se tali ipotesi saranno confermate da indagini più approfondite si tratterebbe del settore più antico del complesso.

Le strutture che compongono il piano tutt’ora visibile del complesso si possono distinguere in due nuclei: il primo, nella zona occidentale, in opera mista, comprende il frigidarium (R) e gli ambienti caldi (S, T, U, V, W, X, Y); il secondo, nel settore orientale, in opera reticolata con ammorsature in opera vittata, comprende una serie di sale minori (H, I, L, M, N), adibite a spogliatoi (apodyteria) e a depositi di unguenti e profumi. Costruzioni di epoca più tarda erano i piani superiori, a cui si poteva accedere autonomamente tramite le due scale poste subito dopo l’ingresso.
Il frigidarium R è una sala a pianta rettangolare con due vasche; una più piccola, di forma rettangolare, e l’altra, semicircolare, dotata di tre nicchie nella parete di fondo: due di queste ospitavano le statue di Ganimede e di Venere con le armi, che in antico ornavano l’ambiente insieme con la Venere Marina e il gruppo di Hermes con Dioniso, posti in prossimità della scala che conduceva ai piani superiori.
Il vano di disimpegno T permette l’accesso alla zona calda. Tale settore era riscaldato dalle sorgenti di calore naturale negli ambienti a ridosso del monte (V, W) e da un sistema di alimentazione artificiale nel calidarium H e nei vani ad esso adiacenti.
Gli ambienti V ed W, con funzione di laconica, erano riscaldati tramite aperture sia nelle pareti sia da sotto il pavimento. Come prescritto da Vitruvio il percorso prevedeva il passaggio dai laconica al tepidarium (ambiente X), così da permettere, dopo la sudorazione, la pratica del bagno tiepido. Tale vano, provvisto di una vasca, consentiva anche il passaggio dalle sale maggiormente riscaldate al frigidarium. Il calidarium Y è di forma rettangolare con uno dei lati brevi absidati; esso è alimentato da un praefurnium, in modo da raggiungere artificialmente una temperatura elevata. Ad ovest della zona calda si apre una vasta area, delimitata da due muri di terrazzamento, l’uno curvilineo (O), sul lato sud, e l’altro a grandi nicchie (AA) situato lungo il lato nord a un livello inferiore: tale zona era utilizzata come palestra.
Sempre a ridosso del muro curvilineo sono identificabili una serie di ambienti, comunicanti tra di loro, da interpretare come cisterne. Il complesso termale aveva un suo sistema di approvvigionamento idrico: dall’acquedotto del Serino si diramava un condotto secondario che, giungendo alle terme attraverso un cunicolo scavato nel monte e lungo oltre 70 m., riversava l’acqua in due bacini. Da qui l’acqua arrivava ai singoli ambienti per mezzo di un sistema di vasche tubi e rubinetti, il cui condotto principale correva sotto il piano del frigidarium e fungeva da collettore di tutte le acque dell’edificio.

Nel frigidarium, durante i primi scavi, furono rinvenute quattro statue: una di Venere marina, una di Afrodite armata, una di Hermes con Dioniso bambino ed una di Ganimede. Le statue sono copie di età romana, databili alla prima metà del II sec. d.C.; esse facevano parte della decorazione dell’ambiente: due (Afrodite armata e Ganimede) erano situate nelle nicchie intorno alla piscina maggiore, mentre le altre due (Hermes con Dioniso bambino e Venere marina) erano poste lungo il lato ovest del frigidarium.

LE STRUTTURE DI EPOCA ELLENISTICA

Nella zona della ex fangaia delle terme nuove, sono presenti alcuni blocchi di tufo pertinenti a strutture di epoca ellenistica (IV-III secolo a.C.) del quale non è ancora chiara la funzione, sebbene connessa alla presenza delle acque termali. E’ questa una delle più antiche testimonianze visibili della presenza umana nei Campi Flegrei.

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