Un altro pezzo di periferia, parte della storia antica di Napoli, sarà “salvato” dai nostri volontari. Sono serviti diversi mesi ai volontari del Gruppo Archeologico Napoletano per completare le operazioni di ripulitura del sito archeologico delle terme romane di Agnano, sepolte dall’incuria e dal tempo, ma ora la zona accessibile è finalmente sgombra ed è visitabile, grazie sempre all’impegno dei volontari, ogni terzo weekend del mese e, per i gruppi, su richiesta. Ma l’impegno dell’associazione non si ferma qui! “Dopo aver restituito alla città il complesso di Agnano – spiega il presidente dell’associazione, l’archeologo Marco Giglio – noi volontari proseguiremo nel recupero di un altro pezzo della nostra storia che la vegetazione e l’incuria hanno sepolto nuovamente. Da domani mattina (martedì 23 aprile) i nostri volontari saranno a Marianella, per iniziare le operazioni di ripulitura e recupero della villa romana di Cupa Marfella, venuta alla luce negli anni ottanta. In questo modo un altro pezzo di storia antica della nostra città tornerà fruibile e soprattutto potrà essere conosciuto dai napoletani e dai turisti. E non è un caso che anche questo sito da noi scelto sia in periferia, visto che la nostra attenzione è rivolta soprattutto al recupero dei siti archeologici ubicati ai margini della città, troppo spesso sconosciuti agli stessi abitanti della zona.” Dopo la scoperta e lo scavo avvenuto negli anni ottanta, su parte della villa venne sistemata una copertura realizzata con tubi innocenti e lastre in lamiera ondulata: purtroppo l’abbandono del tempo ha fatto crollare questa copertura sulle strutture sottostanti per cui il lavoro di recupero dell’area si preannuncia ancora più complesso. “La villa romana di Cupa Marfella – continua Marco Giglio – ha una pianta rettangolare che si sviluppa intorno ad un cortile centrale, con una serie di strutture abitative e di lavoro che si dispongono su tre lati, mentre il quarto è delimitato soltanto da un muro di cinta. Intorno al cortile, su tre lati è un portico. Nelle condizioni attuali, le strutture sono completamente inghiottite dalla vegetazione ma da quanto sappiamo la villa risale al I secolo d.C. e sembra essere stata frequentata anche in epoca tardoantica e medievale. Forse essa è stata costruita sui resti di una villa preesistente di età repubblicana. Si tratta in ogni caso di un insediamento di tipo agricolo: all’epoca insediamenti del genere erano numerosi nell’hinterland napoletano.